Per la prima volta in Italia un innovativo percorso interattivo rivolto alla cittadinanza per capire cos’è la demenza. e come aiutare le persone che vivono questa condizione.

Nel mondo ogni 3 secondi viene diagnosticato un nuovo caso di demenza. Nel 2015 circa 46,8 milioni di persone convivevano con una forma di demenza e questa cifra è destinata a raddoppiarsi nel 2030 poiché in Italia e, in generale nel mondo occidentale, si sta verificando un invecchiamento della popolazione. L’esigenza di saper entrare in relazione e supportare nella vita quotidiana una persona con demenza diventa sempre più importante. L’Associazione InsiemeAte Onlus (impresa sociale che fornisce assistenza domiciliare a favore di persone fragili e delle loro famiglie) apre per la prima volta in Italia a tutta la popolazione “Viaggio nel cuore della demenza”, un percorso interattivo nella fragilità e nella demenza che nasce con l’obbiettivo di far vivere in prima persona, attraverso un percorso esperienziale, le percezioni, il vissuto e le emozioni che la persona con demenza vive quotidianamente. Il percorso dura un’ora e trenta minuti ed è composto da tre fasi: introduzione (10 minuti), esperienza interattiva (20 minuti) e discussione e suggerimenti pratici (1 ora). Il primo evento, organizzato lo scorso maggio presso la sede di San Paolo d'Argon ha visto la partecipazione attiva delle autorità e delle istituzioni, che ne hanno apprezzato impatto ed efficacia (On. Giovanni Sanga, Dott. Mario Barboni Assessore Regione Lombardia, Dott. Benvenuto Gamba Presidente Ambito Valle Cavallina, Sindaci e Assessori ai Servizi Sociali del territorio). «Durante il percorso interattivo, ideato e gestito da psicologi specializzati nell’invecchiamento, le persone devono svolgere delle simulazioni di situazioni di vita quotidiana (ad esempio accoppiare dei calzini, pagare una bolletta etc.), indossando degli appositi ausili (ad esempio occhiali, cuffie, guanti). La contemporanea esposizione a suoni, rumori, effetti visivi, nello svolgimento delle suddette azioni, darà come risultato la sensazione provata dalle persone affette da demenza» spiega la dottoressa Marta Zerbinati, Presidente e Responsabile della Formazione dell'Associazione InsiemeAte Onlus. Il metodo di InsiemeAte è basato sull’approccio Person Centred Care (PCC), ossia Cura Centrata sulla Persona, un modello di intervento psicosociale, diffuso in tutto il mondo, che pone al centro del processo di cura la persona, indipendentemente dall’età e stato di salute, valorizzando la sua prospettiva di vita e dando un’importanza fondamentale alle relazioni. «L’Associazione InsiemeAte Onlus si impegna a diffondere sul territorio nazionale una diversa percezione della demenza e della condizione di fragilità per combattere la mancanza di comprensione e conoscenza, che porta chi vive questa condizione alla solitudine e all’isolamento» le fa eco la dottoressa Giorgia Monetti, Responsabile Organizzazione e Sviluppo dell‘Associazione InsiemeAte Onlus. «Noi crediamo fortemente che sia possibile vivere bene con la demenza, ma affinché questo si possa realizzare è importante che non solo i caregivers e i familiari siano di aiuto e di supporto nella vita quotidiana, ma anche il contesto sociale in cui vive la persona con demenza» conclude la dottoressa Paola Bringoli, Direttore Operativo dell’Associazione InsiemeAte Onlus.


a cura di FRANCESCA DOGI
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