Telemedicina: obiettivi raggiunti e prospettive future.
Negli ultimi anni si stanno individuando nuovi ambiti di intervento del logopedista, professionista sanitario che si occupa dei disturbi di linguaggio, di comunicazione, di voce e di deglutizione in tutte le fasce d'età.

A questi si aggiunge anche il mondo del trattamento delle ipoacusie, in tale ambito la figura del logopedista ricopre un ruolo fondamentale per l’evoluzione dell’abilità percettiva e comunicativa del paziente affetto da sordità ed utilizzatore di dispositivi uditivi. Negli ultimi decenni la possibilità di intervenire con l’apposizione di impianto cocleare in pazienti con sordità di grado elevato, sia essa congenita che acquisita, ha consentito ottimi recuperi uditivi e linguistici. L’impianto cocleare si compone di un elettrostimolatore apposto direttamente nella coclea del paziente, che ha il compito di trasmettere, tramite impulsi elettrici, le informazioni acustiche che vengono inviate da un processore esterno. Il processore esterno individua i suoni e le voci che provengono dall’ambiente, trasforma l’informazione acustica in dati elettrici che verranno elaborati dall’array posto in coclea. Il logopedista entra in gioco sia nella fase pre-operatoria, al fine di valutare le difficoltà del paziente, informare lui e i cargivers del percorso di cura che dovranno seguire, nella fase post-operatoria, per stimolare l’evoluzione delle competenze percettive e linguistiche. Inoltre, oltre alla più “comune” terapia logopedica, ai pazienti portatori di impianto cocleare deve essere garantito un controllo periodico del dispositivo impiantato. Tale compito solitamente avviene in presenza del paziente, del bioingegnere della ditta produttrice e della logopedista di riferimento che segue il percorso riabilitativo del paziente. Non va poi dimenticato la necessità di un continuo aggiornamento in merito all’uso di software ad hoc utilizzati per la regolazione dell’impianto e le relative modifiche necessarie. Durante il periodo pandemico, però, si è posta l’esigenza di raggiungere a distanza i pazienti utilizzatori di impianto cocleare cercando di assicurare l’accesso all’assistenza necessaria tutelandone la sicurezza sia di tutelare la sicurezza. La lontananza come fattore critico e ostacolo al mantenimento dei bisogni di cura è stata superata grazie all’impiego di tecnologie informatiche. E così un termine poco conosciuto come la “telemedicina” che fu introdotto dallo Statunitense Thomas Bird per la prima volta nel 1970, al fine di definire appunto “la pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e paziente, utilizzando un sistema di comunicazione interattivo e multimediale” [Bird, 1975], è diventato per tutti famigliare ed ha assunto un’importanza fondamentale. È stato quindi prioritario elaborare una strategia al fine di garantire l’assistenza di controllo dell’impianto, anche in periodo pandemico. La soluzione trovata è stata quella di applicare nella pratica clinica la programmazione remota dei dispositivi, già precedentemente approvata dal TÜV (Technischer Überwachungsverein, "Associazione di Controllo Tecnico" ovvero l’ente per la revisione tecnica) in Europa nel 2009 e dalla FDA statunitense (Food and Drug Administration, ovvero l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) nel 2017. Per garantire tutto ciò è stato necessario dotare l’ambulatorio del materiale informatico necessario (PC, software e strumentazione specifica), formare il personale tecnicosanitario che avrebbe operato in prima persona al fine di collegare l’impianto cocleare all’interfaccia e garantire la presenza da remoto del bioingegnere esperto. Grazie a tale organizzazione, il paziente recandosi presso la struttura ha potuto accedere ai servizi per lui fondamentali. I risultati oggettivi e soggettivi ottenuti da questa “sperimentazione” sono apparsi molto soddisfacenti, sia in termini di efficacia, di soddisfazione del paziente che di costi di gestione. Gli ottimi risultati registrati, verificati anche a livello europeo come descritto nello studio multicentrico “Efficacy and satisfaction with remote programming of cochlear implants during the COVID-19 pandemic: survey of users and audiologists”, hanno portato i clinici, i bioingegneri e i pazienti a considerare tale metodologia come possibile approccio futuro accessibile non solo in momenti di emergenza ma in quelli di attività clinica quotidiana. La consapevolezza che gli strumenti della telemedicina e, in particolar modo la televisita, rendano più accessibili le prestazioni sanitarie sull’intero territorio, garantendo maggiore equità nell’accesso alle prestazioni e assicurando la continuità di cura, ha portato nel 2021 ad inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR - 2021) un progetto atto al finanziamento della telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Di conseguenza, sono stati istituiti Tavoli tecnici a livello nazionale dal Consiglio Superiore di Sanità, ai quali partecipano specialisti dell’ambito sanitario tra i quali figura anche il logopedista, al fine di comprendere al meglio le potenzialità della telemedicina come il miglioramento dei servizi in zone sub-urbane, il potenziamento e l’intensificazione dei follow – up e delle procedure erogabili in regime di Telemedicina. Ciò potrebbe consentire una migliore gestione delle liste di attesa, degli accessi in struttura ospedaliera e una conseguente ricaduta positiva sulla gestione dei costi del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Le prospettive di utilizzo di questo “nuovo” ramo dell’assistenza sanitaria sono sicuramente molte e gli ambiti vari. Sarà compito del personale clinico addetto ampliare la propria formazione al fine di conciliare evoluzione tecnologica ed efficacia di cura.

Bibliografia:

  • Documento "Indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni di telemedicina" NSIS, 28 ottobre 2020, Conferenza Stato Regioni del 17 dicembre 2020 (Repertorio atti n.215/CSR)
  • Documento “Indicazioni per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” 9 Aprile 2021, Conferenza Stato Regioni il 18 novembre 2021 (Repertorio Atti n. 231/CSR).
  • Comunicazione europea (COM-2008-689) "Telemedicina a beneficio dei pazienti, sistemi sanitari e società", del 4 novembre 2008, • PNRR – 2021 • GDPR - Regolamento 2016/679
  • BIRD, KT. (1975) Telemedicine; concept and practice. In Bashshur RL, Armstrong PA, Youssef ZI (eds) - Telemedicine: Exploration in the Use of Telecommunications in Health Care. Springfield, Illinois, 1975.
  • Efficacy and satisfaction with remote programming of cochlear implants during the COVID19 pandemic: survey of users and audiologists (Luis Lassaletta, Miryam Calvino, Isabel SánchezCuadrado, Giovanni Danesi , Ilaria Patelli, Michela Zana, Eva María Muñoz Yuste, Manuela del Carmen Zapata, Cherisse Mark, Daniel Schaudel, Pedro Luis Sarría Echegaray, Isaac David Gutiérrez Pérez)


A cura di Michela Zana, Valeria Locatelli, Ilaria Patelli
Logopediste

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