La riabilitazione da un trauma è un percorso delicato che impiega diverso tempo per portare la persona a rimettersi completamente. Spesso la prima fase avviene in clinica o appoggiandosi a strutture specializzate, dove si ottengono risultati considerevoli in poco tempo sia grazie alla presenza fisica del terapista sia grazie alla possibilità di utilizzo di strumenti adeguati.

Una volta finita la fase acuta, però, ha avvio la fase di mantenimento e si può dire di ottenere risultati altrettanto buoni? Spesso e volentieri la risposta è NO! In parte perché non si ha costanza nello svolgimento degli esercizi in autonomia, in parte perché non si è spronati e seguiti passo passo e in parte perché viene meno il supporto di attrezzatura ad hoc.

La telemedicina, vale a dire l’insieme di tecniche mediche e informatiche volte a fornire un servizio sanitario a distanza, in questi casi può garantire che la fase di mantenimento al domicilio abbia esiti positivi.

ALP Life in questo senso propone continuità di trattamento dalla fase sub-acuta e per tutta la fase di mantenimento grazie all’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati che possono essere noleggiati e utilizzati a casa con il supporto da remoto di terapisti formati per l’utilizzo.

Si tratta di Homing, la versione compatta di D-Wall, entrambi macchinari di Tecnobody, azienda Made in Italy con uno sguardo al futuro.
 

D-Wall, uno specchio digitale dai mille usi
Nelle palestre sanitarie sono sempre presenti dei grandi specchi per permettere a chi fa riabilitazione di eseguire gli esercizi in modo corretto. Partendo da questo principio, implementando un sistema di telecamere e sensori avanzati, si è realizzato D-Wall: l’evoluzione digitale dello specchio, tecnologicamente avanzato, con telecamera 3D e pavimento sensorizzato, al contempo intuitivo durante l’utilizzo.

D-Wall riconosce il paziente e ne mostra a schermo in tempo reale la postura, la posizione di 16 articolazioni e la distribuzione del peso, in uno scenario intuitivo di realtà aumentata. A questo si aggiungono le centinaia di esercizi disponibili da svolgere in questa realtà aumentata, in cui il paziente vede l’attività come fosse un gioco, con tanto di punteggi e risultati, e svolge gesti motori talvolta complessi con entusiasmo e impegno. Il terapista può poi individuare delle correzioni per la postura e per la tecnica da tenere durante gli esercizi e le comunica al paziente, il quale vede a schermo con i suoi occhi gli effetti di questi cambiamenti, ad esempio nella riduzione dei gradi di flessione del tronco o nella simmetria di carico sui due piedi. Il paziente risulta così sottoposto ad un biofeedback in tempo reale, ossia un processo terapeutico in cui si riconoscono i propri miglioramenti e si instaura un circolo virtuoso per la motivazione e per i risultati del processo riabilitativo.

Riabilitazione tecnologica, dalla clinica a casa tua: domani è già qui

Homing, una versione compatta di D-Wall
Non si può certo portare a casa del paziente un macchinario da 4x3 metri, ma Homing con i suoi 15x20x20 centimetri sì. Si tratta di un dispositivo compatto che contiene al suo interno la tecnologia di D-Wall, da portare a casa propria. Homing, opportunamente posizionato e collegato al proprio TV, mostra a schermo un’interfaccia del tutto simile a quella di D-Wall, dove il paziente interagisce in tempo reale con se stesso all’interno di questa realtà aumentata, vede e corregge la propria postura ed è così nella condizione di proseguire il percorso riabilitativo.

Il terapista, inoltre, da remoto, da apposite postazioni in clinica, può collegarsi e seguire in videochiamata la seduta di riabilitazione domestica del paziente con Homing e intervenire con dei suggerimenti, come se fosse fisicamente presente. Grazie anche a questa funzione di assistenza, il paziente, una volta terminato il periodo di cura in fase acuta, non deve più preoccuparsi di essere lasciato solo nel percorso riabilitativo perché sarà sempre seguito, anche a distanza.

Possiamo dire che la telemedicina è il futuro, ma già oggi grazie agli sviluppi tecnologici è possibile avvicinarsi a dinamiche di cura più snelle e flessibili che vanno incontro anche alle situazioni più delicate. ALP Life è strutturata per dare risposte in questo senso.

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