«Le tisane possono essere preparate con più erbe che lavorano così in sinergia e permettono di ottenere un vero e proprio cocktail di principi attivi che agisce in forma più efficace sull’organismo. Sono di facile preparazione perché ci serve solo dell’acqua calda per l’infusione e i principi che contengono vengono assorbiti con rapidità da parte dell’organismo, senza l’uso come veicolo di altre sostanze oltre l’acqua. Inoltre si può modificare con facilità, volta per volta, la combinazione più adatta al caso e alla situazione». Chi parla è Ida Martellini, erborista. L’abbiamo incontrata per avere qualche consiglio per affrontare il cambio di stagione con l’aiuto delle tisane a base di erbe officinali, il metodo più antico per poter estrarre più principi attivi terapeutici da erbe spontanee e coltivate.

Piante officinali: alleate della salute fin dall’antichità
L’uso di piante officinali nel corso della storia ci fa risalire fino all’uomo primitivo, con una visione delle piante legata alla magia e ai rituali. Gli antichi Egizi già conoscevano la distillazione per estrarre le essenze dalle erbe aromatiche, l’equivalente degli olii essenziali che anche noi oggi utilizziamo. Nell’antica Grecia Dioscoride (146 a.c.) passava già in rassegna più di 500 piante. Durante il Medio Evo la conoscenza delle proprietà delle erbe fu conservata dai monaci che dal latino e dal greco tradussero e tramandarono il sapere dell’antichità classica. A partire dal 17° secolo inizia un approccio scientifico anche a questa disciplina e il 18° secolo è l’epoca in cui botanici come Linneo cominciano una classificazione sistematica del mondo vegetale anche se ancora senza indicazioni terapeutiche. Solo nel 19° secolo, con i progressi della chimica e della farmacologia, si approfondiscono sempre di più le conoscenze dei principi attivi curativi delle piante.

In che modo le tisane possono aiutare il nostro organismo?
Naturalmente non possiamo paragonare le tisane ai farmaci ma il loro utilizzo, che rientra nell’ambito della fitoterapia, può rientrare a tutti gli effetti in un piano di prevenzione e sostegno nei confronti dell’organismo. D’altra parte, i benefici di alcune piante sono noti da millenni e hanno rappresentato la prima forma di cura rispecchiando e accompagnando la storia dell’uomo (vedi box). La ricerca comunque non è terminata. Anche ai giorni nostri biologi e medici, con le nuove tecnologie, continuano ad approfondire l’argomento fitoterapico. Nel 2017, ad esempio, l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, in uno studio iniziato nel 2004 ha riconosciuto il potere curativo di alcune delle piante più comuni, promuovendo ai primi posti la valeriana come sedativo e la camomilla contro il raffreddore, mal di gola, irritazioni e problemi gastrointestinali. D’altra parte non bisogna dimenticare che l’aspirina all’inizio è stata estratta dalla pianta del salice!

Per le tisane si utilizzano diverse parti della pianta (foglie, fiori, radici, cortecce semi, frutti) sempre in forma essiccata e in taglio adeguato per avere una miscela omogenea

Quali sono le tisane e le piante più utili in questo periodo di cambio stagione?
In questa parte dell’anno il nostro corpo è un po’ appesantito da un’alimentazione più ricca (che ci è servita per affrontare il freddo invernale) e le tisane drenanti e depurative sono ideali per smaltire le tossine e migliorare le funzioni degli organi eletti a purificare il nostro organismo, e in particolare fegato, intestino, pancreas, polmoni e pelle.

Infuso o decozione?
La preparazione delle tisane avviene attraverso infuso o decozione:
- l’infuso è indicato per l’utilizzo di foglie e fiori e consiste nel lasciare questi in acqua caldissima ma non bollente per 15-30 minuti
- la decozione è indispensabile per le parti coriacee quali semi, scorze, cortecce, e radici e prevede la bollitura in acqua per 5-15 minuti.

Le più indicate per depurare sono quelle a base di tarassaco, fumaria, bardana, carciofo ed equiseto in parti variabili a seconda del singolo caso, una tazza la mattina a digiuno e una tazza prima di andare a dormire. Chi vuole drenare, invece, può utilizzare una miscela a base di gramigna, equiseto, betulla verga d’oro e finocchio bevendone due o tre tazze al giorno a seconda dell’esigenza. Chi non fosse abituato al gusto amarognolo delle erbe suddette può addolcire la sua tisana con l’aggiunta di erbe aromatiche come menta, liquirizia o anice stellato; il sapore sarà decisamente più gradevole. Le tisane non sono solo da bere ma anche per uso esterno: versando nell’acqua calda del bagno un infuso più concentrato si avrà un effetto rilassante e lenitivo sulla pelle.

a cura DI VIOLA COMPOSTELLA
con la collaborazione di Ida Martellini
Erborista e apicultrice a Scanzorosciate