Hikikomori la sindrome del distacco dalla realtà
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- Categoria: 2018 - numero 43 - marzo - aprile
- Pubblicato: Venerdì, 06 Aprile 2018 13:54
Un fenomeno nato in Giappone ma ormai dilagato anche in Europa.
Crescono anche in Italia le diagnosi dei cosiddetti “hikikomori”, adolescenti e ragazzi che rifiutano qualsiasi contatto con l’esterno, autoreclusi in fuga da un mondo da cui si sentono emarginati e feriti. Un’epidemia silenziosa di fronte alla quale i genitori si sentono impotenti. Non è depressione, non è dipendenza dai videogames, non è solo un disturbo d’ansia. Ma allora che cosa è? Come riconoscerla? E cosa si può fare per affrontarla nel modo corretto? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Diana Prada, psicologa e psicoterapeuta.
Dottoressa Prada, cosa si nasconde dietro questo nome un po’ particolare?
Hikikomori è un termine che deriva dal verbo hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi) e indica una sindrome sociale che si è diffusa dapprima in Giappone. Il termine hikikomori, coniato agli inizi degli anni Ottanta da Saito Tamaki, un noto psichiatra giapponese, nasce per definire un fenomeno di ritiro sociale, un isolamento dal mondo e da ogni forma di relazione. Il ministero della salute giapponese considera hikikomori chi non esce dalla propria abitazione per almeno sei mesi, non studia e non lavora.
Ci può spiegare cosa accade?
Accade che adolescenti e giovani iniziano a ridurre i contatti col mondo...