Dolore pelvico o dell’osso sacro e coccige, bruciore pubico o formicolio o diminuita sensibilità genitale, anale o nel retto, sono sintomi ambigui. «Quando esami clinici accurati non portano il medico a diagnosticare una specifica patologia, il problema del paziente viene denominato sindrome o nevralgia del pudendo» spiega Andrea Clementoni, laureato al Palmer College in USA, la più prestigiosa università chiropratica al mondo. Con una lunga esperienza per casi di ernia del disco, scoliosi e disfunzioni della colonna vertebrale, atlante e occlusione dentale, che provocano mal di schiena, sciatica, mal di testa, vertigini, sindrome del tunnel carpale, il dr Clementoni da 20 anni lavora a Bergamo al Centro di Radiologia e Fisioterapia. Collabora spesso con colleghi ortopedici, fisiatri e odontoiatri, ma anche urologi, ginecologi e proctologi che consigliano le sue cure anche a pazienti con sospetta sindrome del pudendo.

Dr Clementoni, perché si parla anche di “sindrome del ciclista”?

Il pudendo, che innerva gli organi genitali, l’ano e i muscoli di quest’area, con la continua posizione seduta viene compresso o intrappolato nello spazio tra i legamenti che dal sacro vanno a bacino e colonna vertebrale (canale di Alcock). Riguarda anche chi va in moto o auto, chi fa equitazione, gli impiegati. Inoltre si può riscontrare anche dopo cadute sui glutei, dopo il parto o interventi chirurgici, in persone che camminano poco o che fanno sforzi eccessivi in palestra o sul lavoro. A volte però le cause precise sono sconosciute.

Dove si localizza in particolare il dolore?

Nella donna il dolore o la sensazione alterata può propagarsi ad ano, glutei o a vulva e clitoride (vulvodinia) e può scendere fino alla gamba, nell’uomo viene interessato ano o pene e testicoli, glutei, inguine o coscia

Qual è l’approccio per risolvere il problema?

Per evitare trattamenti invasivi e con potenziali effetti indesiderati come infiltrazioni di cortisone, antinfiammatori, elettrostimolazioni e chirurgia, molti medici optano per il trattamento naturale chiropratico, che non fa uso di farmaci e ha un buon grado di efficacia e sicurezza se in mani esperte

Come si svolge il trattamento chiropratico?

Dopo accurata valutazione degli esami radiologici e test funzionali si effettuano trattamenti indolori, manuali o con attrezzature specifiche, in genere su bacino, sacro o coccige e vertebre lombari. Lo scopo è riportare tutti i nervi, non solo il pudendo, alla miglior funzionalità, facendo regredire i sintomi. Le tecniche chiropratiche insegnate nelle Università americane si sono dimostrate più efficaci, indolori e rispettose dell’intimità della persona di altre metodiche manuali: non sono previste “manovre interne” in ano o vagina, ritenute controindicate e poco sicure. Tra l’altro si può intervenire ad alleviare anche altri problemi spesso riscontrati nella colonna vertebrale, come sublussazione del coccige, spondilolistesi o protrusioni e ernie del disco. Dopo 2 o 3 mesi di trattamento, una o due volte a settimana, nella maggior parte dei casi si ha una riduzione o scomparsa dei sintomi. 

Dr Andrea Clementoni
Doctor of Chiropractic, USA
Appuntamenti:
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Informazioni
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