I cani che hanno superato i 10 anni di età possono essere considerati anziani, soprattutto se di grande taglia. Chi ha avuto o ha un cane anziano sa quanto può essere tenero e vulnerabile, quasi fosse tornato cucciolo. E in effetti, proprio come nei primi mesi di vita, richiede attenzioni particolari, legate alla mutate condizioni fisiche e alle patologie tipiche dell’età. Vediamo quali e come affrontarle insieme alla dottoressa Eulàlia Pàmies, medico veterinario.

Dottoressa Pàmies, quali sono le principali patologie legate all’età di cui può soffrire un cane?
Numerose sono le patologie legate all’età. Ci sono le malattie legate all’invecchiamento dei vari organi, come l’insufficienza renale che porta lentamente a una minore filtrazione del sangue e rende gli animali più sensibili all’azione tossica di alcune sostanze e farmaci. Anche la riduzione della funzionalità del fegato porta a simili conseguenze. Non meno importante e tipica della vecchiaia è la diminuzione delle funzioni cardiovascolari e respiratorie. Molto frequenti sono anche le patologie articolari degenerative, a volte associate alla perdita di massa muscolare, che causano problemi alla deambulazione e soprattutto dolore. Un altro aspetto, poi, riguarda i problemi degli organi della riproduzione sia nel maschio (iperplasia prostatica, neoplasie testicolari etc.) sia nella femmina (infezioni dell’utero, tumori della mammella etc.). Inoltre spesso si ha una lenta perdita di funzionalità degli organi di senso per cui il cane ci vede e ci sente poco, non percepisce odori e sapori come prima, perde appetito e di conseguenza dimagrisce. Infine, da non ignorare, ci sono i problemi odontostomatologici o più semplicemente mal di denti.

Si può considerare un cane anziano quando raggiunge il 70-80% della sua età. Se la vita media si stima di 13 anni (le razze di taglia piccola sono più longeve che le razze di taglia grande), un cane diventa vecchio a circa 10 anni

Cosa si può fare per aiutare il nostro amico a quattro zampe in questa fase della sua vita?
Davanti a un quadro che può sembrare grave e pessimistico abbiamo invece per fortuna innumerevoli mezzi per fare trascorrere la vecchiaia dei nostri amici in modo sereno e indolore. Per quanto riguarda le insufficienze d’organo possiamo agire con una dieta adatta e mirata al problema: sono diete “intelligenti” che esistono in commercio e “sollevano” il lavoro dell’organo colpito. Esistono anche integratori che sostengono queste parti del corpo in calo operativo. Per quanto riguarda invece le patologie articolari degenerative e in particolare l’artrosi, quello che possiamo fare è attenuare il dolore, migliorare la funzionalità dell’articolazione e rallentare l’evoluzione della malattia. Nelle prime fasi ci possiamo accorgere che il nostro cane non corre e non ha voglia di giocare come prima, in fasi più avanzate l’animale può zoppicare, alterare la postura e infine si può arrivare all’anchilosi dell’articolazione con molta difficoltà alla deambulazione o addirittura impossibilità di alzarsi in piedi. È molto importante non somministrare i nostri farmaci ai cani perché sono pericolosi. Disponiamo invece di antiinfiammatori, antidolorifici e protettori delle cartilagini specifici per loro, ben collaudati, sicuri e comodi da somministrare a casa dal proprietario. In alcuni casi, quelli più gravi, può essere indicato il trattamento chirurgico. Meno spesso, in età avanzata si possono sviluppare neoplasie delle ossa: non hanno sintomi finché si frattura l’osso interessato con un dolore improvviso e intenso che richiede immediatamente l’intervento del veterinario.

Attenzione all’artrosi
L’artrosi è un processo di distruzione delle articolazioni solitamente attribuito all’invecchiamento naturale dei tessuti abbinato ad elevate sollecitazioni fisiche durante tutta la vita del cane. Oltre a questi ci sono anche dei fattori esistenti già in età giovanile come traumatismi, malformazioni ed eccessiva usura che portano progressivamente a questa patologia.

In generale, comunque, è consigliabile fare una visita approfondita in prossimità dell’età senile anche se il cane apparentemente gode di buona salute. Un prelievo del sangue e gli esami dell’urina evidenzieranno problemi metabolici anche in fase precoce. Questo consentirà di agire il prima possibile rallentando l’evoluzione del problema in atto. In conclusione, ci vorrà pazienza e comprensione da parte del proprietario, rispetto dei nuovi ritmi del cane, a volte avere più cura nell’alimentazione, più attenzione a variazioni del suo comportamento. In definitiva, è arrivata l’ora di restituire l’affetto che lui prima ci ha dedicato.

A cura di Elena Buonanno
con la collaborazioen della dott.ssa Eulàlia Pàmies
Medico Veterinario presso Ambulatorio Veterinario Dott. Bonfanti Dott. Pàmies di Alzano Lombardo