Nei prossimi articoli abbiamo pensato di dare voce ad alcune persone che abbiamo assistito nel nostro centro. Un’occasione diversa per riflettere su un tema a noi caro, la perdita uditiva. Il primo è Mario P. di Gandino di 79 anni.

Quando si è accorto di avere difficoltà a livello uditivo e quanto tempo è trascorso prima di decidere di intervenire?
Ho lavorato nel settore tessile per 40 anni, quindi in ambienti molto rumorosi.
Il mio percorso è stato lungo e travagliato. I primi esami li ho fatti nell’83 e solo di recente ho trovato una soluzione al problema.
Ai tempi non c’erano le predisposizioni che ci sono oggi nelle aziende, il rumore veniva assorbito dalle orecchie. Al momento non registri il danno che ti da. Nel tempo capisci che l’udito è calato e va a perdersi.

Molte persone ipoacusiche si preoccupano dell’estetica, del costo dell’apparecchio acustico o pensano di poterne fare a meno. 
Cosa l’ha spinta a prendere una decisione in tal senso?
Già prima mi accorgevo di non sentirci bene, ma nell’83 l’azienda aveva deciso di far venire un consulente mandato dal servizio per fare dei controlli nei luoghi di lavoro rumorosi. Dagli esami ero risultato sotto la soglia di apprendimento, per cui mi era stato consigliato di accedere all’INAIL per la fornitura delle protesi acustiche.
Ai tempi mi mandarono in un centro per l’udito dove mi proposero di mettere degli occhiali, visto che io già li portavo, con annessi gli apparecchi.
Mi danno un paio di occhiali che sembravano quelli di Aristotele Onassis con delle bacchette enormi!
“Ma no… ma io, osti, non metto su quelle cose lì!”
Non so, mi immaginavo già a girare in mezzo alla gente con questi occhiali. Anche se mi portavano un beneficio nel sentire, ma insomma... mi guarda questo, mi guarda quello...
Questo specialista mi disse: “Si ricordi che se lei non sente, gli altri capiscono che lei non ci sente”. Al momento sono uscito ed ero sfiduciato della cosa.
Recentemente mi sono deciso a risolvere il problema perchè con la storia del covid e le mascherine.. Porca miseria, quando andavi in un ufficio non riuscivi a capire niente di quello che le persone ti dicevano.. “Cosa ha detto? ..Cosa ha detto?” E non riuscivi mai a capire.
Andavo a teatro con la mia compagna e capivo la metà delle cose che dicevano, non mi sentivo a mio agio con lei e con le persone che frequentavo.
Mi sono detto, per forza devo fare qualcosa, non posso andare avanti così.
La preoccupazione per l’estetica è andata in secondo piano anche perchè negli anni le cose sono cambiate. Il dispositivo che indosso ora si nota appena e da dietro sembra che indosso un paio di occhiali, il retro è simile alla bacchetta.
Il problema non è l’accessorio, ma riuscire a sentire quello che gli altri ti dicono. Anche ad andare in chiesa.. quando finiva la funzione mi dicevo: “Cosa ha poi detto quello là.. non ho capito un tubo!”. Tutte cose che ti invogliano a cambiare la tua situazione perchè così non riesci a vivere bene.

Cosa ha fatto concretamente per risolvere il problema?
Oltre alle visite in fabbrica che avvenivano con una certa regolarità, mi mandarono a fare delle prove nella camera silente, in medicina del lavoro, all’ospedale Maggiore. Successivamente mi indirizzarono in un altro centro e mi proposero una protesi che copriva tutto l’orecchio.. una patacca enorme.. la notavi subito perchè non vedevi più la conformazione dell’orecchio.
Anche lì sono venuto via tranquillo, contento di non aver preso nulla.
Comunque la cosa succedeva, capivi.. ed ero preoccupato per la patente. Come gli occhiali che devi portare quando sei alla guida. Se non ci senti avevo paura ci fossero dei problemi burocratici, che dovessi andare in commissione.. invece ho scoperto dopo che in commissione non ci vai e avere gli apparecchi acustici è una cosa normale come avere gli occhiali. 

Una persona che non ci sente non va a fare la visita di controllo.. sbagliato!
Ormai moltissimi portano gli apparecchi acustici e va bene.

