Anche in questo articolo abbiamo voluto dare voce ad una persona che abbiamo assistito nel nostro centro. Un modo diverso per riflettere sul tema dell’ipoacusia.

Caterina, 90 anni

Quando si è accorta di avere difficoltà a livello uditivo e quanto tempo è trascorso prima di decidere di intervenire?
Sui 60 anni e prima di intervenire sono passati più di 20 anni.

Ci racconti la sua storia. Qual’è stato il suo percorso con gli apparecchi acustici?
In passato avevo fatto delle prove, sapevo che avrei dovuto farmi aiutare però non era mai il giorno.
Quando avevo sessant’anni mio marito mi diceva “non ci senti?” e io mi arrabbiavo molto, però sinceramente non sentivo bene. Non sentivo delle parole.
Il mio medico di base mi indirizzò al Dott. Marinoni, era forse il 2018, mi decisi e mi trovai bene perchè prima non sentivo neanche.. continuavo a dire “prego.. prego..” però poi con l’approccio giusto ho messo gli apparecchi e mi sono trovata bene.
Quindi venni dal Dott. Marinoni che mi fece gli esami del caso, li provammo, mi fece delle visite e cominciai il percorso. Per me è stato il primo apparecchio acustico in assoluto e lo devo al mio medico di base. Mi disse: “Ci sente bene lei?” e io gli risposi: “Non è che ci sento bene”. Mi sono confidata con lui, se no sarei ancora qui ad aspettare.

Un volta, mentre guidavo, mi sono accorta che la vista aveva qualcosa che non andava e sono andata subito dall’oculista. Lo specialista mi disse che era scesa la cataratta e in breve tempo ho sistemato entrambi gli occhi. Sono in giro, di notte.. è importante vederci bene.
Quella volta mi ero anche spaventata.
Invece con l’udito è diverso, tu lo sai che non ci senti bene ma prendi delle scuse.
Però per noi stessi non dovremmo prendere delle scuse.
Con gli occhi il sintomo è stato più violento e quindi ho deciso più in fretta. Invece con l’udito.. ehhhh…. 

Io lo sapevo. Anni fa ero in costa azzurra e volevo farmi visitare da un otorino. “Forse ho un tappo perchè non ci sento bene”, gli dissi... è atavica la cosa. Avrei dovuto prendere in mano la situazione, come ho fatto con gli occhi. Con gli occhi mi sono spaventata.
Con l’udito la perdita è graduale quindi non c’è una consapevolezza immediata e pensi che magari sei stressata.. e hai un po’ di timore. In quel periodo mi scrivevano in tantissimi per l’udito e io facevo come se non mi interessasse. C’è voluto il mio medico affinchè mi decidessi a farlo. 

Immagino sia stata una decisione delicata da prendere dal punto di vista emotivo.
Si senz’altro, come molte altre decisioni. Però non ho drammatizzato, poi è stato così bravo il Dott. Marinoni, con una pazienza.. e tutto quanto.. che ha facilitato il tutto. Ho visto che era utile e l’ho fatto senza avere dei problemi. Ne valeva la pena.
L’ostacolo maggiore credo sia il fare l’esame, una volta fatto quello, poi si va…
Se lo dovessi rifare, lo farei anche prima. 

Questa mattina sono andata dal parrucchiere, l’ho tolto e mi pare che mi abbiano anche migliorato l’udito perchè quando li tolgo non è che sono sorda, ci sento.. non bene, soprattutto alcune parole mi sfuggono, però secondo me mi hanno migliorato.
Mi sono fidata del mio medico perchè me l’ha chiesto lui, nessuno in casa osava più dirmi: “Non ci senti? Sei sorda?” io mi arrabbiavo anche! “No..no.. perchè sono girata, perchè..” invece era perchè avevo un problema. Il medico si è accorto e mi ha consigliato di venire dal Dott. Marinoni, è andata così. 

Pensa sia ancora diffusa l’antipatica associazione tra perdita di udito e invecchiamento?
Sicuramente c’è ancora, ma molto meno di prima. Perchè adesso io ne parlo anche con una mia amica vicina, in generale ne parlo. E’ meno radicata la convinzione che perdendo l’udito invecchi. E’ logico che invecchiando, invecchia tutto.. anche l’udito.. come la vista e il resto. C’è più consapevolezza penso io. 

