Con il periodo primaverile ed estivo torniamo a fare molta più attività all’aria aperta insieme ai nostri amici a quattro zampe e aumentano così le possibilità di incorrere in rischi per la loro salute.Tra questi infezioni o patologie più gravi che possono scaturire dall’incontro con parassiti e insetti, un pericolo sia per i cani sia per i gatti. È bene quindi adottare qualche precauzione in più nella bella stagione, anche se la protezione dai parassiti (come pulci, zecche e parassiti interni) va fatta nel corso di tutto l’anno. Abbiamo chiesto qualche suggerimento in merito al dottor Michele Allegrini, medico veterinario.

Dottor Allegrini, come possiamo proteggere i nostri pet dai parassiti?

Per proteggere i nostri amici a quattro zampe è bene adottare una profilassi antiparassitaria, ossia una misura preventiva che consente di ridurre il rischio di sviluppare malattie potenzialmente gravi causate
da infestazioni di ectoparassiti – cioè parassiti che vivono fuori dall’animale, come pulci, zecche, zanzare, pappataci – e di endoparassiti – cioè parassiti che vivono dentro l’ospite, ossia all’interno dell’organismo dell’animale.
La primavera di norma è il periodo più indicato per sottoporre il pet alla profilassi antiparassitaria in quanto con il caldo i parassiti iniziano ad aumentare. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici è bene fare attenzione e proteggere i nostri animali tutto l’anno e a prescindere dalla zona in cui si abita.

Quali problemi possono causare i parassiti?

Il morso di un parassita può provocare fastidi più o meno problematici. Se pensiamo agli effetti diretti, ci possono essere reazioni allergiche, dermatiti, anemia, diarrea etc. Ma questi animaletti possono tra-smettere anche altre malattie come leishmaniosi, filariosi polmonare (o filaria), piroplasmosi, erlichiosi per citarne alcune. Nei casi più gravi, l’animale può arrivare a rischiare la morte.

In cosa consiste la profilassi antiparassitaria?

Gli antiparassitari vengono prescritti dal medico veterinario in base alle necessità di ciascun pet, possono quindi variare in base alla razza, all’età, allo stile di vita e alla presenza di altri eventuali trattamenti in corso o patologie. Possono essere assunti sotto diverse forme e la durata dei trattamenti varia da caso a caso. Il medico veterinario saprà consigliare su quali orientarsi.

Quali antiparassitari sono indicati per il cane?

Per i cani oltre i sei mesi di vita è possibile scegliere tra differenti prodotti, come per esempio il collare antiparassitario che, con il suo effetto repellente, allontana pulci, zecche, pappataci e flebotomi e riduce così il rischio di contrarre la leishmaniosi attraverso le loro morsicature o punture. I collari hanno una durata dai quattro ai 10 mesi circa, in base al tipo di prodotto e alla carica parassitaria dell’ambiente in cui vive il pet. Oltre a questi, si possono utilizzare antiparassitari spot on (gocce da applicare sulla cute) o compresse che agiscono contro pulci, zecche e pidocchi. L’efficacia delle gocce varia dalle tre alle quattro settimane, inoltre non si deve toelettare il pet nei giorni precedenti e subito dopo l’applicazione altrimenti si rischia che non facciano effetto. La raccomandazione è utilizzare prodotti adatti al peso dell’animale. Negli ultimi anni sono stati messi sul mercato anche antiparassitari da prendere per bocca, che possono avere un raggio d’azione ampio e sono indipendenti da bagni e docce. È bene però ricordare che non garantiscono l’effetto repellenza di collari e spot on. 

Quali invece per il gatto?

Anche per i gatti si utilizzano collari antiparassitari, che di solito sono ben tollerati ma sconsigliati se il gatto esce (non tanto perché potrebbe rimanere impigliato — sono studiati per staccarsi in caso di tensione — ma perché potrebbero perderlo nel loro girovagare) con l’aggiunta di spot on e compresse. Nel caso delle gocce è importante che il gatto non si lecchi dopo il trattamento, sia per non ridurne l’effetto, sia per la loro tossicità se ingerite. È bene sottolineare che esistono prodotti specifici e studiati per il cane e per il gatto ed è importante non somministrare ai gatti e non farli entrare in contatto con i prodotti per i cani, perché possono essere per loro molto tossici.

Esistono controindicazioni?

Come per tutti i farmaci, anche quelli antiparassitari possono avere effetti collaterali. I più diffusi sono reazioni locali quali irritazione con perdita di pelo e prurito intenso; quelli sistemici vanno da emicrania, febbre, tremori, vomito, nausea, diarrea, dolori muscolari e articolari, fino a disfunzioni renali. Non bisogna farsi spaventare: di solito scompaiono nell’arco di poco tempo; se dovessero permanere è bene rivolgersi al proprio medico veterinario. In altri casi può invece capitare che il prodotto non funzioni: ci sono diverse motivazioni, tra cui tolettature troppo frequenti che possono rimuovere l’antiparassitario o resistenza al farmaco. Anche in questo caso, una visita dal veterinario permetterà di analizzare la situazione ed eventualmente correre ai ripari. 

A cura di Claudio Gualdi
con la collaborazione del dott. Michele Allegrini
Medico Veterinario
AniCura Clinica Veterinaria Orobica, Bergamo