Il panorama delle fobie è estremamente ampio, al punto che fornirne un quadro completo sarebbe pressoché impossibile: tantissime persone, infatti, hanno delle fobie anche nei confronti di cose o situazioni che non rappresentano in nessun modo una reale minaccia per sé stessi, ma che riescono tuttavia a suscitare un profondo senso di stress, agitazione e angoscia.

Subire un furto è certamente un'esperienza spiacevole, per tutti, un'esperienza che, al di là del danno economico, può divenire anche una minaccia per la propria incolumità, di conseguenza il timore di esserne vittima è tutt'altro che infondato, soprattutto in determinati contesti; può tuttavia accadere che questa paura possa sfociare in una vera e propria fobia, una condizione in grado di influire molto negativamente sulla qualità della vita.

Questa fobia è discretamente diffusa e ha un nome specifico, ovvero arpaxofobia, termine che deriva dalla parola latina "harpax", che significa appunto ladro.

Un timore razionale, che può tuttavia divenire fobico

Come detto, questa fobia riguarda un timore assolutamente legittimo, ovvero quello di subire un furto, di conseguenza è del tutto normale che un soggetto intraprenda tutte le azioni necessarie per evitare di essere vittima di un crimine di questo tipo.

Un contesto particolarmente importante, da questo punto di vista, è senz'altro la propria abitazione, basti pensare che ogni anno si consumano, in Italia, ben oltre i 100.000 episodi di furto domestico, non è certamente per caso, d'altronde, se le aziende che producono porte blindate propongono modelli sempre più performanti e tecnologici, è sufficiente dare un'occhiata a siti come www.arieteporteblindate.it per rendersene subito conto, lo stesso vale per i sistemi antifurto, sempre più "smart" ed efficienti.

La minaccia è dunque reale, non lo si può negare, ed è quindi opportuno prendere tutte le dovute contromisure per evitare di essere vittime di un furto, nella propria casa come anche altrove; per le persone interessate da arpaxofobia, tuttavia, la paura di subire un furto diviene un vero e proprio pensiero invalidante, un timore costante ed eccessivo rispetto al reale pericolo che può portare ad una serie di conseguenze negative.

Nella grande maggioranza dei casi, le persone che vivono questa fobia sviluppano degli stati ansiosi più o meno accentuati, sono in uno stato di allerta costante ed irragionevole, tendono ad evitare contesti che vengono percepiti come potenzialmente rischiosi, come possono ad esempio essere delle situazioni sociali, inoltre non sono rari, nei casi più gravi, comportamenti irrazionali ed attacchi di panico.

Una fobia che può presentare molte sfaccettature

L'arpaxofobia può presentare molte diverse sfaccettature, come è d'altronde tipico di tutte le problematiche inerenti la psiche.

Anzitutto, le peculiarità di questa fobia possono differire in relazione alla tipologia di furto che viene smodatamente temuta: i crimini maggiormente oggetto di fobia sono quelli che prevedono un attacco fisico alla propria persona (ma non sono gli unici, nell'arpaxofobia possono infatti rientrare anche i semplici furti con destrezza) e quelli che si consumano nella propria abitazione, o comunque in luoghi familiari e che vengono frequentati per lunghe ore al giorno (anche qui non mancano le eccezioni, alcuni soggetti arpaxofobici, ad esempio, temono prevalentemente i luoghi aperti ed affollati).

Per quanto riguarda le cause alla base di questa fobia, nella grande maggioranza dei casi vi è l'esser stati vittima di un furto: quest'esperienza spiacevole, infatti, può divenire l'episodio scatenante di questa condizione psicologica.

Di norma, l'individuo sviluppa una fobia specifica per il tipo di furto che ha subito, anche questa, tuttavia, non è una regola ferrea perché l'arpaxofobia può infatti derivare anche da tutt'altro tipo di eventi scatenanti, o comunque da problematiche psicologiche che non sono correlate ad un trauma o ad un'esperienza specifica.

Come si può fronteggiare l'arpaxofobia 

Come tutte le fobie, anche l'arpaxofobia può assolutamente essere curata con successo: il consiglio, per chi vive questa condizione, non può che essere quello di affidarsi ad uno specialista che possa analizzare nel dettaglio le peculiarità del singolo caso e costruire, di conseguenza, un percorso terapeutico mirato.

Ovviamente non vi sono delle soluzioni standard, tuttavia è utile sottolineare che nella grande maggioranza dei casi le fobie vengono fronteggiate attraverso delle terapie cognitivo-comportamentali; tali terapie, note con l'acronimo TCC, si fondano sul principio secondo cui pensieri, emozioni e comportamenti sono tra loro interconnessi, e tramite percorsi specifici è possibile plasmare i pensieri distorti e nocivi, portando così la persona al recupero del proprio equilibrio.

Parallelamente alla terapia in senso stretto, possono essere previste delle misure volte a contenere le manifestazioni correlate alla fobia, su tutte ansia e panico, come ad esempio il suggerimento di utilizzare specifici integratori alimentari o la prescrizione di medicinali.

 

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