Da quando li indossa si è mai trovata in una situazione di disagio con le persone?
No. Se si scaricano li tolgo tranquillamente. Anche perchè come carattere.. è una cosa normale. Io adesso sto leggendo e leggo che molti cinquantenni e sessantenni cominciano già ad avere questo problema.. io l’ho portato avanti.. non era quello, era tutto l’insieme. Avrei dovuto farlo prima. Perchè non comporta niente. Adesso poi vedrò se prendere degli altri apparecchi. Quelli che ho sono i primi.
Adesso non ho disagio, assolutamente. 

Secondo la sua esperienza, quanto pensa sia importante avere un rapporto di fiducia con il proprio audioprotesista?
Tutto. Perchè io sono venuta e ho visto il tipo di medico. Non è il mio ideale come marito perchè è molto serio, ma è professionale e valido nel suo mestiere. Non mi ha mai messo a disagio e mi ha dato tutte le strade che dovevo intraprendere e che ho fatto sotto la sua guida. Quello l’ho fatto.
Lo faccio un po’ tribulare.. una volta ero in clinica a fare la cataratta e mi ero dimenticata dell’appuntamento con lui. Ha avuto pazienza, ha avuto modo, mi ha seguito bene.
Tant’è che l’ho consigliato alle mie figlie. Loro sono giovani ma si comincia presto. 

Molte persone ipoacusiche si preoccupano dell’estetica, del costo degli apparecchi acustici o pensano di poterne fare a meno. Cosa si sente di dire a proposito?
Di farne a meno non si può, perchè la vita cambia se tu li metti che senti. L’udito è importante come la vista. Dopo per i soldi non lo so, gestisci i soldi, fai delle priorità.. questa è una priorità.
Sull’aspetto estetico non si accorge nessuno, solo quando mi prendono la testa tra le mani.. qualcuno mi prende così.. ma non è quello il problema, il problema è il primo momento quando ti devi avvicinare a questi apparecchi perchè dici “mamma mia, sono vecchia”.
Una volta i miei nonni non ci sentivano piuttosto che metterli, invece va fatto.
Come andare dal dentista, io sono abituata ad andare e me li ha salvati tutti, perchè sono andata. Dentista.. oculista.. siamo li. Sono tutti sintomi di vecchiaia, però voglio dire che è una cosa da fare. Bisogna mettere attenzione perchè io adesso sento bene, prima non la sentivo molto bene (faccio presente che la sig.a Caterina stava facendo pulire il suo apparecchio acustico quando l’ho intervistata e poi il dottore gliel’ha messo ad un certo punto), è un servizio l’udito che è impagabile, come la vista.

.. “vede che adesso parlo bene? Meglio di prima. Questa mattina sono andata a fare le unghie.. io rispondevo, ma non sentivo bene, perchè li avevo lasciati a casa”.

Se una persona a lei cara avesse una perdita di udito, cosa le consiglierebbe?
Di farsi controllare per tempo e non fare come ho fatto io che ho ignorato l’aspetto fino.. fino a.. beh sono passati tanti anni. Di non aspettare troppo.

 

Approfondimenti

Come aiutare una persona cara con problemi di udito: consigli utili

Perdita uditiva e accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Requisiti e iter burocratico

acusan anmic 

Dott. Ugo Marinoni
Centro Acustico AcuSan
Via Angelo Maj 11M - Bergamo
Tel. 035 235881
Email: acusanbg@gmail.com
Sito web: https://acusanbg.wixsite.com/centro-acustico

Il Centro Acustico AcuSan è:
• Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale e con l'INAIL
• Collabora con il comune di Bergamo
• Collabora con l'associazione ANMIC per le pratiche di invalidità assistendo gratuitamente le persone nell'iter burocratico per la fornitura delle soluzioni uditive tramite il Servizio Sanitario Nazionale
• Referente dell'Associazione Bergamasca Acufeni
• Promuove attività di educazione sanitaria sul tema dell'ipoacusia e della riabilitazione neuro-uditiva

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