Chi si fosse trovato a visitare sabato 19 settembre l’Accademia Carrara di Bergamo si sarebbe imbattuto in un singolare gruppo, costituito da mamme in attesa guidate a conoscere i capolavori della pinacoteca cittadina. Si trattava dell’iniziativa “La vita addosso”, un percorso guidato da Maria Cristina Rodeschini, direttore di Fondazione Accademia Carrara e dal dottor Claudio Crescini, ginecologo bergamasco, vicepresidente AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani). Lo scopo dell’iniziativa è incontrare la bellezza per portare benessere alla mamma e al nascituro, in un breve corso di accompagnamento alla nascita che si svolge all’interno delle sale del museo. «C’è un nesso tra arte e ostetricia» osserva il dottor Crescini «l’assistenza al parto con tutte le manovre necessarie per aiutare e favorire la nascita del bimbo nel modo migliore è chiamata da sempre arte ostetrica. In effetti molte manipolazioni o interventi manuali devono essere appresi dagli operatori così come si apprende un’arte. Il collegamento con l’arte e in particolare quella pittorica diventa così naturale. Inoltre la maternità, soprattutto in ambito religioso, ha ispirato moltissimi artisti soprattutto dal XIV secolo in poi. Abbiamo moltissime opere con la Madonna e il bambino e con la Madonna del latte. Poche per la verità le opere che raffigurano invece la Madonna durante la gravidanza anche se la Madonna del parto di Piero della Francesca ha fatto storia. Anche l’arte contemporanea non ha dedicato molta attenzione alla gravidanza anche se qualche opera di pregio è stata prodotta. In ogni caso alla fine disponiamo in Italia di un grande patrimonio soprattutto dell’arte sacra dedicato alla natività».

L’idea che l’arte, o il “bello” in senso lato, possano influire positivamente su mamma e bambino non è una semplice intuizione, ma si fonda su evidenze scientifiche. «I recenti studi sull’influenza del mondo esterno sull’espressione dei nostri geni già dalla vita intrauterina ci fanno comprendere appieno come la bellezza e la gioia vissuta dalla mamma abbiano un effetto positivo sul feto e poi sull’adulto che diventerà» conferma il dottore. «Sono state proprio le scoperte sull’epigenetica (vedi box) che ci hanno spinto a promuovere eventi positivi per le gravide nei limiti di quanto a noi è possibile fare. Per questo le passeggiate nelle gallerie d’arte guardando opere che richiamano la maternità e la rappresentano nel modo più bello e sublime possono giovare alla mamma e al bimbo racchiuso nel suo ventre. La cosa più bella che ci ha detto una donna gravida all’ottavo mese al termine della visita all’Accademia Carrara è che le piacerebbe tra un po’ di anni, quando la bimba che ha in grembo sarà grandicella, ritornare alla Carrara per rivedere gli stessi quadri e scoprire se la bimba li ricorderà. Probabilmente la bimba non ricorderà le opere davanti alle quali la mamma si è soffermata mentre lei era ancora nel suo grembo, ma sicuramente l’effetto benefico epigenetico ci sarà stato».

L’epigenetica
Per anni si è pensato che gran parte del futuro di ogni essere umano e animale fosse determinato in modo irreversibile dal patrimonio genetico stampato nei cromosomi (il famoso DNA) ereditati da entrambi i genitori e solo in parte dall’ambiente in cui si cresce. In realtà questo programma genetico stampato nel DNA che dice alle nostre cellule cosa devono fare può dare ordini differenti pur rimanendo invariato. Infatti si è scoperto che alcuni segmenti del DNA possono “parlare o tacere” nel senso che possono essere attivati o silenziati a seconda di situazioni esterne. Sostanze chimiche, inquinamento, cibi malsani, microplastiche e sovrappeso possono avere effetto epigenetico così come fattori psicologici: la sofferenza, il subire violenza, lo stato di ansia e di paura, lo stress e un ambiente degradato.

Nato a Bergamo nel 1952, Claudio Crescini si è laureato in medicina alla Statale di Milano e poi specializzato in ostetricia a Modena. Ha diretto per alcuni anni il dipartimento materno-infantile dell’ASST Bergamo Ovest e attualmente è Direttore Scientifico nella ASST Bergamo Est. Nel 2004 con l’amico e collega Antonio Ragusa e il compianto Aldo Vacca si è impegnato nell’organizzazione di corsi di formazione sulle emergenze ostetriche utilizzando manichini e simulatori dedicati. Nel corso degli anni molti amici e amiche, medici ed ostetriche, si sono aggregati volontariamente dando vita al gruppo GEO (Gruppo Emergenze Ostetriche) che rappresenta oggi in Italia l’organizzazione di riferimento per la formazione ostetrica non istituzionale.

Ma il suo impegno non è dedicato solo alle mamme e ai bambini del nostro territorio, nel 2017 ha prestato la sua opera come medico di bordo sulla nave militare Borsini della missione militare e umanitaria “Mare Nostrum” nel Mar Mediterraneo meridionale, che ha cercato di fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nello Stretto di Sicilia determinato dal flusso di migranti. A Mutoko, nello Zimbabwe, collabora inoltre a un progetto formativo con l’ospedale “L. Guidotti”. «Non sempre e non per tutte le donne la gravidanza è il momento tanto atteso coronato di felicità e circondato dall’affetto di un compagno, di parenti e amici. Per molte donne la gravidanza può essere un momento molto difficile e in alcuni paesi anche drammatico, non si può dimenticarlo» conclude l’ostetrico.

A cura di Lella Fonseca

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