Insieme per un viaggio unico all’insegna dell’entusiasmo e dello stupore
Un viaggio sul brigantino della Fondazione Tender To Nave Italia Onlus, con l’equipaggio della Marina Militare Italiana. È questa l’esperienza unica, sia a livello nazionale sia internazionale, a cui ha partecipato con alcuni dei suoi assistiti (anziani affetti da demenza) InsiemeAte Onlus, associazione che promuove un progetto innovativo di assistenza domiciliare secondo i protocolli di Optimus Domi, ovvero una metodica assistenziale che deriva dall’approccio Person Centred Care (PCC) di Kitwood e dall’esperienza ventennale di contatto quotidiano con le situazioni di bisogno. Obiettivo principale di questo progetto di Public Engagement, nel quale InsiemeAte Onlus è stata coinvolta dal Centro Ricerca Innovative Elder Research e in collaborazione col Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Bergamo, è stato quello di integrare l’esperienza del viaggio con momenti di trattamento non farmacologico al fine di incrementare il benessere emotivo, le possibilità di coinvolgimento sociale e le abilità psico-motorie nelle persone anziane con decadimento cognitivo moderato conseguente a patologia neurodegenerativa .

«Il viaggio (solitamente proposto alle persone con demenza in contesti virtuali all’interno di istituti di ricovero e cura), in particolare, ha consentito di sviluppare con la persona con demenza un percorso di reminiscenza guidata attraverso l’esperienza del “qui ed ora” integrandola con le residualità della memoria che la patologia consente. Questo approccio ha mostrato di avere una potenzialità importante nel consentire alla persona con demenza di raggiungere un ottimale stato di benessere psico-fisico aumentandone la qualità di vita» racconta Paola Brignoli, direttore di InsiemeAte Onlus. «Hanno partecipato cinque persone anziane con demenza di grado lieve/moderato, con buona mobilità anche se rallentata e decadimento cognitivo agli esordi, selezionate dagli specialisti psicologi dell’Associazione InsiemeAte Onlus. Il viaggio è stato studiato in modo tale che ogni attività programmata fosse fattibile e attuabile. Sono stati messi in atto momenti dedicati alla reminiscenza attraverso il viaggio, intervallati con trattamenti non farmacologici, specificatamente focalizzati nei domini cognitivo, sensoriale-emotivo, e socializzazione».

L’intero progetto ha visto una fase preparatoria durante la quale tutti i partecipanti sono stati coinvolti in più incontri per la preparazione del materiale di ricerca, la formazione degli operatori coinvolti e la conoscenza delle persone con demenza coinvolte, oltre a incontri con i familiari per spiegare come si sarebbe svolto il viaggio e le aspettative. È seguita poi la fase di attuazione con il “viaggio”, con giornate scandite da molte attività sia di socializzazione sia di sperimentazioni di terapie non farmacologiche, e infine la fase post-imbarco che prevede la rielaborazione dei dati raccolti durante la fase del viaggio.

I dati raccolti saranno divulgati a cura di Innovative Elder Research e Università di Bergamo attraverso pubblicazioni scientifiche di rilevanza nazionale ed internazionale, oltre che attraverso la partecipazione a convegni.

Le aspettative di questo viaggio erano sicuramente positive ma il risultato è stato molto più che soddisfacente. Se inizialmente i nostri “ragazzi” erano un po’ spaesati, il coinvolgimento e la socializzazione hanno fatto sì che tutti si siano sentiti accolti e incoraggiati e questo ha favorito il riemergere delle capacità residue e una partecipazione attiva. Tutte le attività sono state fatte in completa sicurezza con la grande collaborazione da parte di tutti gli operatori coinvolti e da parte dell’equipaggio della Marina Militare Italiana sempre presente e rispettoso dei tempi degli ospiti protagonisti dell’avventura. La cosa meravigliosa è stata lo stupore, per noi e per loro, nello scoprire che potevano fare cose che mai avrebbero immaginato di poter fare, come il bagno in mare aperto o salire a riva. La promessa è di rivederci tutti presto! Sono, infatti, in previsione nuovi incontri con tutta la “ciurma” perché il percorso fatto non deve rimanere un’esperienza isolata ma l’inizio di nuovi viaggi» conclude il direttore.

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