Cosa si intende per FIL?
Con l’espressione “Funzionamento Intellettivo Limite” o “Funzionamento cognitivo borderline” ci si riferisce ai bambini che non hanno una disabilità intellettiva, ma che comunque presentano un funzionamento intellettivo inferiore a quello della grande maggioranza degli individui a sviluppo tipico. 

Sono bambini che ottengono un punteggio compreso tra  71 e 84 al test che misura il quoziente intellettivo e che presentano un deficit nelle autonomie personali che limita la loro partecipazione alle attività e nei contesti sociali. Questi bambini, spesso trascurati nelle casistiche cliniche, presentano in realtà caratteristiche complesse.

Quali sono le principali caratteristiche?
Sono bambini che spesso presentano difficoltà nell’apprendimento in quasi tutte le discipline scolastiche, imparano più lentamente rispetto al resto dei compagni e con più fatica, indipendentemente dall’impegno messo. Sono bambini che richiedono quindi più spiegazioni rispetto ai compagni e che spesso vanno sostenuti da un rapporto individuale che mantenga attivo il loro stato di attenzione. Si avvalgono principalmente di esempi concreti o di esperienze dirette piuttosto che di spiegazioni orali basate su concetti astratti. In generale necessitano di tempi più lunghi per risolvere il compito assegnato, pause più frequenti ed esercitazioni ripetute per acquisire nuove conoscenze e abilità.
Questi bambini spesso presentano difficoltà nella motricità fine e grossolana, apparendo poco coordinati e motoriamente impacciati. Le difficoltà si esprimono con uno scarso controllo degli impulsi e poca consapevolezza del proprio corpo e movimento.
Sono bambini che fanno fatica ad adattarsi alla richieste dell’ambiente sociale a causa di una generale debolezza cognitiva. Queste difficoltà si manifestano anche in ambito emotivo e relazionale, con poca fiducia in sé stessi e scarsa capacità di riconoscimento delle emozioni. Per questi bambini spesso risulta difficile comprendere gli stati emotivi altrui e rispondere in modo adeguato, mostrano inoltre di avere poca consapevolezza delle conseguenze dei propri atteggiamenti. 

Come si puo’ intervenire?
Si può fare molto per aiutare questi bambini e, come per tutti gli altri interventi in età evolutiva, i risultati migliori in termini di efficacia e benessere psicologico si ottengono quando gli interventi sono organizzati in rete e prevedono la collaborazione tra specialista-scuole e famiglia.
In ambito familiare, è importante che i genitori sappiano riconoscere le difficoltà del proprio figlio e si affidino a specialisti per poterlo valutare e aiutare con strategie e modalità più adatte alle sue specifiche debolezze. E’ importante imparare a porsi degli obiettivi piccoli e realizzabili, in modo da poter aumentare anche la stima di sé e il senso di efficacia del bambino.
Per quanto riguarda l’ambito scolastico, la condizione di FIL rientra nei Bisogni Educativi Speciali e necessita quindi di un Piano Didattico Personalizzato. Questo significa che gli insegnanti, in seguito ad una valutazione specialistica, dovranno predisporre, in accordo con i genitori, alcune semplificazioni per facilitare l’apprendimento e la socializzazione di questi bambini.
Inoltre i percorsi di potenziamento cognitivo, motorio ed emotivo in ambito specialistico sono sicuramente  interventi che possono aiutare il bambino a fare una esperienza positiva di sé, scoprendo e lavorando soprattutto sui suoi punti di forza per poter far fronte alle difficoltà del quotidiano. E’ fondamentale che il bambino faccia queste esperienze per mantenere alta la motivazione nei confronti della scuola e delle relazioni sociali, situazioni che altrimenti cerca di evitare perché sperimenta un’eccessiva fatica e uno scarso successo nel gestirle.

Per info o appuntamenti:
Dott.ssa Alice Giangiacomo - psicologa e psicoterapeuta 
alice.giangiacomo@centroetaevolutiva.it
Centro per l’Età Evolutiva
Via dei Partigiani 5 Bergamo
Salute in vetrina 
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