Ecco i principali consigli del Ministero della Salute:

1. SPESA A DOMICILIO

Verifica la possibilità di farti portare la spesa a casa ordinando al telefono o via internet.

2. REGOLARITÀ

Fai la spesa solo una volta alla settimana, delegando a un solo membro della famiglia tale compito.

3. LISTA

Prepara una lista della spesa per velocizzare gli acquisti e ridurre i tempi di attesa di tutti.

4. MASCHERINE

Utilizza le mascherine negli ambienti chiusi e dove non è possibile il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

5. DISTANZA

Mantieni sempre la distanza di almeno un metro dagli altri clienti e addetti alla vendita.

6. GUANTI

Indossa guanti “usa e getta” in particolare in caso di alimenti e bevande .

7. IGIENE DELLE MANI

Pulisci le mani con gel igienizzante messo a disposizione prima e dopo l’uso dei guanti.

 

E A CASA? LE RISPOSTE AI DUBBI PIÙ COMUNI

Cosa fare una volta arrivati a casa con la spesa?

È consigliabile lavare sempre accuratamente frutta e verdura, soprattutto se si vuole mangiarla cruda, anche se questi prodotti siano considerati a basso rischio di trasmissione, e lavare accuratamente le mani.

I prodotti freschi sono più pericolosi?

No, anche per i prodotti freschi valgono le buone norme igieniche consuete, che devono essere rispettate da chiunque manipola il cibo. Ricorda però che per maneggiare frutta e verdura nei negozi è obbligatorio indossare i guanti forniti dal gestore.

Il virus rimane attaccato agli imballaggi dei prodotti?

Il virus può sopravvivere da qualche ora a qualche giorno se le superfici non vengono pulite o disinfettate o non sono esposte a sole e pioggia, ma è molto sensibile ai disinfettanti a base di cloro e alcol. Ricorda che il nuovo coronavirus si trasmette attraverso le goccioline (droplet) o per contatto attraverso le mani, quindi la cosa fondamentale è rispettare le norme igieniche per le mani e il distanziamento.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Guanti e mascherine: sì ma con le giuste precauzioni
Mascherine e guanti possono proteggere dal contagio. Ma attenzione: vanno usate – e soprattutto tolte- nel modo corretto, altrimenti rischiano di avere l’effetto contrario. «La mascherina, come qualsiasi dispositivo va gestita in modo adeguato perché essa stessa, se mal curata, può essere fonte di contagio. La mascherina chirurgica, non dimentichiamolo, è utile soprattutto al paziente, perché riduce la quantità di goccioline che emette» sottolinea il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCSS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano. Anche l’utilizzo dei guanti va gestito con grande attenzione, soprattutto la modalità con cui vengono tolti. Ecco come farlo in sicurezza: bisogna pizzicare il palmo della mano (destra o sinistra, in base alla comodità) facendo scivolare il guanto e tenendolo rovesciato (con la parte sporca all’interno) con l’altra mano. Viceversa, per togliere l’altro guanto, infilare il dito sotto il bordo sul polso in modo da non toccare la superficie e, anche qui, estrarre il guanto rovesciandolo e infilandolo a sua volta nell’altro. Infine, buttare via tutto. Quando il rischio di contagio è basso, è possibile rilavare accuratamente i guanti (prima di toglierli) con sapone o gel antibatterico e lasciare agire. «Anche per quanto riguarda le mascherine, soprattutto le ffp2 che hanno una durata tecnica di 6/8 ore di uso continuativo» conclude Pregliasco «è possibile, nella pratica quotidiana, tollerare un riutilizzo trattandole con spray disinfettante e lasciandole areare (salvo particolari danni)».
A proposito di mascherine, quali usare? Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità le mascherine conosciute con le sigle Ffp2 e Ffp3 (serve a proteggere l’utilizzatore da agenti esterni) dovrebbero essere riservate a un uso professionale, mentre per uso comunitario la scelta dovrebbe ricadere sulle cosiddette chirurgiche che hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente (motivo per cui se tutti le indossiamo ci proteggiamo l’un l’altro) oppure sulle “mascherine di comunità”, realizzate in materiali multistrato, che hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni.
In ogni caso, prima di indossare la mascherina bisogna lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi, indossarla toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna; posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento; accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna). Durante l’uso è importante evitare di continuare a metterla e toglierla perché potrebbe perdere di efficacia e stare attenti a non toccarne la parte davanti, che potrebbe essere contaminata. Quest’ultima precauzione deve essere seguita anche nella fase della rimozione, durante la quale è opportuno toccare solo elastici e lacci. Una volta tolta deve essere buttata (se non monouso) in un contenitore chiuso, come un sacchetto di plastica, evitando di tenerla in tasca o appoggiarla in giro per casa, e si devono igienizzare le mani.

a cura di Viola Compostella