Un manichino ha impersonato il primo paziente del Presidio ospedaliero alla Fiera di Bergamo, nella delicata fase di simulazioni di oggi pomeriggio. L'arrivo in ambulanza, il triage con l'identificazione del malato, i controlli ematici e radiologici, il trasporto nella shock room viste le gravi difficoltà respiratorie:
una prova generale per l'arrivo dei veri pazienti, atteso per domani.
Il test è andato bene nella tempistica (8 minuti per il trasporto delle provette al Papa Giovanni, 15 per analizzarle, il referto radiologico da remoto in tempo reale) e nella funzionalità dei software e delle attrezzature.


"Partiremo con prudenza - spiega Fabio Pezzoli, il direttore sanitario dell'ASST Papa Giovanni XXIII da cui dipende la struttura in Fiera -, la sicurezza è la nostra priorità. Domani dovremmo trasferire i primi pazienti ma, come per tutti i trasferimenti disposti in questa emergenza dal Papa Giovanni, la nostra valutazione su chi, quando e dove trasferire sarà innanzitutto clinica e assistenziale".
Ora che i numeri degli accessi al Pronto Soccorso per problemi respiratori sono diminuiti, fra i possibili utilizzi del presidio medico si pensa al trasferimento di alcuni pazienti dall'ospedale di Bergamo e al ricovero di chi, finora curato a casa, potrebbe beneficiare di esami radiologici ed ematici per un inquadramento complessivo. "Ci accorgiamo sempre più spesso - spiega il Direttore del presidio in Fiera Oliviero Valoti - che il Covid 19 colpisce tutti gli organi e non solo i polmoni. Un ricovero anche breve consentirebbe di pianificare le cure a domicilio con maggiore sicurezza".
Intanto ha compiuto la prima visita alla struttura il gruppo di 15 infermieri destinati a Bergamo dalla Protezione civile, da domani impegnati nella formazione al Papa Giovanni XXIII. Un ulteriore rinforzo sul
fronte del personale, ma qualsiasi decisione sull'utilizzo dell'ospedale costruito dagli Alpini e dagli artigiani bergamaschi e che vedrà all'opera i volontari di Emergency, i sanitari dell'esercito russo e quelli reclutati dal Papa Giovanni, dipende da come si comporterà il virus nei prossimi giorni e questo a sua volta dipende dai comportamenti responsabili dei cittadini. #iorestoacasa resta la parola d'ordine per tutti.

nella foto di Sergio Agazzi un momento dei test eseguiti oggi

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