È una tra le più diffuse malattie genetiche ortopediche del cane. Può riguardare potenzialmente tutte le razze, anche se alcune, come i Labrador, i Boxer, i Pastori Tedeschi o i Bovari bernesi, sono più a rischio. Parliamo della displasia dell’anca, patologia che, se non identificata e affrontata tempestivamente, può portare a sofferenza, importanti limitazioni nel movimento del nostro amico a quattro zampe e a un sensibile peggioramento della sua qualità di vita. Come ci spiega il dottor Mario Di Franco, medico veterinario.

Dottor Di Franco, cosa s’intende per diplasia dell’anca?
La displasia dell’anca consiste, brevemente, in una malformazione dell’articolazione coxo-femorale per cui non c’è armonia e sinergia tra la testa del femore e l’acetabolo che è la cavità che la accoglie. Durante la crescita si crea un “gioco articolare” eccessivo (lassità articolare) per cui la testa del femore non combacia più perfettamente con la cavità acetabolare. La testa del femore si troverà a “muoversi” in modo meno controllato all’interno della cavità e produrrà un appiattimento e/o deformazione della cavità dove è accolta. Nel tempo, questo processo insiste sempre più andando a deformare questa cavità, con conseguente sviluppo di artrosi, zoppia e dolore.

Quali sono i campanelli d’allarme che possono farne sospettare la presenza?
Non esiste una specifica sintomatologia. A volte si può notare un movimento non “lineare” soprattutto sul treno posteriore o una zoppia, ma spesso i cuccioli non hanno uno sviluppo muscolo scheletrico tale da garantire un movimento armonioso. Più frequentemente, invece, nei primi mesi di vita non si nota alcun sintomo o modificazioni dello stile di vita. Solo uno studio radiografico mirato e precoce può dare indicazioni su una predisposizione a tale patologia. Questo studio radiografico si effettua in sedazione e si associa allo studio di altre articolazioni soggette a displasia (gomito, spalle, ginocchio). Per i cani che possiedono il pedigree, può essere utile consultarlo per accertarsi che i parenti presenti nell’albero genealogico abbiamo ufficializzato il grado di displasia e con quale esito.

Quali sono le cause?
La causa è genetica. Le displasie si ereditano da genitori a cuccioli. Può accadere che da due genitori esenti da displasia dell’anca nascano cuccioli displasici. Questo perchè il corredo genetico dei genitori è ereditato dai nonni, trisnonni etc..Quindi due soggetti (padre e madre) esenti da displasia, ma con corredo genetico proveniente da soggetti displasici potranno trasmettere la genetica degli avi displasici al cucciolo. Esistono poi dei fattori di rischio che possono contribuire ad aggravare la patologia. In particolare le diete ipercaloriche e iperproteiche possono provocare nei cuccioli, soprattutto di razze grandi e giganti, un incremento di peso e un’accelerazione ossea molto rapida, più di quello previsto fisiologicamente, non supportati e bilanciati da uno sviluppo muscolare e legamentoso adeguato.

Quali sono le razze più predisposte?
In linea teorica tutti i cani possono soffrire di displasia dell’anca. Esistono però razze più predisposte di altre, solitamente i cani appartenenti a razze di media e grossa taglia (compresi i meticci) come, a titolo d’esempio, Golden retriever, Labrador, Boxer, Pastori Tedeschi, Rottweiler, Alani, Cane Corso, Bovaro Bernese, San Bernardo, Bulldog e in generale quasi tutti i molossoidi. Anche i cani di piccola taglia però possono essere affetti da displasia dell’anca: nel loro caso spesso la displasia può non dare sintomatologia poiché il loro ridotto peso fa sì che non si manifestino aspetti dolorifici e/o artrosici importanti.

A che età è utile fare esami per verificare o escludere la presenza di displasia negli animali più soggetti?
È importante effettuare sui cuccioli uno studio radiografico detto “precoce” o “preventivo” per conoscere e valutare i primi segni che possono evidenziare la possibile evoluzione della patologia. L’età di questo studio radiografico (effettuato sempre in sedazione profonda) varia in base alla taglia ed alla razza del cane. In linea generale, si effettua intorno ai quattro mesi di età, per le razze giganti anche ai cinque mesi. L’esame comprende una serie di proiezioni radiografiche alle quali seguono poi delle misurazioni precise per stabilire il grado di copertura acetabolare, il grado di lassità articolare, la presenza di segni di sofferenza articolare, di artrosi etc.. Già dalla tenera età è possibile capire se un soggetto sta crescendo in modo armonioso e con una buona conformazione, oppure se mostra già segni che possono far presumere un potenziale grado di displasia da adulto. La conferma o assenza di displasia, e la valutazione dell’eventuale grado, avviene dopo l’anno di età del cane (qualche mese in più per i cani di razza gigante), quando lo sviluppo e la crescita ossea sono terminati.

Ma si può fare qualcosa per prevenirla?
La prevenzione della displasia dell’anca è possibile solamente escludendo dalla riproduzione tutti quei cani che risultano displasici a seguito di un attento studio sia clinico sia radiografico e che abbiano parenti prossimi o remoti con displasia accertata. In linea teorica se tutti i cani fossero testati per la displasia e si riproducessero solamente quelli sani, si potrebbe puntare alla drastica diminuzione dell’incidenza della patologia displasica. È quindi importante, prima di acquistare un cucciolo da un allevamento, chiedere al proprietario dei genitori, una copia del pedigree sul quale è possibile visualizzare il grado di displasia di tutti i parenti del cucciolo. In tutti i casi è importante effettuare una visita ortopedica e uno studio radiografico precoce del cucciolo anche in assenza di sintomatologia conclamata.

Come si cura? È sempre necessario operare?
Non esiste una vera e propria cura. Nei casi in cui la displasia comporti dolore importante, riluttanza al movimento e lo studio radiografico mostri una conclamata e grave artrosi, è possibile scegliere le soluzioni più adeguate al caso. Oggi abbiamo a disposizione la protesi d’anca che risolve e annulla il dolore articolare restituendo una vita normale al cane. Esistono, poi, anche delle procedure chirurgiche “precoci”, indicate per alcuni soggetti giovani con predisposizione alla displasia dell’anca, in grado di migliorare la copertura acetabolare e limitare lo sviluppo artrosico da adulto. Tra questi, un intervento chiamato DPO (Duplice Osteotomia Pelvica) che mira a modificare la posizione che l’acetabolo ha rispetto alla testa femorale, andando a “coprire” maggiormente quest’ultima. 

Da due genitori esenti da displasia può nascere un cucciolo displasico soprattutto per le razze ad alta predisposizione alla patologia. Per questo è sempre consigliabile uno studio precoce per verificare la predisposizione del cucciolo a sviluppare la malattia

L’esordio? A qualsiasi età
I sintomi della diplasia dell’anca possono presentarsi già in tenera età, soprattutto in presenza della forma più grave. In questo caso la sintomatologia spesso si manifesta per la sublussazione della testa femorale e porta alla riluttanza al movimento del cucciolo. La malattia, però, in realtà si può manifestare a qualsiasi età del cane. Dal giovane all’adulto o all’anziano, la sintomatologia si manifesta per l’insorgenza artrosica che altera le superfici articolari e provoca infiammazione e dolore.

A cura di Elena Buonanno
con la collaborazione del Dott. Mario di Franco
Medico Veterinario DVM Centro Veterinario Gorle