Moltissimi degli animali che abitano nelle case degli italiani negli ultimi anni trascorrono le vacanze, al mare o in montagna, insieme ai loro proprietari, grazie anche all’aumento delle strutture pet friendly ("amiche degli animali domestici") sparse sul territorio nazionale. «Purtroppo però non tutti sono così fortunati. Alcune famiglie, per diversi motivi, preferiscono affidare i loro amici a quattro zampe a una pensione per animali. Una scelta che però spesso può rivelarsi difficile: a parte la nostalgia, c'è il timore che "Fido" possa non trovarsi a suo agio e che il livello della struttura non sia all'altezza delle aspettative. Per questo è importante saper riconoscere le strutture idonee e affidabili dove i nostri amici pelosi potranno soggiornare con tranquillità, anche chiedendo consiglio al proprio veterinario» spiega il dottor Jacopo Riva, medico veterinario e comportamentalista.

Dottor Riva, quali requisiti deve avere una pensione per essere davvero a misura del nostro quattro zampe?
Scegliere una pensione di cui fidarsi non è mai semplice, anche perché è difficile lasciare i nostri amici nelle mani di estranei, che non ne conoscono le abitudini e che magari devono somministrare cibi specifici o farmaci necessari durante il periodo di permanenza. Esistono molti professionisti e veri amanti dei cani che gestiscono queste strutture con elevata professionalità, però ci sono anche persone che si improvvisano "esperti" nella gestione degli animali senza sapere molto delle loro necessità psico-fisiche ed etologiche. Una prima indicazione è data dall'iscrizione, obbligatoria, alla Camera di Commercio, dove le pensioni per animali sono inquadrate con l'espressione "prestazioni di servizio". Fondamentale poi è contattare la pensione con un po’ di anticipo in modo da potersi rendere conto dei costi, dei servizi e della disponibilità del periodo prescelto. Dopo il primo contatto è consigliabile visitare personalmente la struttura per valutare le condizioni igieniche, la serietà e la professionalità di chi la gestisce. Sicuramente una struttura "seria" vi permetterà di visitare il luogo (magari anche con l’utilizzo di appositi sovra-scarpe usa e getta per evitare contaminazioni virali). Oltre all'igiene, è importante poi verificare che i box dove vengono ospitati i cani siano spaziosi, possibilmente con una zona all'aperto e una coperta al riparo da sole e intemperie, e che ci siano anche aree verdi a disposizione per passeggiare, giocare e correre. In questo caso sarà necessario dare alcune informazioni sulle caratteristiche etologiche e di temperamento del vostro animale. Non tutti infatti sono in grado, in particolare in una struttura non conosciuta, di esprimere al meglio la socializzazione verso altri cani presenti: sarà quindi necessario per il gestore programmare le uscite quotidiane del vostro amico, scegliendo i partner di gioco più adatti in base alle caratteristiche di ognuno. Durante la vostra assenza inoltre potrebbe essere necessario l’ausilio di un medico veterinario per qualsiasi emergenza e quindi sarebbe opportuno chiedere tale garanzia.

Cosa devono fare invece i proprietari per preparare "Fido" al soggiorno?
Innanzitutto dovrà essere vaccinato contro le comuni malattie virali e sottoporsi alle profilassi per la parassitosi (bisogna richiedere un certificato sanitario che attesti la salute del vostro amico al veterinario di riferimento). Inoltre sarebbe preferibile portare il cane nella struttura scelta per un breve periodo prima del suo soggiorno: gli permetterà di adattarsi meglio, conoscere l’ambiente e le persone che dovranno gestirlo.

Il "dogsitter": la soluzione a domicilio
Oggi esiste un'alternativa alla pensione tradizionale per cani e cioè la pensione "casalinga": il vostro amico peloso potrà continuare a rimanere nella propria casa ed essere accudito da un "dogsitter" che si occuperà di lui non solo per le passeggiate quotidiane ma anche per dargli il cibo e ciò che gli sarà necessario. Anche in questo caso, però bisogna fare attenzione a scegliere persone affidabili con competenza ed esperienza e che magari il cane conosce già, e non figure improvvisate.

E se il cane soffre di ansia da separazione?
Nei soggetti predisposti o che già soffrono di problematiche comportamentali come l’ansia da separazione (con iper-attaccamento verso i proprietari) bisogna adottare accorgimenti maggiori, poiché nei primi giorni potrebbero manifestare, con buona probabilità, segni d’ansia (distacco imprevisto dai proprietari) con vocalizzazioni (pianti, lamenti etc.) e riduzione dell’assimilazione di cibo (iporessia). In questi casi sarebbe preferibile fare una prova prima della vostra partenza lasciando "Fido" una notte intera (o almeno una mezza giornata) per osservarne il comportamento. Non bisogna aspettare l'ultimo momento, ma pensarci con largo anticipo: tutti i problemi comportamentali hanno necessità di molto tempo prima di migliorare e in alcuni casi può essere necessario l’utilizzo anche di specifici prodotti antiansia in associazione a un trattamento comportamentale ad hoc. Infine ricordate di lasciare sempre uno o due recapiti telefonici e un indirizzo di posta elettronica in modo che il gestore della struttura possa contattarvi in caso di necessità.

a cura di Giulia Sammarco
con la collaborazione del Dott. Jacopo Riva
Medico Veterinario
Specialista in Etologia Applicata dell’Ambulatorio veterinario S. Maria di Calcinate