Tensione nella bocca? Problemi ai denti? La risposta potrebbe essere nella pelvi (o bacino) e nella colonna vertebrale. Dolore pelvico, tensioni addominali o mal di schiena? La risposta potrebbe essere nella bocca. Già, proprio così. Tra bocca e pelvi esiste infatti una stretta connessione anatomica fin dallo sviluppo embrionale. Inoltre non bisogna dimenticare che il corpo ha mille connessioni e spesso l’origine del dolore potrebbe essere in un punto diverso dal punto di manifestazione. Questo vale, ad esempio, nel caso del bruxismo, ovvero la condizione in cui si digrignano i denti: diversi studi hanno evidenziato come il bruxismo sia presente nel 78% dei casi delle persone che manifestano dolore pelvico, con una percentuale maggiore nelle donne. Approfondiamo allora l’argomento partendo, innanzitutto, da cosa si intende per bruxismo e come riconoscerlo.

Le due forme di bruxismo: del sonno e della veglia

Il bruxismo è un’attività ripetitiva dei muscoli masticatori che può avvenire in forma di digrignamento o serramento dei denti e / o mantenimento della mandibola in posizione fissa con i muscoli in tensione. Ne esistono due forme in relazione al ritmo circadiano: il bruxismo del sonno e della veglia. Il bruxismo del sonno è un’attività dei muscoli masticatori che, entro certi limiti, può essere considerata fisiologica. Alla base ci sono molteplici cause correlabili a fenomeni neurologici e psicologici (ad esempio stress o ansia), nonché un’associazione con altri fenomeni riscontrabili durante il sonno. Apnee notturne, reflusso gastroesofageo, cure con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, ad esempio, possono favorire il bruxismo. Il bruxismo della veglia, anch’esso fisiologico entro certi limiti, è legato alla necessità di “scaricare” la tensione emotiva. I muscoli masticatori costituiscono la struttura bersaglio e vengono coinvolti dalla cosiddetta attività di bracing, ovvero il mantenimento della muscolatura della mandibola in continua tensione, con una posizione fissa senza contatto dei denti dell’arcata superiore con quella inferiore. La presenza di dentatura usurata può essere considerata come possibile segnale della presenza di bruxismo in forma di digrignamento, mentre affaticamento muscolare e dolore all’articolazione temporo mandibolare e/o ai muscoli masticatori sono verosimilmente associati a un bruxismo in forma di bracing o di serramento dentale.

Pelvi e bocca, un’origine comune

Come accennato tra bruxismo e dolore pelvico esiste uno stretto legame. Questo perché, durante la fase di formazione dell’embrione, bocca e pelvi si formano dallo stesso tipo di foglietto embrionale nominato mesoderma, condividendo quindi lo stesso tipo di cellule. Il palato è collegato all’area pelvica, il mento al pube, la mandibola alle anche che contengono organi e visceri addominali. Per questo di fronte a sintomi di una tensione muscolare, che sia masticatoria o pelvica, è necessaria una valutazione globale, che tenga in considerazioni tutti i punti di vista, psicologico, fisico ed emotivo. Bruxismo e dolore pelvico possono essere considerate due manifestazioni diverse dello stesso disturbo di base, ovvero di un’aumentata sensibilità al dolore dovuta a una serie di concause fisiche e psicologiche e spesso legate a maggiori livelli di ansia, somatizzazione e di stress psicologico. Oltre alla relazione anatomica, inoltre, potrebbe esserci un nesso causale. Se fosse causale, si potrebbero riconoscere eventuali correlazioni patogenetiche comuni, come ad esempio:

> l’iperattivazione del mastocita che funge da trigger per un processo infiammatorio generalizzato con declinazioni “organo specifiche”;
> un abbassamento della soglia centrale del dolore (entrambi i fenomeni già ampiamente dimostrati per il dolore pelvico);
> una vulnerabilità genetica al dolore;
> la presenza di ipertono muscolare (cioè un aumento del tono muscolare) che interessi in parallelo il muscolo massetere (bocca), principalmente coinvolto nella masticazione e nel bruxismo, e il muscolo elevatore dell’ano (pelvi), coinvolto nel dolore pelvico.

Nel primo caso l’ipertono muscolare potrebbe essere espressione sia di somatizzazione di ansia generalizzata, sia di contrazione difensiva in risposta al dolore orofacciale a origine infiammatoria. Nel secondo caso, invece, il muscolo potrebbe essere coinvolto nel dolore pelvico in modo primario, come espressione di vaginismo e/o somatizzazione d’ansia generalizzata, oppure secondario al dolore durante i rapporti o durante processi infiammatori dell’area dei genitali esterni femminili acuti o ricorrenti. Da queste considerazioni risulta evidente quanto sia importante porre attenzione alle comorbilità del dolore in medicina e la visita o durante l’anamnesi, con l’obiettivo di cogliere poi i denominatori comuni delle diverse patologie.

La cura? Globale e multidisciplinare

Per quanto riguarda la cura e il trattamento del bruxismo, innanzitutto, è importante sottolineare due aspetti. Il primo che il bruxismo non è causato da una malocclusione e come tale non può essere curato correggendo il disallineamento dentale. Il secondo che le cause del bruxismo sono da ricercarsi nei cosiddetti “fattori centrali” e questi devono costituire il target terapeutico. La gestione delle conseguenze del bruxismo, con l’obiettivo di interrompere definitivamente il meccanismo scatenante, sono da ricercare all’interno di una visione multidisciplinare con un’ottica psico-fisico-emotiva. 

 

A cura di
Dott.ssa Monica Vitali
Ostetrica-Osteopata
Consulente Sessuale
Centro Italiano Pavimento Pelvico ® Bergamo
Dott. Luca Vitali
Odontoiatra
Studi Dentistici Dottori Vitali
Almè – Terno d’Isola
Centro Italiano Pavimento Pelvico ® Bergamo