Accanto alle figure sanitarie, da diversi anni in Humanitas Gavazzeni ci sono anche i volontari, persone che offrono parte del loro tempo per un servizio gratuito accanto ai malati e ai loro familiari. Non ce ne sono però mai abbastanza perché i servizi crescono e con loro le esigenze di dare risposte sempre più soddisfacenti agli

utenti e ai pazienti. Ecco quindi la campagna di reclutamento di nuovi volontari che in questo mese di gennaio porta avanti la Fondazione Humanitas attraverso il programma Elios, attivo dal 2006. Per diventare volontario è necessario avere compiuto 18 anni, avere la disponibilità di almeno 4 ore alla settimana, sostenere un colloquio attitudinale e frequentare poi un corso di formazione che, quest’anno, inizierà il prossimo mese di febbraio. I volontari sono presenti in diverse aree di cura dell’ospedale, in base alle necessità ma anche alla propria personalità, per offrire accoglienza e un sostegno speciale: un consiglio pratico, una parola di conforto, un appoggio utile al malato e alla sua famiglia per risolvere i piccoli grandi problemi legati alla permanenza in ospedale. Oggi i volontari Elios che si muovono in ospedale sono circa una quarantina ma pur essendo una buona squadra, necessitano sempre di nuovi volti. “I nostri volontari sono persone, più o meno giovani, che svolgono un importante servizio accanto ai malati e alle loro famiglie, in modo discreto e professionale – racconta Maura Gavazzeni, coordinatrice del Progetto Elios in Humanitas Gavazzeni -. Negli anni, dai reparti i nostri volontari hanno dato il loro aiuto anche in aree più impegnative dal punto di vista psicologico come l’oncologia o il Pronto Soccorso. La relazione con il paziente è centrale ed è per questo che i volontari vengono selezionati e poi accompagnati in un percorso di formazione relazionale con psicologi, medici e infermieri della struttura, oltre che con coloro che già da anni svolgono questo impegno sociale”.
Diversamente da altre strutture ospedaliere, i volontari di Humanitas Gavazzeni fanno riferimento a una Fondazione “di casa”, la Fondazione Humanitas, che l’ospedale di Rozzano (Milano) ha voluto creare anni addietro per rispondere alla domanda di sostegno dei pazienti e delle loro famiglie.
“La Fondazione ha la sua sede storica in Humanitas a Rozzano (Milano) e una sua sezione attiva qui a Bergamo – racconta Maria Bellati, segretario generale della Fondazione Humanitas - che ha preso il nome di “Progetto Elios”. Con il reclutamento e la formazione dei volontari come con altre iniziative, cerchiamo di portare l’esperienza della Fondazione valorizzandone naturalmente le specificità territoriali. Come il Cafè Alzheimer dove l’impegno dei volontari accanto ai familiari (attualmente sono 9 volontari che seguono una decina di malati), e ai medici è crescente perché la loro dedizione e il loro affetto diventano parte attiva nella cura del paziente”.
Per informazioni su come diventare volontario di Humanitas Gavazzeni si può contattare la Fondazione Elios al numero telefonico 035.4204354 (dal lunedì al venerdì, ore 9.30/12.30) oppure inviare una mail all’indirizzo: elios@gavazzeni.it

Ufficio Stampa Humanitas Gavazzeni Bergamo

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