Il centro Krioplanet di Treviglio, grazie alla pluriennale esperienza e ai numerosi articoli scientifici pubblicati su prestigiose riviste internazionali, è oggi considerato un punto di riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la criosauna. «Da sempre il leit motiv di Krioplanet è innovarsi continuamente. Dal 2012 ad oggi, nel nostro centro, si sono già susseguiti due diversi modelli di criosauna che, grazie all’utilizzo dell’azoto liquido, portano la temperatura della cabina al di sotto dei -130°C. Finora, con queste tecnologie, la persona veniva esposta al freddo della criosauna per un periodo di tempo che solitamente si aggira sui tre minuti, a prescindere da valori soggettivi quali età, sesso e indice di massa corporea. Non era quindi possibile personalizzare la seduta, se non riducendo il tempo di esposizione in maniera arbitraria da parte dell’operatore» dice Massimo De Nardi, Laureato in Scienze Motorie ed in Scienza dello Sport, Dottore di Ricerca in Neuroscienze e fondatore di Krioplanet. «Inoltre, l’utilizzo dell’azoto comporta una, seppur minima, percentuale di rischio: se la sua concentrazione andasse ad abbassare la percentuale di ossigeno, le persone potrebbero incorrere in conseguenze negative da carenza di ossigeno.

Si tratta di un’ipotesi che non si è mai verificata nel corso della decennale esperienza del centro, ma è comunque da tenere in considerazione». Ecco allora che la ricerca tecnologica ha cercato di ovviare a questi limiti mettendo a punto nuove e più performanti criosaune. Come la eCabin, introdotta da Krioplanet per la prima volta in Italia (e per la terza nel mondo, dopo Stati Uniti e Svezia): un’innovativa criosauna, ancora più sicura e con un occhio all’ambiente. «La eCabin rappresenta una grandissima novità ad altissima tecnologia. Innanzitutto funziona semplicemente con l’elettricità, senza bisogno di utilizzare l’azoto liquido: è quindi più sicura, oltre che più “green”. Viene infatti eliminata tutta la filiera legata alla produzione, lavorazione e distribuzione dell’azoto liquido, riducendone così l’impatto ambientale. Il fattore però che la rende unica è il fatto che è dotata di un’intelligenza artificiale. Al suo interno sono infatti presenti sei sensori di temperatura che consentono di monitorare in tempo reale i valori di temperatura cutanea della persona durante l’esposizione in criosauna. Ciò permette di individualizzare al meglio la seduta, personalizzando la durata in base al raggiungimento di un determinato valore soglia di temperatura cutanea.

La persona, in accordo con l’operatore, ha la possibilità di scegliere tra tre diverse intensità di raffreddamento, associate a un valore diverso di temperatura cutanea: base, medio ed avanzato. L’efficacia del trattamento, di conseguenza, è ottimizzato ai massimi livelli: la seduta si interrompe se e solo se è stata raggiunta la soglia desiderata. In questo modo si raggiunge sempre un raffreddamento considerato efficace e non si subisce mai un raffreddamento troppo elevato. Una criosauna rivoluzionaria, che consente a tutti di ottenere il massimo dell’efficacia» conclude De Nardi. 

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