Permette di misurare la pressione dell’occhio rapidamente e in modo indolore: è la tonometria, un esame semplice ma molto importante, ad esempio per la diagnosi precoce del glaucoma, patologia oculare che se trascurata può portare alla cecità. Approfondiamone le principali caratteristiche con la dottoressa Laura de Polo, oculista.

Dottoressa de Polo, a cosa serve la tonometria?

Durante la giornata la pressione interna dell’occhio può aumentare o diminuire in modo naturale, ma a volte questi cambiamenti sono legati a traumi, interventi chirurgici precedenti, terapie che si stanno assumendo o a malattie dell’occhio. Ecco perché è importante tenere controllati i valori della pressione oculare (o tono oculare).

Come si misura la pressione oculare?

Si utilizza uno strumento specifico, detto tonometro. Ne esistono di diversi tipi, che possono essere suddivisi in due gruppi principali:
> tonometro che entra in contatto con la cornea (la porzione trasparente dell’occhio posizionata davanti all’iride, che è la parte “colorata” del nostro occhio. In questo caso viene solitamente utilizzato il tonometro ad applanazione o di Goldmann. Dopo aver messo una goccia di collirio anestetico, lo strumento viene appoggiato in modo leggerissimo alla porzione centrale della cornea e da qui misura la pressione. In questo caso il paziente deve mantenere l’attenzione, rilassarsi e non trattenere il respiro, non chiudere gli occhi e guardare la punta dello strumento davanti a sé, illuminato da una luce azzurra;
> tonometro senza contatto. Esistono in commercio strumenti che utilizzano un meccanismo “a getto d’aria” oppure “a rimbalzo” e per i quali non è necessario il collirio anestetico. Sono un poco meno precisi dei tonometri a contatto, ma sono utili per i pazienti con blefarospasmo (una sorta di tic che fa chiudere la palpebra), che hanno difficoltà a mantenere gli occhi aperti e nei bambini.

In quali casi è indicata la tonometria?

La misurazione della pressione oculare è consigliata durante le visite oculistiche routinarie per tutti i pazienti sopra i 20 anni e, se vi è il sospetto di aumento della pressione dell’occhio, anche in età pediatrica. Se il paziente ha un famigliare, di primo o secondo grado, affetto da glaucoma (patologia che colpisce il nervo ottico e che se non trattata causa una graduale perdita della vista), è consigliabile effettuare l’esame ed eventualmente ulteriori accertamenti che verranno consigliati in sede di visita.

È un esame doloroso o pericoloso?

Assolutamente no. Si tratta di una tecnica minimamente invasiva, non pericolosa e non dolorosa che può essere ripetuta anche più volte durante l’arco della giornata. In questo caso si costruisce quella che viene definita “curva tonometrica”, che mostra l’andamento della pressione nel tempo.

È necessaria una preparazione?

Non è richiesta una preparazione specifica prima dell’esame. L’unica accortezza, se si deve eseguire una curva tonometrica, è quella di avere la possibilità di rimanere o tornare nel centro medico di riferimento più volte per la misurazione durante l’arco della giornata. 

A cura di Maria Castellano
con la collaborazione della Dott.ssa Laura de Polo
Specialista in Oculistica
Consulente presso Centro Oculistico Bergamasco