Nella comunità scientifica è chiamato Herpes Zoster ma, nella tradizione popolare, è noto come Fuoco di Sant’Antonio. Tutti noi lo abbiamo sentito nominare nel corso della nostra vita ma siamo sicuri di sapere di cosa di tratta? «L’Herpes Zoster è un’infezione virale conseguente alla riattivazione del virus Varicella Zoster, responsabile della Varicella, malattia infettiva altamente contagiosa molto comune nell’infanzia» spiega la dottoressa Astrid Malighetti, farmacista. «Una volta contratta la Varicella, il virus infetta i gruppi di cellule nervose, chiamate gangli, dei nervi spinali o cranici dove vi rimane generalmente per tutta la vita in uno stato inattivo (quiescente o latente). Tuttavia può riattivarsi dopo molti anni provocando il noto Fuoco di Sant’Antonio. L’età avanzata, lo stress e l’immunodeficienza sono tra i fattori scatenanti più noti della patologia virale. A differenza della Varicella, l’Herpes Zoster è difficilmente contagioso in quanto la trasmissione potrebbe avvenire tra un paziente affetto dal Fuoco di Sant’Antonio e una persona che non hai mai contratto la Varicella e che non sia stata vaccinata. Dal 2017 la vaccinazione per la Varicella è obbligatoria per i nuovi nati».

Dottoressa Malighetti come si manifesta l’infezione da Herpes Zoster?

Nella fase di riattivazione, si accusa dolore e una sensazione di formicolio o prurito localizzate su un’area limitata di pelle in corrispondenza delle fibre nervose infette. Successivamente, su questa striscia di pelle si sviluppa un’eruzione a grappolo fatta di piccole vescicole ripiene di liquido contornate da una piccola area arrossata. In genere, le vescicole compaiono sul tronco, solitamente su un solo lato ed è proprio in questa fase che spesso la persona si presenta in farmacia mostrando a noi farmacisti le dolorose vescicole. Una nostra tempestiva identificazione della probabile causa delle eruzioni cutanee è fondamentale affinché il paziente si rivolga il prima possibile a un medico per la diagnosi.

Vaccinazione gratuita per i nati nel 1957
Le persone nate nel 1957 e residenti nel territorio di competenza della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo (tutti i comuni degli ambiti della Val Brembana, Val Imagna-Villa d’Almè e i comuni di Bergamo, Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole e Torre Boldone) possono prenotare gratuitamente la vaccinazione contro l’Herpes Zoster che verrà somministrata al centro vaccinale allestito nell’area esterna del Pronto soccorso dell’Ospedale di Bergamo (con accesso da via Brambilla). In quella sede verrà programmata anche la successiva dose, che verrà somministrata sempre gratuitamente dopo almeno due mesi dalla prima.

Si può curare? In cosa consiste la terapia?

Se confermata la diagnosi di Herpes Zoster, l’utilizzo immediato di antivirali aiuta ad alleviare i sintomi e a risolvere più rapidamente la patologia. Aciclovir, Famciclovir e Valaciclovir sono tra i più utilizzati e la loro prescrizione è rimborsata dal SSN. Spesso però sono necessari anche farmaci antidolorifici: antinfiammatori non steroidei (FANS), paracetamolo oppure oppioidi. Inoltre, per evitare che si sviluppino infezioni batteriche, è necessario mantenere la pelle colpita pulita e asciutta ed evitare di grattare le vescicole. Nella maggior parte dei casi il dolore regredisce nel giro di 3-5 settimane e le vescicole solitamente non lasciano cicatrici. Purtroppo però può capitare che le persone affette da Herpes Zoster continuino ad accusare dolore per molto tempo anche dopo la risoluzione dell’eruzione cutanea. Questa grave e spesso invalidante condizione è nota come Nevralgia Posterpetica ed è più frequente tra gli anziani. Anche il mondo naturale offre validi aiuti nella battaglia contro l’Herpes Zoster che possono essere affiancati alla terapia farmacologica. Il binomio vincente è rappresentato dall’uso di integratori a base di Lisina associati all’assunzione di micronutrienti quali Vitamina C, Vitamina B12, Echinacea Calcio e Magnesio. La Lisina è un aminoacido essenziale strutturalmente simile all’Arginina, un altro amminoacido essenziale. L’Arginina in particolare promuove la replicazione virale, cioè la moltiplicazione del virus, per cui aumentando la biodisponibilità di Lisina con l’assunzione di un integratore, essa andrà a contrastare l’azione dell’Arginina, inibendone la sua attività. La Vitamina C è una vitamina idrosolubile delle importanti proprietà antiossidanti e immunostimolanti. La Vitamina B12, anch’essa idrosolubile, svolge un’azione neuroprotettiva. Calcio e il Magnesio, infine, sono coinvolti nella trasmissione neuronale, mentre l’Echinacea è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti.

Ma è possibile prevenirla?

Come per tutte le patologie virali, la miglior cura è la prevenzione. La vaccinazione dimezza la probabilità di ammalarsi e riduce drasticamente la probabilità di sviluppare una manifestazione nevralgica. L’immunizzazione preventiva è quindi opportuna e vantaggiosa, in particolare per i pazienti che hanno raggiunto i 65 anni di età e per gli immunocompromessi, come le persone affetta da infezioni da HIV, da malattie del sistema immunitario o da tumori.

A cura di Sara Carrara
con la collaborazione della Dott.ssa Astrid Malighetti
Farmacista Farmacia Esterna - ASST Papa Giovanni XXIII