La 8° Granfondo Nazionale Trapiantati sbarca nelle Marche
Bergamo, 19 settembre 2011. E’ stata presentata oggi nell’Auditorium degli Ospedali Riuniti di Bergamo, l’ottava edizione della Granfondo Trapiantati, organizzata anche quest’anno dall’Associazione Amici del Trapianto di Fegato per portare il messaggio della donazione degli organi tra le scuole, le istituzioni, le associazioni di volontariato e gli ospedali.

Quest’anno la carovana - composta da 20 ciclisti, di cui 12 trapiantati, più gli accompagnatori per un totale di 32 persone - partirà simbolicamente il 26 settembre alle 10 dagli Ospedali Riuniti con destinazione Ascoli Piceno, dove il giorno seguente la corsa prenderà ufficialmente il via, per concludersi il 1° ottobre a Pesaro. Il gruppo porterà il messaggio della donazione lungo un percorso di 370 chilometri, declinati in 5 tappe, all’interno della regione Marche, dove di recente, all’Ospedale di Ancona, è stato attivato un centro trapianti inserito nel circuito del Nord Italian Transplant (NitP), a cui appartiene anche la Lombardia. “La Granfondo dei trapiantati vuole essere uno strumento per diffondere nelle comunità visitate la cultura della donazione degli organi e quella del trapianto come possibilità concrete che la scienza mette a disposizione per salvare vite umane, dimostrando che chi riceve un organo non solo può tornare a svolgere una vita normale, ma anche a praticare attività sportive impegnative – ha commentato Valentina Lanfranchi, presidente dell’Associazione Amici del Trapianto di Fegato -. Quest’anno abbiamo scelto le Marche perché il centro trapianti di Ancona è il più recente inserito nel circuito del Nord Italian Transplant, a cui appartiene anche l’Ospedale di Bergamo e la Lombardia, tra i centri di coordinamento più efficienti e avanzati di tutta Europa. Cercheremo di intercettare soprattutto i giovani, affinché facciano una scelta esplicita, consapevole e motivata, su un tema delicato e complesso come quello di donare gli organi dopo la morte”. Anche quest’anno accanto all’Associazione Amici del Trapianto di Fegato sono scesi in campo gli Ospedali Riuniti, da sempre in prima linea per promuovere l’informazione sul tema della donazioni degli organi con l’organizzazione di molteplici occasioni di incontro tra i professionisti ospedalieri e i cittadini. “La Granfondo Trapiantati è un’iniziativa unica nel panorama italiano, che promuove la cultura della donazione con una formula coinvolgente che sta, edizione dopo edizione, toccando i quattro angoli dell’Italia - ha commentato Carlo Nicora, direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo –. Senza una rivoluzione culturale, che sconfigga paure e remore che non hanno alcun fondamento scientifico, troppe persone continueranno a morire in lista d’attesa. Per questo il nostro impegno non si ferma e siamo orgogliosi di dire che questi primi 8 mesi del 2011 hanno registrato un incremento nei trapianti e nelle donazioni e che l’alto livello del nostro ospedale quest’anno ha trovato un ulteriore riconoscimento nella certificazione secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 di tutti i delicati processi connessi alla donazione e al trapianto, all’interno del sistema di gestione della qualità attivo in Azienda.”Da gennaio al 31 agosto sono stati effettuati 104 trapianti rispetto ai 90 eseguiti nello stesso periodo del 2010. A questi si devono aggiungere 16 trapianti di cornea e 82 di midollo. “Nonostante siano stati segnalati meno donatori rispetto allo scorso anno, le donazioni sono aumentate perché sono diminuiti sia i pazienti non idonei sia le opposizioni al prelievo, che rappresentano gli ostacoli principali all’effettiva donazione – ha spiegato Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto di organi e tessuti, che per il terzo anno consecutivo seguirà la carovana dei ciclisti come responsabile sanitario dell’iniziativa -. In bergamasca il calo dei donatori segnalati non va quindi interpretato in maniera negativa, perché nella maggioranza dei casi è la conseguenza del continuo miglioramento delle conoscenze scientifiche e delle terapie rianimatorie, che consentono di salvare sempre più pazienti.”

 

Fonte: Ufficio Stampa Ospedali Riuniti

 

 


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