L’inizio del 2021, tra l’emanazione di nuove misure di contenimento dell’epidemia da Covid19 e la crescita della curva dei contagi relativi alla pandemia, ha confermato i risultati della ricerca di mercato “Stetoscopio 2021”, uno studio nato all’interno della partnership Evolving Partners tra l’istituto MPS Research e la società di comunicazione e innovazione NT Next, che a fine 2021 prevedeva un cauto ottimismo degli italiani, tra emergenza e ripartenza.

Fiducia nel futuro
«Rispetto alla prima rilevazione effettuata lo scorso aprile 2021 emerge un miglioramento del sentiment degli italiani» dichiara Antonio Federico Di Marco Pernice Chief Executive di MPS Research. «Quasi 8 intervistati su 10 valutano la situazione odierna in chiave positiva (ad aprile erano 7 su 10). Calano le preoccupazioni, anche di tipo economico, e cresce la convinzione che da questa esperienza si uscirà fortificati; a conferma del dato si registra un diffuso ottimismo nei confronti del 2022». Sul piano economico si sta assistendo a piccoli segnali di ripresa che lasciano ben sperare per il 2022, ma che attualmente non sbilanciano gli italiani verso una maggior leggerezza agli acquisti. Molti gli intervistati che anche nello scorso semestre sono stati chiamati a rinunce (94%) e risparmi (57%). Negli ultimi sei mesi un italiano su quattro ha subìto una riduzione del reddito. Il protrarsi della situazione emergenziale sembra aver impattato in modo negativo sulla fiducia della capacità di gestione del bilancio familiare. L’indice è pari a 67, in calo sia rispetto ad aprile (70), sia rispetto ai risultati pre-pandemia (72).

Vita più digitale
L’ambito sul quale la pandemia sembra aver avuto maggiormente impatto è quello della digitalizzazione, tendenza che oggi possiamo dire consolidata rispetto alla quotidianità pre-pandemica. La pratica degli acquisti online è ormai entrata nelle abitudini degli italiani, soprattutto per alcune categorie merceologiche. Se infatti prima della pandemia meno di 1 italiano su 5 dichiarava di comprare regolarmente online prodotti culturali (libri, CD, ecc.), tecnologici/informatici e piccoli elettrodomestici, ora questi articoli sono acquistati prevalentemente online da 1 italiano su 2. I mesi di didattica a distanza e di smartworking, sempre più apprezzato dai lavoratori (il 63% degli occupati vorrebbe lavorare in modalità agile almeno 1 giorno a settimana), hanno contribuito a un incremento delle skill digitali degli italiani. Oltre alla capacità di risparmiare tempo (38%), tra i principali benefici della vita digitale si registra la maggior possibilità di accesso alle informazioni (32%), che però non sembrano rispondere alle esigenze degli italiani. Il 41% degli intervistati ritiene infatti il web lo strumento d’informazione meno attendibile (il 36% si scaglia contro i social network e il 5% contro i siti internet d’informazione).

Scontrini in media più sostenibili
Una sezione dell’indagine prende in analisi il percepito degli italiani riguardo al tema della sostenibilità, aprendo a spunti di riflessione interessanti. Il 57% degli intervistati associa il termine “sostenibilità” a temi di natura ecologica, ma a colpire è il 36% dei rispondenti - un campione di mille persone tra i 18 e i 70 anni - che ha indicato le declinazioni di tipo sociale (25%) ed economico (11%). Un dato che suggerisce una sorprendente e completa concezione della sostenibilità, intesa come sintesi delle sue sfere: ambientale, economica e sociale. Nei comportamenti di acquisto degli italiani, la sostenibilità è pertanto una vera e propria leva di mercato: un italiano su 2 la considera un vantaggio decisivo al momento della scelta del prodotto e 1 su 3 si dichiara addirittura disposto a spendere di più per acquisti che siano realmente sostenibili. Questa incidenza sale ulteriormente nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, l’ennesima riprova dell’attenzione della Generazione Z nei confronti dell’argomento.

Salute e benessere: su i consumi alimentari e per la pulizia della casa
La ripresa delle attività in presenza e della socialità e le minori limitazioni agli spostamenti hanno modificato la scala di priorità dei consumi degli italiani. Lo si nota dallo spostamento verso il basso della piramide dei viaggi e dei weekend fuori porta, che rimangono fra i consumi procrastinabili, ma si avvicinano alla soglia di quelli utili. Anche la perdita d’importanza della ristorazione a domicilio, ormai considerata quasi accessoria, è frutto della minore necessità di questi servizi grazie alla riapertura di bar e ristoranti. L’essenzialità si concentra sui bisogni di base: spesa alimentare e per la pulizia della casa, spese per l’istruzione dei figli, articoli per gli animali domestici. 

Cos’è Stetoscopio
Pubblicato per la prima volta nel 2011, Stetoscopio è uno studio che supera la lettura lineare del comportamento di consumo per arrivare a comprendere come la percezione della situazione sociale, economica e politica del Paese impatti sul “soggetto consumatore”. Toccando grandi temi come istituzioni e aziende, bilancio familiare, sicurezza, sanità, abitudini di acquisto, digitalizzazione e sostenibilità la ricerca ci restituisce un quadro della situazione attuale e uno scorcio sul futuro. La rilevazione è stata realizzata dall’istituto MPS - Evolving Marketing Research tra il 15 e il 17 novembre 2021, su un campione di 1.000 italiani (18-70 anni), rappresentativi della popolazione. È possibile leggere gli approfondimenti sul sito del progetto. www.stetoscopio2021.it 

A cura di Elena Buonanno