«La calvizie è un problema a decorso lento ma costante e imprevedibile. Ci sono anche casi in cui la caduta dei capelli è scatenata da patologie come ad esempio la mancanza di ferro, i disturbi tiroidei, il lichen planopilaris e l’alopecia areata, ma la causa di perdita dei capelli può essere anche lo stress in grado di innescare la caduta di capelli già geneticamente programmata». Chi parla è il dottor Luca Lungo Vaschetto, chirurgo del Centro M.R. di Gorle, struttura che da tempo dedica grande attenzione ai problemi di perdita di capelli e calvizie, proponendo tecniche innovative ed efficaci per risolverli come l’autotrapianto di capelli.

Dottor Vaschetto, cosa si può fare per arrestare la caduta dei capelli?
Un consulto specialistico in questi casi rappresenta il modo migliore per analizzare il proprio caso in maniera approfondita e individuare il percorso di risoluzione più opportuno. Spesso, infatti, il primo approccio alla calvizie è inesatto o addirittura controproducente: per arginare il problema si tende a sperimentare metodi fai da te inefficaci o prodotti farmacologici che possono produrre effetti collaterali o risultati indesiderati.

L’autotrapianto come cura quindi?
In passato il trapianto di capelli era considerato, erroneamente, come “cura della calvizie o alopecia”. Il trapianto di capelli non cura però la calvizie. Il suo obbiettivo è quello di coprire esteticamente le zone dove si sono persi i capelli, e lo fa concretamente, senza interagire in alcun modo con il problema che genera l’alopecia.

In cosa consiste? 
Per l’autotrapianto di capelli esistono due tecniche: la prima è la tecnica Fut che prevede l’escissione di una losanga prelevata chirurgicamente dalla nuca e contenente fino a un massimo di 4000 unità follicolari, a seconda della densità per centimetro quadrato e della lunghezza. La seconda tecnica è la Fue e prevede l’estrazione delle singole unità follicolari senza necessità di effettuare il taglio sulla nuca. Con la prima tecnica si recuperano molte unità follicolari da impiantare in una sola seduta; nella seconda le unità follicolari prelevabili sono inferiori. Trattandosi di un intervento chirurgico, i risultati si ottengono quando ci si rivolge a professionisti con provata esperienza, che operano quotidianamente seguendo aggiornamenti costanti e in team con altre figure specializzate. Tutti questi fattori contribuiscono al buon esito dell’intervento garantendo la sicurezza del paziente.

È un intervento invasivo?
È poco invasivo e non necessita di prericovero e degenza. Anche i tempi sono ridotti: l’intervento si svolge in una sola mezza giornata e i risultati sono visibili fin da subito».

Non solo per gli uomini 
Anche le donne ne soffrono con percentuali che sfiorano il 40% e tendenzialmente si manifesta con diradamento e assottigliamento dei capelli che incidono in modo negativo sulla psiche di chi ne è affetto.

a cura DI FRANCESCA DOGI
Centro Medico MR
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