Nel ‘95 dopo varie visite di controllo, avevo deciso di acquistare degli apparecchi acustici. Mi avevano detto che erano i migliori sul mercato ma non sono mai riuscito a tenerli dentro. Quando metti le protesi, se non fai un percorso con una persona che ti segue.. perchè non è che tu metti gli apparecchi, ci senti subito e sei a posto. Bisogna avere un po’ di pazienza e adattarsi, parlare con il medico che ti sta seguendo e fare le migliorie in modo da avere un miglioramento nell’apprendimento della parola.
In alcune occasioni mi era capitato di percepire una parola e invece era un’altra. Può capitare che fai anche delle figure perchè rispondi in un modo quando la persona ti ha chiesto qualcos’altro. Oppure a volte capitava di non intervenire affatto in una conversazione perchè non eri sicuro di aver inteso bene l’argomento.
Gli auricolari mi erano costati parecchio, circa 3 milioni l’uno. Ai tempi il tecnico aveva fatto delle regolazioni ma non ne veniva a capo. Mi aveva detto che sentivo i bassi, ma non i toni alti e mi aveva demoralizzato perchè porca miseria avevo speso un sacco di soldi per sentirci, per poi non riuscire ad utilizzarli.
Talmente erano alti che mi sembrava di essere un pistolero che entrava nel saloon dei film western che fanno plock plock.. a camminare fanno un rumore micidiale...
però non riuscivi a capire bene le parole e allora ho dovuto metterli in un cassetto e lasciarli lì.
Devo dire che ci sono anche centri in cui, dopo il mese di prova gratuito, i tecnici ti fanno quasi sentire a disagio se restituisci gli apparecchi e non dovrebbe essere così. Una persona può anche farsi raggirare e tenerli, per poi alla fine metterli ancora nel cassetto.
L’ultima esperienza devo dire che è stata positiva. Sono andato da uno specialista a cui si era rivolto un mio parente, ho provato e questa volta mi sono trovato bene.

Cosa ha fatto la differenza tra le esperienze pregresse e quella attuale.
Una persona quando mette gli auricolari sente, però può avere degli inconvenienti e allora deve avere pazienza, con il tecnico che li ha proposti, di fare in modo di trovare la soluzione giusta. Oggi vengono modificati tramite computer e trovano tutti i sistemi per poter ottimizzare al meglio la situazione.
Il Dott. Marinoni ha fatto un percorso di tempo per adattare la cosa, non da dire mettili dentro tutto il giorno e prova. Inizialmente li mettevo un tot di ore al giorno poi facevo riposare le orecchie ed è stata una cosa positiva per avere una situazione ottimale di ricezione.
Venivo con una certa frequenza a fare i controlli.
Con il precedente apparecchio non avevo seguito questo iter, semplicemente mi avevano detto di indossarli e provare a vedere come ci sentivo.

Alzare il volume e amplificare i suoni non è necessariamente una cosa positiva perchè si amplificano anche i rumori che disturbano in un altro modo. Durante la regolazione dei toni ti accorgi subito che c’è qualcosa che non va o se l’operazione non viene fatta bene. Se la ricezione è troppo alta, l’interlocutore che hai davanti parla, ma la sua voce si espande, crea come un alone in giro alla parola. Lui dice la parola successiva ma tu nelle orecchie hai ancora il rumore di quello che ti ha detto prima e fai fatica a capire.
Insieme al dottore si trova la soluzione ottimale. L’apparecchio è uno strumento che va poi adattato e personalizzato in base alle esigenze della persona, non tutti abbiamo le orecchie allo stesso modo e non bisogna neanche avere vergogna a chiedere.
C’è anche da dire che più si invecchia e più il cervello diventa più lento a riprendere la fase dei suoni, delle parole e via dicendo. Più anni stai senza sentire più diventa difficile anche quella cosa lì, il cervello si abitua a non sentire. 
Le dico che quando è stato il momento di tenerli tutto il giorno, mi capitava delle volte di andare a letto e ricordarmi che li avevo dentro solo perchè il fruscio sul cuscino mi diceva che li avevo dentro.
Un altro piacere che hanno questi apparecchi è che la sera li metto nel caricatore, come si fa con il telefonino, non hanno le pile. Il cordino si vede appena.
Ma se tu hai il vantaggio di sentire, passa tutto in secondo piano.
I dispositivi sono molto migliorati rispetto a una volta. Io l’ho anche collegato al telefono. Prima quando rispondevo ad una telefonata, chi mi era vicino sentiva tutto perchè il volume era alto. Adesso posso anche dare il telefono in mano ad uno sconosciuto che lui non sente nulla perchè la voce la sento io direttamente nelle orecchie, come se indossassi degli auricolari. Io adesso come adesso non rinuncerei più ad una cosa del genere.  

Il rapporto con il medico deve essere buono. Il Dott. Marinoni ha capito la mia situazione, si dà da fare affinchè io sia contento al 100%. Ci sono molti che pensano solo a vendere, non capiscono che la pubblicità più bella viene fatta da chi si trova soddisfatto della cosa.  

