Il giorno dell’Epifania gli “Amici del Cuore di Torre Boldone” hanno festeggiato il 25° anniversario. 25 anni durante i quali la Onlus ha raccolto oltre un milione di euro e ha aiutato tante associazioni che operano per sconfiggere malattie, sostenere le cure e la ricerca, assistere ammalati; missionari bergamaschi; bambini provenienti dall’estero per sottoporsi a cure particolari o interventi chirurgici; famiglie di Torre Boldone in gravi situazioni di disagio. «Abbiamo consegnato in mani sicure un milione e 60 mila euro» ci dice il presidente Emilio Mario Colombo. «Ogni euro donato si è trasformato in case, scuole, libri, ambulatori, dispensari, medicine, pane, acquedotti, pozzi e tanto altro in quasi tutto il mondo: in Africa, in Bangladesh, in Brasile, in Bolivia, in Perù, in Romania, in Bielorussia».
Com’è nata l’associazione?
Nasce nel 1991 per merito di un gruppo di amici che volevano aiutare in modo concreto chi più ne aveva bisogno. Abbiamo cominciato, pensando ai bambini, con una festa di beneficenza per il reparto di cardiochirurgia diretto dal professor Parenzan. Una festa che ha avuto risultati molto positivi. Quell'idea, che all'inizio riguardava solo l'aiuto ai bambini cardiopatici, ha preso piede nel tempo concretizzandosi in centinaia di progetti basati su partecipazione e beneficenza uniti alla consapevolezza di poter aiutare qualcuno in modo concreto. Ed è diventata la Festa del Cuore, la manifestazione attraverso la quale ogni anno raccogliamo i fondi necessari per aiutare la nostra comunità e le associazioni che si rivolgono a noi.
Perchè “amici del cuore”?
Il titolo Amici del Cuore ce l’ha regalato il dottor Burgarella, cardiologo, poeta e scrittore nato nella Bergamasca, che l’ha ideato. Nel frattempo avendo ricevuto richieste di sostegno da parte di famiglie che avevano molte problematiche diverse dallo scopo primario dell’associazione (i bambini cardiopatici), abbiamo deciso di allargare il nostro cuore in altre direzioni. Il percorso intrapreso è stato ricco di soddisfazioni ed esperienze meravigliosi, venire a contatto con persone problematiche ci ha reciprocamente arricchiti.
Quali sono gli obbiettivi dell’associazione?
Gli obbiettivi rientrano nella categoria della solidarietà nella sua forma più classica. Tra questi, uno dei principali è quello di sensibilizzare il territorio ad aiutare la ricerca sulle malattie cardiovascolari e sostenere famiglie in difficoltà con bambini cardiopatici. Attraverso manifestazioni, incontri, feste popolari ed eventi sportivi, vengono raccolti fondi da devolvere a singole persone o famiglie disagiate in Italia o all'estero. Si collabora economicamente e operativamente alle iniziative solidali promosse da associazioni di volontariato, ONG, Fondazioni, associazioni di promozione culturale, istituzioni pubbliche e private e vengono sostenuti progetti di cooperazione internazionale. Il fine che ci proponiamo è quello di aiutare, essere di sostegno l'uno con l'altro e sostenere chi è più nel bisogno.
Che tipo di iniziative di raccolta fondi in particolare organizzate?
L'attività dell'associazione viene finanziata attraverso la raccolta di donazioni e la realizzazione di feste popolari. La Festa del Cuore è il nostro fiore all’occhiello e la principale raccolta fondi da devolvere in beneficenza a sostegno di progetti di solidarietà e di cooperazione internazionale. Rappresenta per noi l'impegno più grande di tutte le iniziative annuali. C'è poi la festa Amici in Cammino, una Festa che cresce anno dopo anno con la gratuita collaborazione dei gruppi presenti sul territorio animati da un bene comune "i ragazzi e la loro crescita”. Oltre alle nostre iniziative proprie, dell'associazione Amici del Cuore di Torre Boldone, collaboriamo in altre manifestazioni: la Gran Fondo Felice Gimondi; la Festa di San Martino, patrono di Torre Boldone, con gli Alpini.
Come vengono poi assegnati i fondi raccolti?
In base alle richieste che riceviamo; nel 2015 abbiamo avuto 27 richieste di aiuto e siamo riusciti a soddisfarne 15. Le domande di aiuto arrivano da diversi Paesi nel mondo, tuttavia noi ci concentriamo su progetti specifici, come possono essere un reparto di maternità piuttosto che una casa della collettività, una sala della pacificazione, una scuola, un lebbrosario. Tutti i contatti vengono valutati con attenzione e i progetti vengono scelti in base alle necessità e alla qualità degli stessi dedicando sempre una particolare attenzione al nostro territorio, come dimostra la collaborazione con diverse ramificazioni della parrocchia e il centro di ascolto che aiuta le famiglie del territorio.
E ora cosa vi proponete per il futuro?
Riuscire a integrare il nostro gruppo con nuove forze, nuove idee, nuove persone. Tutte le esperienze fatte sino a ora hanno fatto sì che noi migliorassimo sia come uomini sia come comunità, e pur non avendo fatto nulla di eccezionale, siamo orgogliosi di aver dato un aiuto concreto a chi più ne aveva bisogno impegnandoci a favore del prossimo, perché donare è fonte di gioia e dove il nostro aiuto non basterà ci sarà l'intervento di altre mani generose e della provvidenza.
a cura di IRINA CANDUSSO