Il professionista sanitario che aiuta a prevenire e affrontare i disturbi dello sviluppo attraverso il gioco. “È l’operatore sanitario che, in possesso della laurea abilitante, svolge, in collaborazione con l’equipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo”. Così il Decreto Ministeriale n. 56 del 17 gennaio 1997 definisce il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE), professione sanitaria relativamente recente sempre più richiesta, che lavora con bambini e ragazzi in età evolutiva (dalla primissima infanzia fino all’adolescenza) con disturbi dello sviluppo attraverso un intervento unico nel suo genere che ha al centro il gioco. Approfondiamo l’argomento con Marco Bonacina, TNPEE.

Come si diventa Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva?
Per diventare Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è necessario conseguire una laurea di primo livello, frequentando il corso triennale in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (c/o Facoltà di Medicina e Chirurgia). La laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è abilitante all’esercizio della professione in quanto la prova finale ha valore di esame di Stato.

Da quando esiste questa formazione?
Nel 1973 nasce a Roma la Scuola Speciale per “Tecnici Riabilitatori della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva”, seguita da quella di Messina e successivamente da altre sedi. Più tardi con l’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale prendono l’avvio anche nuovi corsi riabilitativi di vario orientamento tenuti a formare diverse tipologie di “Terapisti della Riabilitazione”. A quel punto si rende necessaria una revisione degli statuti delle Scuole universitarie che rilasciano il titolo di “Terapisti della Riabilitazione della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva”. E così, dal 1993 tutte queste scuole vengono convertite in corsi di Diploma Universitario. Successivamente, con la promulgazione della legge 10 agosto 2000, n. 251, viene sancita la nascita delle professioni sanitarie della riabilitazione di cui il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva fa parte, mentre, dal 2000 al 2004, si assiste alla definitiva trasformazione del corso in Laurea di primo livello in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.

Esiste un albo professionale?
Sì, Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva rientra nella categoria delle professioni sanitarie della riabilitazione. Grazie al recente Decreto Ministeriale (13 Marzo 2018) è stata ufficializzata l’istituzione degli albi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è quindi tenuto a iscriversi all’albo per poter lavorare in forma legale. Esistono inoltre due principali associazioni di categoria professionale rappresentative a livello nazionale: Anupi (Associazione Nazionale Unitaria Psicomotricisti e Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Italiani) e Aitne (Associazione Italiana Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva).

Dove è possibile frequentare il corso di studi vicino a Bergamo?
Tra le università più vicine a Bergamo è possibile trovare corsi di laurea di primo livello all’Università degli Studi di Milano, all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, all’Università degli Studi di Pavia e all’Università degli Studi di Padova.

In quali contesti opera questa figura?
Può operare sia in contesti pubblici presso le strutture di Neuropsichiatria Infantile delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali sia in ambiti privati esercitando un’attività di libera professione presso studi, centri per l’età evolutiva, centri medici polispecialistici. Può collaborare anche con servizi materno-infantili, asili nido, scuole dell’infanzia e scuole primarie mettendo in atto interventi educativo-preventivi, laboratori di psicomotricità e collaborazioni a tempo determinato. Infine, può anche svolgere attività didattica, di ricerca e di consulenza professionale.

Ma quali sono in particolare le sue mansioni?
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva svolge interventi diretti alla prevenzione, alla valutazione e al trattamento dei soggetti in età evolutiva che presentano disturbi dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico e della regolazione emotivo-comportamentale, della comunicazione, di coordinazione motoria, ritardo, iperattività, disturbi dell’attenzione, patologie neuromotorie e neuropsichiatriche, sindromi genetiche etc.) proponendo un intervento specifico, unico nel suo genere, che utilizza il gioco e l’attività ludica come principali strumenti di lavoro, valorizzando il bambino come essere di globalità, che manifesta e realizza se stesso attraverso la pienezza della propria azione (il gioco) nel mondo. Può quindi svolgere:
> un intervento riabilitativo specifico, rivolto non tanto ai deficit, ma all’integrazione delle competenze emergenti, potenziamento delle capacità e alla valorizzazione delle potenzialità del singolo bambino;
> un intervento educativo/preventivo, rivolto a qualsiasi bambino, a prescindere dalla presenza di difficoltà, disabilità, impacci, timidezza o insicurezza, poiché è attraverso il movimento e il proprio corpo che il bambino si conosce e cresce nella sua globalità, integrando affetti, relazioni, comportamenti e capacità cognitive.

A cura di Elena Buonanno
Con la collaborazione del Dottor Marco Bonacina 
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva Presso Centro La Trottola di Verdellino