La cervicalgia, chiamata anche torcicollo, è uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi nei paesi sviluppati, colpisce circa il 5-10% della popolazione con una lieve prevalenza di donne rispetto agli uomini. Nell’Unione Europea si valuta che ne soffra ben il 25% dei lavoratori.

 

Il disturbo interessa le vertebre superiori della colonna vertebrale (da C1 a C7), quelle che danno sostegno al collo e alla testa. Il dolore, spesso invalidante, provoca l’irrigidimento del collo e riduce le capacità di movimento, rendendo difficoltose molte azioni quotidiane, come vestirsi, guidare l’auto, raccogliere un oggetto etc. Si può anche percepire una sensazione di peso sul collo e sulle spalle, che può anche essere accompagnata da mal di testa e vertigini ed estendersi agli arti superiori. Tradizionalmente l’insorgenza di questo dolore si attribuisce a “colpi d’aria” e al freddo, caratteristici della stagione invernale, ma non è un’interpretazione corretta: le basse temperature possono favorire o aggravare il disturbo, ma non ne sono la vera e unica causa.

La cervicalgia più comune e diffusa è quella che viene definita aspecifica (cioè quella per cui non si riconoscono cause specifiche, come ad esempio ernie, fratture, infezioni, etc.).

A provocarla concorrono microtraumi ripetuti, posizioni scorrette assunte durante lo sport, lo studio o il lavoro, in particolare davanti al computer o al cellulare, la sedentarietà, il sovraccarico ripetuto sui muscoli del collo, una cattiva occlusione dentale e spesso anche lo stress. Molte persone tendono a irrigidirsi e scaricare la tensione nervosa a livello dei muscoli del collo e delle spalle, che si contraggono provocando dolore.

Anche se può colpire a tutte le età, il disturbo diventa più comune e più fastidioso con l’avanzare degli anni, in genere dai 40 in su. La causa è la naturale diminuzione di elasticità dei dischi e della muscolatura che agiscono come ammortizzatori e il protrarsi nel tempo di posture scorrette, come le posizioni anomale del collo che si allontana dalla verticale e tende a piegarsi in avanti.

2 noacademy

Per prevenire i dolori al collo è utile sin da giovani evitare la sedentarietà ed eseguire semplici esercizi di ginnastica con regolarità. Fondamentale è prestare attenzione alla postura, in particolare della testa e del collo, e alle situazioni ricorrenti di stress psicologico.

Il dolore cervicale persistente non va trascurato ma portato all’attenzione del medico curante che lo valuterà ricorrendo se necessario a visite specialistiche e accertamenti diagnostici per escludere patologie che richiedono terapie specifiche. La terapia farmacologica antiinfiammatoria e/o antidolorifica deve essere prescritta dal medico.

Se il problema è imputabile a una postura scorretta va da sé che il primo intervento da mettere in atto è una rieducazione attraverso esercizi fisici specifici. In questo caso è necessario rivolgersi a un fisioterapista o a un'altra figura professionale capace e qualificata che possa guidare il paziente ad apprendere gli esercizi ed eseguirli con precisione e costanza.

Quando è lo stress a farla da padrone si può provare a intervenire sullo stile di vita e affidarsi a uno dei tanti percorsi naturali che mirano a ridurre la tensione: dalla camminata alla meditazione, dallo yoga alle tecniche di respirazione, solo per citarne alcuni. Quale scegliere? La risposta è del tutto soggettiva ed è bene farsi guidare dalle proprie inclinazioni personali, visto che su questo fronte si ottengono risultati concreti solo con una pratica regolare e duratura, più facile da realizzare se l’attività risulta piacevole e non la vediamo come un obbligo. Se lo stress è intenso, frequente e non si trae giovamento da attività di questo tipo è consigliabile prendere in considerazione l’aiuto di uno psicoterapeuta e/o psichiatra.

Tra i “rimedi della nonna” per il torcicollo sono tornati in auge negli ultimi anni i cuscini riempiti con semi o noccioli (come i semi di lino o i noccioli di ciliegia) che si possono riscaldare ad esempio nel forno a microonde e posizionare sotto il collo. La forma e la consistenza del cuscino, studiate per supportare il collo e rilassare la muscolatura, insieme alla temperatura possono contribuire a dare sollievo, anche se il risultato generalmente è temporaneo.

Dalla tradizione erboristica il rimedio più gettonato è probabilmente l’Arnica Montana, nota anche come “erba delle cadute”, utilizzata largamente in caso di piccoli traumi, contusioni e affaticamento muscolare. Reperibile in farmacia, parafarmacia ed erboristeria è disponibile in varie presentazioni, come crema, gel o tintura da diluire per fare impacchi, questi ultimi sicuramente meno pratici in sede cervicale.

Tra i metodi naturali di nuova generazione per alleviare il dolore cervicale è interessante l’impiego dell’Ossido Nitrico (NO), molecola già fisiologicamente presente nel nostro organismo. L'Ossido Nitrico non deve essere confuso con l'ossido nitroso (o protossido d’azoto N2O) che si impiega come anestetico e tanto meno con il biossido di azoto (NO2) che è un inquinante atmosferico. Questa semplicissima molecola è stata al centro delle ricerche che hanno fruttato il premio Nobel nel 1998 a Louis Ignarro con Robert Furchgott e Ferid Murad. I tre scienziati hanno scoperto che alla base dell'effetto vasodilatatore della nitroglicerina, usata da tempo come farmaco per l’angina, c'è proprio l'ossido nitrico. Da questa scoperta si sono sviluppate molte ricerche in ambito cardiovascolare che hanno portato a creare nuovi farmaci (tra cui ad esempio il Sildenafil, noto come Viagra).

“Ci sono pochissime cose nell’organismo che l’Ossido Nitrico non regola” ha dichiarato il premio Nobel Ferid Murad. La sua affermazione è supportata da molti lavori scientifici che hanno dimostrato il coinvolgimento della molecola nella vasodilatazione, nella regolazione della microcircolazione (ossigenazione dei tessuti) e della pressione arteriosa, nella stimolazione del sistema immunitario e del rinnovamento cellulare.

Nel caso specifico del dolore cervicale l’effetto di vasodilatazione dell’Ossido Nitrico aumenta l’afflusso di sangue e quindi di ossigeno ai muscoli contratti del collo contribuendo a ristabilirne il normale funzionamento, inibendo i sintomi dolorosi e infiammatori. Per stimolare localmente una maggiore produzione di Ossido Nitrico sono stati studiati capi d’abbigliamento bio-funzionale che, con un meccanismo fotochimico, inducono l’organismo ad accelerare alcuni processi fisiologici già naturalmente attivi. Per il collo è stata creata una sciarpa leggera di tessuto bio-funzionale che si può tenere facilmente a portata di mano per usarla in qualunque momento, a casa e fuori. Per approfondire il meccanismo d’azione e leggere le testimonianze di chi ne ha fatto uso con successo https://www.noacademy.it/blog-panorama-ossido-nitrico/guarire-il-torcicollo

Articolo sponsorizzato
Salute in vetrina
CONTENUTO ESCLUSIVO PER LA PUBBLICAZIONE WEB