È stato anche nel 2020 il trattamento di medicina estetica più richiesto, nonostante l’emergenza sanitaria, il lockdown e lo smart working. Anzi, secondo gli esperti, proprio grazie alla forzata permanenza in casa, alle videocall, al continuo vedere i propri inestetismi riflessi non solo allo specchio ma anche attraverso la webcam. Parliamo deI filler, microiniezioni di sostanze riempitive riassorbibili, solitamente a base di acido ialuronico, per correggere inestetismi come rughe e linee di espressione, rendere le labbra più carnose e turgide, rimodellare il contorno del viso senza bisturi.«L’acido ialuronico è l’elemento chiave della cute, riempie gli spazi tra le cellule, nutre e contribuisce a mantenere il turgore dei tessuti. Il passare degli anni però causa un graduale impoverimento di acido ialuronico, oltre che di elastina e fibre di collagene, con conseguente riduzione del tono e della luminosità della cute e la formazione di rughe. Ristabilire la giusta concentrazione di acido ialuronico oggi è possibile grazie a protocolli ben standardizzati, suddivisi in trattamenti di bioristrutturazione (cocktail di acido ialuronico, aminoacidi, vitamine), uniti a trattamenti con filler oggi definiti “dinamici”» osserva la dottoressa Concetta Borgh, chirurgo plastico e medico estetico.

Dottoressa Borgh, cosa si intende per filler dinamici?
I filler dinamici sono più elastici di quelli tradizionali, capaci di integrarsi nei tessuti, senza condizionarne i movimenti e salvaguardando l’espressività. Un filler deve avere caratteristiche ben precise: in primis essere coesivo, quindi capace di non dissociarsi ma anche di integrarsi bene nei tessuti. I risultati della medicina estetica oggi devono essere naturali ma visibili, nel rispetto dei tratti naturali di ogni viso e della sua capacita mimica. Sempre maggiore attenzione, quindi, viene data alla funzione dinamica che il compartimento muscolare del viso produce sulla cute e sugli effetti che questo determina nel tempo.

Ci può fare qualche esempio del loro utilizzo?
A livello periorale “codice a barre”, perioculare “zampe di gallina”, zone di difficile trattamento a causa del sottile strato di cute e della notevole attività muscolare sottostante, il trattamento standard spesso può determinare un’ipercorrezione non desiderata, depositi cordoniformi (che al tatto danno la sensazione di cordocini), formazione di nodulini. Per questo in genere per le piccole rughe superficiali e dinamiche si preferisce un filler a base di acido ialuronico cosiddetto debolmente reticolato, che ha un’azione più idratante e meno riempitiva, preservando la mimica facciale.

E per le rughe meno superficiali?
L’ideale sarebbe riempire la ruga e limitare l’azione del muscolo di riferimento: esistono filler che coniugano queste due proprietà, da un lato riempiono la ruga e dall’altro, con componenti aggiuntive, modulano l’azione dei muscoli sottostanti. Le caratteristiche funzionali e dinamiche del prodotto lo rendono specifico e selettivo per il trattamento del “codice a barre”, rughe radiali del labbro, che sono di natura sia dinamica sia statica. Si può dunque parlare di filler dinamico, in quanto s’integra perfettamente nei tessuti e si adatta agli stessi e al loro movimento non essendo percepito come un corpo estraneo. È inoltre un filler funzionale grazie all’azione miorilassante e di modulazione dell’attività muscolare che avviene nei giorni successivi al trattamento. La nuova concezione di filler apre, quindi, numerose possibilità sull’utilizzo di filler in aree difficili, sottoposte all’azione forte dei muscoli sottostanti. 

Gli effetti dell’invecchiamento sulla pelle
Il processo d’invecchiamento si basa su tre livelli a cui si associano tre effetti:
> la cute si assottiglia, perdendo idratazione ed elasticità e quindi formazione di rughe;
> la riduzione del grasso sottostante determina rilassamento dei tessuti con perdita di definizione dello zigomo;
> lo scheletro osseo subisce un progressivo riassorbimento con conseguente perdita dei volumi, ridotta proiezione della regione mentoniera o dell’angolo mandibolare.

A cura di Viola Compostella
con la collaborazione della dott.ssa Concetta Borgh
Specialista in Chirurgia Plastica e Medico Estetico
Centro Medico M.R. di Bergamo