Acciacchi vari? Le risposte del web non bastano e possono essere fuorvianti. Una visita da uno specialista fornisce le soluzioni ad hoc. Ecco perché.
Scena in ambulatorio veterinario: entra il cliente accompagnato dal suo animaletto. «Dottore buongiorno! Ho letto una cosa su Google per cui ho paura che il mio amico a quattro zampe sia ammalato. Le faccio vedere». Risposta: «Guardi, un secondo parere lo può trovare facilmente su Facebook!». Sembra surreale, ma è una situazione realmente capitata a un collega che l’ha raccontata in occasione di uno dei tanti incontri di aggiornamento che noi medici veterinari affrontiamo nello svolgimento della nostra professione, avendo a cuore la cura degli animali.

L’importanza della visita

La visita è la parte essenziale e insostituibile della professione medica, quella che permette al medico che domanda, guarda, ascolta, tocca e valuta, grazie ai suoi studi, se il pelosetto che ha di fronte sta bene o se presenta qualche patologia. È per questo che la visita effettuata con regolarità dal veterinario è molto opportuna per non dire doverosa, proprio perché, come per noi, all’aumentare dell’età gli acciacchi si moltiplicano e i nostri animaletti sono molto bravi nel mascherarli fino a che la situazione può essere oramai avanzata, o addirittura compromessa.

Ogni quanto farlo visitare?
In caso di gatti giovani e adulti che vivono solamente in appartamento, si consiglia una visita con cadenza almeno annuale. Invece, per i cani che spesso seguono i proprietari in viaggio e per tutti i soggetti anziani, domestici o meno, oppure per varie profilassi nei soggetti di ogni età, si consiglia una visita ogni sei mesi circa, se non all’occorrenza per scadenze formali e burocratiche. 

Attenti ai consigli non richiesti

È qui che la capacità del veterinario, le sue conoscenze, la sua visita e, soprattutto, il suo occhio clinico saranno d’aiuto al nostro compagno a quattro zampe, più di quanto ogni portale online possa fare. Non solo, spesso molti siti possono anche non essere affidabili: chiunque può millantare titoli o competenze farlocche e comunicare informazioni vecchie, superate o addirittura errate, non verificabili e non certificabili - senza invece nulla togliere ai ricercatori seri che pubblicano le loro conoscenze e ai quali va tutta la gratitudine della categoria.

L’approccio del veterinario

Il medico veterinario di fiducia cura il paziente, non solo la malattia, conoscendolo a fondo nel tempo e non limitandosi a freddi indirizzi clinici, bensì personalizzando ogni singola terapia per la stessa malattia in soggetti diversi. Lo stesso può darci poi ogni informazione e proporvi il miglior percorso di cura per l’animale, dalla profilassi iniziale alla spiegazione dell’obbligo di identificazione con il microchip, dal piano vaccinale di base alle successive personalizzazioni a seconda degli stili di vita di ogni soggetto, molto diversi tra un animale d’appartamento e uno che invece trascorre molto tempo anche all’aria aperta. Non solo, il veterinario ci consiglierà anche il momento migliore per la sterilizzazione, pratica promossa e consigliata dalle varie associazioni animaliste sia per le cucciole femmine, sia per i cuccioli maschi.

Il concetto “One Health”

Tra le altre cose, il medico veterinario è impegnato anche per verificare la salubrità del nostro regime alimentare, effettuando controlli sugli alimenti di origine animale, quali carne, pesce, latte e prodotti derivati; la salute degli animali è strettamente connessa alla nostra, nel concetto di “One Health”, un’unica salute. Spesso ci dimentichiamo che non siamo – fisicamente – tanto diversi dagli altri mammiferi: possediamo gli stessi organi, che funzionano nello stesso modo e anche le malattie possono essere comuni. Come tuteliamo la nostra salute, dobbiamo tutelare anche quella dei nostri amici a quattro zampe.

A cura del dott. MARCO LORENZI
DMV, specialista in patologia e clinica degli animali d’affezione
ambulatorio veterinario ANIMALIA, Mozzo - BG

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