Si chiama Empathy Care ed è un innovativo percorso formativo aperto a tutti per comprendere la fragilità e l’Alzheimer. Nato dalla collaborazione tra Paola Brignoli, direttore di InsiemeAte - Onlus che da vent’anni offre servizio di assistenza domiciliare, e Erika Ongaro, formatore certificato Validation®, unisce due metodologie diverse, il Virtual Dementia Tour® e Validation® , massimizzando il raggiungimento degli obiettivi comuni: empatia e accoglienza globale della persona fragile. Tutto è partito da una domanda: “si può creare ancora un ponte con l’anziano fragile che vada oltre il linguaggio e la semplice e sola comunicazione verbale? è possibile cambiare la nostra prospettiva e la nostra visione della persona disorientata? Possono le metodologie Virtual Dementia Tour® e Validation® aiutarci come Caregiver a costruire una relazione significativa con i grandi anziani male orientati e disorientati?”. «La risposta è certamente sì, la formazione è chiamata a una nuova sfida: condurre i caregiver per mano a varcare la soglia di un mondo che è sempre stato avvolto da un velo. Solo sperimentando, solo con una cassetta degli attrezzi nuova si potrà rispondere con efficacia ai nuovi bisogni dell’anziano fragile» dice Paola Brignoli. «Siamo chiamati a una riflessione ulteriore: siamo non solo “cogito ergo sum” ma anche e soprattutto sentimenti ed emozioni. Per connettermi alle emozioni che sono nella persona fragile devo riconoscere le stesse emozioni in me, azione che richiede uno sforzo emotivo non indifferente» aggiunge Erika Ongaro. «Siamo ripartite da qui: dalla possibilità di creare nuove relazioni, con la volontà di “abitare” il rapporto che viene a crearsi. Qualsiasi atteggiamento mettiamo in atto con la persona male orientata o disorientata le stiamo comunicando qualcosa». Perché allora non attivare un percorso orientato su entrambi i metodi? Il Virtual Dementia Tour® è un programma di formazione esperienziale di simulazione, utilizzato sia da professionisti sia dalle persone della comunità, creato per intensificare il legame e l’empatia nei confronti delle persone che vivono la demenza e sviluppare strategie utili nel processo di cura e assistenza. «Il VDT® permette ai Caregiver di “entrare a pieno” nei panni della persona con demenza, favorisce da subito la creazione di un processo trasformativo basato sul “provare”, “percepire”, “sentire” cìò che la persona fragile vive nel quotidiano» spiega Brignoli. Il metodo Validation®, invece, è basato sulla creazione di una relazione volta ad accogliere ciò che l’anziano con demenza sperimenta. «Attraverso l’empatia e l’utilizzo di tecniche verbali e non verbali si accoglie l’emozione che l’anziano ha bisogno di esprimere anche e soprattutto se questa emozione è considerata “negativa” come paura, rabbia, tristezza. Per Validation® non esistono emozioni “buone” o “cattive”, ciò che sente la persona con demenza va accolto» osserva Ongaro. Dalla sinergia tra i due metodi si è giunti all’Empathy Care, un nuovo metodo che può portare il caregiver a trasformare la sua visione della relazione con la malattia. 

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