Il tradimento è probabilmente uno dei temi più caldi e discussi quando si parla di relazione di coppia. Già in un articolo di un paio d’anni fa ci eravamo interrogati sul perché si tradisce, su cosa spinga una persona a tradire il partner. Domanda interessante, senza dubbio, ma altrettanto interessante è la domanda successiva: cosa succede dopo un tradimento? E soprattutto… come si supera un tradimento? Abbiamo chiesto al dottor Silvio Mori, psicologo e sessuologo.

“E adesso?” è probabilmente la prima domanda che ci poniamo quando scopriamo un tradimento…
Lasciando un attimo da parte tutto l’enorme carico emotivo che questa scoperta comporta, è inevitabile che nel giro di poco tempo ci si troverà di fronte a un bivio: continuare o chiudere la relazione? “Riuscirò a perdonarlo/a?”; “Come ha potuto farmi questo?”; “Però abbiamo anche due figli come posso buttare via tutto?”;“No non esiste, per me il tradimento è imperdonabile”.

Certo che dev’essere uno shock scoprire un tradimento
In parte sì. È proprio uno shock, un punto di rottura, un evento che determina un prima e un dopo. Non a caso un’altra tipica frase che dice chi scopre un tradimento è: “mi è crollato il mondo addosso”. Metaforicamente è molto simile a un terremoto e gli effetti di un terremoto dipendono da tanti fattori: sicuramente dalla forza della scossa, ma anche dalla resistenza dell’edificio, che a volte crolla completamente (e allora forse in quel caso è meglio ricostruire da zero, magari anche in un’altra città); altre volte, invece, subisce danni che però si possono riparare con un bel lavoro di ristrutturazione.

Quindi, in qualche modo, la possibilità di superare o meno un tradimento dipende dall’entità dei danni che ha provocato?
Ammettiamolo: se la scoperta del tradimento subìto ha l’effetto di spegnere il sentimento, se il cuore è su off è molto più semplice prendere una decisione. Il problema è quando il cuore batte ancora, perché questo porta spesso a una lotta tra Cuore e Testa, tra Sentimento e Ragione. E allora sarebbe opportuno distanziarsi un attimo dall’evento in sé, osservare il quadro d’insieme e cercare di capire i motivi del tradimento: a parte quando ci imbattiamo nei così detti “traditori seriali”, generalmente un tradimento non avviene per caso. Per cui, sia che si decida di continuare la relazione di coppia sia che si decida di interromperla, è bene cercare di riflettere sulle dinamiche che hanno portato al tradimento. Prendere le distanze (e se serve, prendere tempo) non vuol dire rimanere nel limbo dell’indecisione, ma concedersi tempo per elaborare la ferita e capire davvero quello che desideriamo. Sembra chiaro che tutto ciò richieda una certa attenzione anche di ascolto verso sé stessi; forse, in questi casi, la fretta e “agire d’istinto” non sempre sono utili. Superare un tradimento non vuol dire soltanto perdonare. Significa soprattutto “consapevolezza”, di quello che è successo e di quello che vogliamo per noi stessi. Può voler dire, ad esempio, chiudere quella relazione e ripartire non da zero, come si dice in gergo, ma da se stessi. Perché in fondo, per contrastare la paura di restare soli, è bene ricordare che l’unica persona con cui viviamo tutta la vita siamo noi stessi ed è a questa persona speciale che dobbiamo le migliori attenzioni e cure. Per cui, sia che si decida di perdonare il tradimento e continuare la relazione, sia che si decida di chiudere e ripartire lontani, l’augurio è che testa e cuore trovino un punto di contatto o almeno si capiscano parlando la stessa lingua, evitando che uno dei due prevarichi l’altro. Perché, a ben vedere, i rischi maggiori sono quelli di continuare la relazione solo per paura di stare da soli (senza aver però elaborato la ferita con conseguente accumulo di rancore e senza aver davvero ristrutturato le basi della coppia) oppure, dall’altro lato, rinunciare all’amore e indurirsi il cuore solo per la paura di soffrire di nuovo, seguendo una sorta di mantra “non mi fiderò più di nessuno”

Ma quindi, per superare un tradimento, cosa bisogna fare?
Innanzitutto accettare che è successo, senza negarlo. Questa presa di coscienza aiuta a cercare di capire cosa è successo e perché è successo. Come dicevo prima, generalmente un tradimento non avviene per caso. Questo non vuol dire che chi è stato tradito debba sentirsi in colpa, anzi; è utile cercare di comprendere le dinamiche che hanno portato a tutto ciò. Altra cosa importante è liberarsi dal desiderio di vendetta (che se si decide di continuare la relazione può essere decisamente controproducente) e dalla tentazione di lasciarsi andare al cinismo, all’autoconvinzione che l’amore non esiste o che comunque è sempre una delusione.

Ma è vero che dopo un tradimento ci sono coppie che ripartono più forti e solide di prima?
Sì è vero. E questo è possibile quando ci si leva di dosso il ruolo e l’etichetta di “traditore” e “tradito”, si va oltre, confrontandosi davvero e quando si riesce a dare un senso e una comprensione a quanto successo. Il destino della coppia, comunque, non è solamente nelle mani di chi è stato tradito e deve decidere se perdonare o meno. Anche il partner autore e responsabile del tradimento è bene che faccia chiarezza dentro di sé, esplicitando con onestà tutte le problematiche o le mancanze che in qualche modo lo hanno avvicinato al tradimento, non come autogiustificazione, ma con l’obiettivo di ricostruire un legame più stabile, ridefinendo insieme le basi del rapporto. Non è ovviamente facile tutto ciò, ma se si desidera una relazione di coppia a lungo termine è bene non scordarsi mai che siamo chiamati a un costante lavoro di manutenzione e, talvolta, di ristrutturazione.

Se si desidera una relazione di coppia a lungo termine è bene non scordarsi mai che siamo chiamati a un costante lavoro di manutenzione e, talvolta, di ristrutturazione 

a cura di ELENA BUONANNO
con la collaborazione del DOTT. SILVIO MORI
Psicologo e Sessuologo
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