La manovra del Governo del 2023 ha reso permanente il Bonus Psicologo, che non sarà più quindi un bonus una tantum ma un sostegno strutturale per i cittadini che ne faranno richiesta. L’importo massimo del contributo, denominato Contributo Sessione Psicoterapia e inserito nel Milleproroghe (articolo 1-quater, comma 3, DL 228/2021 convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2022, n. 15) e poi dalla Legge di Bilancio 2023, è stato innalzato fino a un massimo di 1.500 Euro, contro i 600 del 2022. L’unico requisito invariato resta la soglia ISEE. «La trasformazione del bonus psicologico da un intervento una tantum a una misura strutturale è un segnale estremamente importante, considerate anche le difficoltà che il nostro Paese sta affrontando sul fronte delle varie crisi come ad esempio quella energetica» commentano la dottoressa Diana Margherita Prada, psicologa psicoterapeuta, e il dottor Andrea Luca Michele Poerio, psicologo clinico, Referenti Territoriali per Bergamo e provincia dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. «Non va tuttavia dimenticato che le risorse stanziate ammontano a 5 milioni di Euro per il 2023 e 8 milioni di Euro a decorrere dal 2024, ovvero una cifra più bassa rispetto ai 25 milioni disponibili nel 2022. Per questo motivo, per i prossimi anni, la platea dei beneficiari del bonus potrebbe ridursi ulteriormente».

COME RICHIEDERLO
Online dal sito dell’Inps 
(sezione contributo sessioni psicoterapia), autentificandosi
con le proprie credenziali SPID oppure utilizzando
la propria Carta di Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Telefonicamente, chiamando il contact center dell’Inps al numero 803.164 o allo 06 164.164.

Chi potrà beneficiare di questo contributo?

Possono accedere al Bonus Psicologo tutte le persone che si trovano in una condizione di stress, ansia, depressione e fragilità e che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico. Potranno richiedere questo contributo le persone fisiche con un ISEE inferiore a 50mila Euro. La misura esatta verrà parametrata sull’ammontare effettivo dei vari importi del Bonus Psicologo, tuttavia bisognerà attendere le indicazioni specifiche. Il bonus potrà essere richiesto anche da più persone dello stesso nucleo familiare. L’assegnazione del contributo terrà come sempre conto, oltre che del requisito reddituale, anche dell’ordine di arrivo delle richieste, prevedendo quindi una graduatoria: una volta assegnato, bisogna utilizzare il buono entro 180 giorni, rivolgendosi a psicoterapeuti che hanno comunicato la propria volontà di aderire all’iniziativa. Al momento sono 27mila i professionisti che hanno aderito, un numero in grado di coprire tutto il territorio nazionale e che potrà comunque aumentare essendo le liste dei professionisti costantemente in aggiornamento. Non sarà quindi difficile per i cittadini trovare uno psicoterapeuta da cui poter usufruire del bonus.

Quante sono state le domande nel 2022?

Nel 2022 è stato possibile accogliere poco più del 10% delle quasi 400mila domande presentate. Nella prima tornata del 2022 infatti le domande per le sessioni di psicoterapia finanziate dal Bonus Psicologo presentate all’Inps sono state in totale 395.604, mentre le istanze accolte 41.657. Di queste richieste il 43,55% proviene da giovani tra i 18 e i 35 anni, mentre il 16,62% è a favore di minori (0-18 anni).

Quali sviluppi, secondo voi, sarebbero auspicabili per riuscire a rispondere alle numerose e crescenti richieste di sostegno psicologico?

Alla luce del grande successo dell’iniziativa in termine di domanda e di adesione dei cittadini, sarebbe utile cominciare a creare una rete pubblica di risposta ai bisogni psicologici e inserire il bonus all’interno di un quadro di misure più articolato. Pensiamo in particolare ai due contesti più significativi in cui la sofferenza psicologica si manifesta: la scuola e le cure primarie. Risulta ormai sotto gli occhi di tutti quanto il disagio interessi le giovani generazioni. Quindi la scuola è sicuramente un luogo importantissimo per fare prevenzione e promozione della salute e del benessere psicologico. Non va poi tralasciata anche la necessità di ampliare la rete psicologica di base, a partire dallo psicologo delle cure primarie e dalla nuova medicina territoriale. Proprio dal medico di famiglia o dal pediatra i cittadini portano infatti le loro problematiche insorgenti e una quota molto importante di queste problematiche ha aspetti di carattere psicologico. Quindi inserire nella rete della medicina e della pediatria di famiglia anche delle competenze psicologiche sarebbe un investimento di fondamentale importanza, anche attraverso un coinvolgimento degli psicologi all’interno delle Case di Comunità. Quello che auspichiamo quindi è che il Servizio Sanitario sia attento sempre di più ai bisogni delle persone nella loro totalità, avendo attenzione alla cura in senso integrato e seguendo un modello biopsicosociale. Per fare questo sarà necessario appoggiarsi alle professionalità di tipo psicologico, come dicono le attuali evidenze scientifiche.

a cura di Maria Castellano
con la collaborazione del dott. Andrea Luca Michele Poerio
e la dott.sa Diana Margherita Prada