Cosa è cambiato da quando indossa gli apparecchi acustici?
Devo dire che è cambiato tutto.
Appena li indossi hai l’impressione di avere le orecchie tappate ma quando uno parla, senti, ed è molto più positivo che non averli dentro. Col tempo ti abitui e questa cosa svanisce.
Prima se andavo a fare una visita dal medico dovevo farmi accompagnare perchè dovevo avere qualcuno che mi rammentasse ciò che aveva detto. Da quando sono in pensione, ogni tanto mi capita di andare in ospedale per uno o per l’altro. Viene lì il medico a parlarmi.. se tu non capisci è una preoccupazione.
Anche con la mia compagna, prima discutevo spesso.. “Non capisci niente, ti ho detto così..cosò.. Cosa tieni la televisione così alta? ..Fai perdere l’udito anche a me!” mi diceva. A volte vedevo la televisione e mettevo “muto” tanto capivo poco lo stesso, almeno non disturbavo gli altri.  
Con gli apparecchi di prima non riuscivo a capire la provenienza dei suoni, mentre con questi riesco ed è importante anche per una questione di sicurezza.
Quando hai davanti una persona che non sente, le persone tendono ad alzare il volume della voce ma in realtà si perdono delle frequenze specifiche e le prime a perdersi sono quelle acute, per cui se uno alza la voce a volte è peggio.
Nella cabina silente fai la prova delle parole e lì prendi consapevolezza della tua situazione. Le parole arrivano all’improvviso e pensi.. ”osti ha detto quella cosa lì?” Ci sono delle lettere che fai fatica ad interpretare.     
Prima se mi cadeva per terra una cosa non la sentivo, adesso sento lo sfregamento dei jeans sulle gambe ed è bello, é il piacere di sentire.
Se ti trovi bene con il dispositivo riesci a dialogare con le persone in tutti i campi, sia nella quotidianità, sia in situazioni particolari. Se non capisci ciò che ti viene detto non riesci neanche a fare un ragionamento, è quello il problema.
E allora gli aspetti estetici passano in secondo piano.

Io giocavo a tennis da ragazzo e ancora oggi gioco, nonostante la pausa dovuta al covid. Giocare a tennis e sentire stock.. stock.. i colpi che prendo sulla racchetta come quando ero ragazzo.. è tutto diverso.. è impagabile.

Da quando li indossa si è mai trovato in una situazione di disagio con le persone?
No, per nulla. Il modello che indosso ora ha tutta la componentistica esterna dietro l’orecchio. Uno che ti guarda da dietro, sembrano i terminali degli occhiali.
Quel dottore che nel ‘90 mi aveva detto “si ricordi che gli altri capiscono che lei non ci sente indipendentemente dal fatto che lei indossa o meno un dispositivo” aveva ragione.
Questi riesco ad indossarli benissimo anche con gli occhiali.
Il disagio era di più prima quando non sentivo.

Ad oggi pensa di poterne fare a meno?
No. In questi giorni ho mandato i miei apparecchi a fare la revisione e ho detto subito al dottore: “Adesso come farò senza i miei auricolari?”. Talmente mi trovo bene che sto valutando di prenderne un altro paio da tenere di scorta.
La mattina appena mi alzo la prima cosa a cui penso sono i miei auricolari, li vado a prendere nel caricatore e poi finisco di sistemarmi. Non uscirei più di casa senza.
Quando li metto dentro mi sento una persona normale, è tutta un’altra cosa, senza apparecchi tornerei nel buco della fossa. 

Approfondimenti

Come viene fatto un test audiometrico e come capire se si ha una perdita uditiva

Perdita uditiva e accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Requisiti e iter burocratico

acusan anmic 

Dott. Ugo Marinoni
Centro Acustico AcuSan
Via Angelo Maj 11M - Bergamo
Tel. 035 235881
Email: acusanbg@gmail.com
Sito web: https://acusanbg.wixsite.com/centro-acustico

Il Centro Acustico AcuSan è:
• Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale e con l'INAIL
• Collabora con il comune di Bergamo
• Collabora con l'associazione ANMIC per le pratiche di invalidità assistendo gratuitamente le persone nell'iter burocratico per la fornitura delle soluzioni uditive tramite il Servizio Sanitario Nazionale
• Referente dell'Associazione Bergamasca Acufeni
• Promuove attività di educazione sanitaria sul tema dell'ipoacusia e della riabilitazione neuro-uditiva

Salute in vetrina 
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