Ipertensione arteriosa e diabete nell’anziano
Perché è fondamentale il loro monitoraggio quotidiano
Diabete e ipertensione rappresentano oggi una delle principali sfide in ambito sanitario. La loro diffusione è infatti in costante aumento. In Italia ormai sono più di
3 milioni le persone che soffrono di diabete e 15 milioni quelle affette da ipertensione. Tra questi, la maggior parte sono anziani, per i quali le due patologie sono tra i fattori di rischio cardiovascolari e sono associate a elevati tassi di mortalità. È facilmente immaginabile il forte impatto sanitario, sociale ed economico di queste malattie e l’importanza di un’organizzazione sanitaria in grado di minimizzare il più possibile l’incidenza degli eventi acuti e delle complicanze invalidanti che comportano costi elevatissimi. Cruciale, in questo contesto, è in particolare il controllo quotidiano dell’andamento delle due patologie e l’aderenza alla terapia, ovvero l’assunzione regolare dei farmaci secondo quanto indicato dal medico. Un’aderenza che però, secondo le statistiche, soprattutto per l’ipertensione, è ancora lontana da quella ideale, in particolare quando si tratta di persone anziane. E non è solo il rispetto dell’assunzione dei farmaci a preoccupare, ma anche quello delle norme di comportamento, alimentari e di stile di vita, indispensabili per poter convivere al meglio con le due patologie. «Posta la diagnosi di diabete o di ipertensione arteriosa, il primo passo alla base di ogni intervento è comprendere la rilevanza di un’azione di controllo e monitoraggio, da accompagnare ai trattamenti farmacologici e non farmacologici previsti. In tal senso risulta di grande utilità affiancare a tali pazienti, in particolar modo se anziani o fragili, figure professionali in grado di garantire la prosecuzione delle terapie farmacologiche prescritte dai medici e la correzione di inadeguati stili di vita» spiega Paola Brignoli, direttore operativo di Every Service Onlus, che fornisce servizi specifici e specialistici di assistenza domiciliare per anziani, disabili e persone non autosufficienti. «La nostra sfida è proprio quella di monitorare tali pazienti, al fine di prevenire complicanze, consentendo loro così di rimanere all’interno del domicilio. In questo difficile compito appare centrale il ruolo delle nostre assistenti domiciliari che, convivendo con loro 24 ore su 24, lavorano alla costruzione di una relazione di cura al fine di raggiungere una migliore qualità di vita. L’investimento di tempo è fondamentale, così come la professionalità: il farmaco migliore non serve a nulla se non si è affiancati da una persona in grado di motivarci sia ad assumerlo sia a modificare le nostre errate abitudini».
Diabete e ipertensione conosciamoli meglio
Ipertensione.
È definita da un aumento stabile dei valori della pressione arteriosa, al di sopra dei limiti normali. La pressione arteriosa consiste nella spinta esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie più grandi, le quali permettono al sangue di scorrere all’interno del sistema circolatorio. Si parla di ipertensione quando la pressione sistolica è uguale o superiore a 140 mmHg e la pressione diastolica a 90 mmHg. I fattori di rischio alla base dell’ipertensione fanno riferimento all’età avanzata, al consumo di alcolici, al fumo, a una dieta sbilanciata e al mancato esercizio fisico, oltre che allo stress e a una storia di familiarità. L’ipertensione si lega a molteplici complicanze gravi che interessano vasi arteriosi, cuore, occhi, cervello e reni.
Diabete.
Malattia cronica caratterizzata dall’aumento di concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto di insulina che non consente all’organismo di utilizzare gli zuccheri in modo ottimale. La loro concentrazione si misura con la glicemia, il cui valore di 200 mg/dl dà diagnosi certa di diabete. Le complicanze possono essere acute, come nausea, sudorazione fredda, tremori, o coma, oppure croniche, riguardanti diversi organi, arti e tessuti.
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a cura di FRANCESCA DOGI
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