Settembre: squilla la campanella e riaprono le scuole, anche per i nostri amici a quattro zampe. L’autunno, infatti, può essere il periodo ideale per intraprendere un percorso di educazione di base: abbiamo chiesto qualche consiglio a Paolo
Bosatra, Dog Trainer.

Perché portare il cane a lezione di educazione?

Dobbiamo considerare che, oggi, il cane di casa è a tutti gli effetti un membro non solo della nostra famiglia, ma della comunità intera. Ci segue praticamente ovunque, in vacanza come in città, al ristorante come sull’autobus, sul tram o in metropolitana. Educarlo quindi non è più uno sfizio, ma diventa una necessità, per noi ma anche (e soprattutto) nel rispetto degli altri. Un cane ben educato è un piacere per tutti ed è il modo migliore per farci accettare positivamente anche da chi è diffidente, o addirittura fobico, nei confronti dei cani.

A chi ci si deve rivolgere?

L’offerta di educatori cinofili, per
lo più dilettanti, è vasta, per cui il primo filtro consiste nello sceglie-
re un professionista, che è sinonimo di esperienza e competenza. Solitamente gli educatori non utilizzano metodi o strumenti coercitivi, ma in un settore per nulla regolamentato come questo è ancora possibile incappare in qualcuno che opera con modalità quantomeno discutibili.

In cosa consiste un percorso di educazione di base?

Ogni educatore ha un proprio format: c’è chi propone corsi esclusivamente collettivi, chi lavora soltanto individualmente e chi inizia con una parte individuale per poi passare alle lezioni collettive. Ma attenzione, non ci si deve fermare soltanto alla mera esecuzione dei comandi (che nell’educazione di base sono: “seduto”, “terra”, “resta”, “vieni” e la condotta al guinzaglio), ma è importantissimo lavorare anche sui componenti della famiglia, innanzitutto per aiutarli a impostare una buona leadership attraverso dei piccoli ma fondamentali “rituali”, e alla corretta gestione della quotidianità. È proprio questa la differenza tra edu-
catori e addestratori, noi attraverso questi dettagli diventiamo degli autentici promotori di benessere animale, siamo chiamati a essere mediatori della relazione tra il cane e la propria famiglia umana.

Che età deve avere il cane?

Dai tre mesi in su. I cuccioli imparano velocemente ed è veramente divertente lavorare con loro, ma non c’è un limite di età perché
con i metodi di lavoro moderni e positivi si può iniziare anche decisamente più avanti negli anni.

Quanto tempo occorre per completare un percorso di educazione di base?

Ci sono diverse proposte, in alcuni casi circa tre mesi, lavorando una volta a settimana. Una precisazione: nessuno di noi ha la bacchetta magica, per cui soltanto il lavoro al campo di addestramento non basta. Serve impegnarsi anche a casa: sono sufficienti 20 minuti al giorno in cui mettere in pratica quanto appreso durante le lezioni. Già, anche per i nostri amici a quattro zampe ci sono i compiti a casa!

Cosa si può fare dopo?

Una volta completato il percorso di base, è possibile continuare con un lavoro più raffinato e avanzato, oppure provare attività dinamiche e/o divertenti quali attivazione mentale, ricerca olfattiva, agility e tanto altro. L’educazione di base è un po’ come la scuola primaria, ci devono passare tutti, dal cane di casa a quello da pet therapy.

Anche bambini, anziani e diversamente abili possono accedere a questi percorsi?

Assolutamente sì, è molto bello coinvolgerli in queste attività soprattutto perché si crea un legame empatico ancora più forte con i cani. È un valore aggiunto fantastico. 

A cura di Claudio Gualdi
con la collaborazione di Paolo Bosatra
Dog Trainer, Educatore cinofilo professionista