L’artista Silvio Irilli ha donato al Papa Giovanni tre pannelli per aiutare i piccoli pazienti.
Si chiama “Ospedali dipinti” e ha come obiettivo “Dipingere un sogno e allontanare le paure”. Quelle dei bambini ricoverati negli ospedali in pediatria o in oncoematologia. Bambini sfortunati che soffrono a stare lontani dalle loro realtà e dai loro genitori. Ora anche all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo i piccoli possono avere più fiducia e meno timori guardando i tre separè donati al reparto pediatrico. Tre pannelli mobili, coloratissimi in cui, come in un acquario, nuotano delfini che sorridono e fanno addirittura l’occhiolino, tartarughe che sembrano venirti incontro e tanti altri abitanti del mare tutti dai colori vivaci. A realizzarli è stato Silvio Irilli, un cinquantenne pittore torinese fondatore di “Ospedali dipinti”. «La donazione dei primi tre separè all’Ospedale rappresenta per noi un messaggio di speranza per il futuro» dice Irilli. «Bergamo è stata colpita duramente dall’emergenza sanitaria e sta ripartendo con tanto coraggio e tenacia. Il Papa Giovanni, il personale medico e sanitario e i suoi piccoli pazienti hanno bisogno di tutto il supporto possibile. Nel nostro piccolo abbiamo voluto degli strumenti utili per organizzare le corsie e garantire privacy, ma che possono anche donare un sorriso ai bambini, condividere un’emozione e aiutarli ad allontanare le paure che è la missione principale del nostro progetto».

E per l’autunno ha pronto un nuovo progetto per rendere sempre più accoglienti e colorati e meno “paurosi” i reparti di pediatria del Papa Giovanni sempre in collaborazione con l’associazione “Il sogno di Iaia”, associazione no profit molto legata al territorio bergamasco e all’ospedale che si è preso cura di Iaia quando si è ammalata di un tumore raro, anni fa.

“Ospedali dipinti” è un progetto artistico a disposizione di Onlus, Fondazioni e privati che vogliono donare reparti dipinti a strutture ospedaliere, nato otto anni fa dalla fantasia di Silvio Irilli, uno degli artisti più apprezzati e stimati nel panorama internazionale di arte contemporanea. È stato disegnatore di “Solletico” su Rai Uno, ha illustrato con i suoi disegni giornali sportivi e dello spettacolo. Ha creato i murales del Georgia Aquarium di Atlanta, negli Stati Uniti, dipinti tra il 2007 e il 2008, e il gigantesco soffitto d’ingresso dello stesso acquario, circa 300 metri quadrati, che ogni anno ammirano oltre 2 milioni di visitatori.

«Nel 2011 sono stato chiamato al Policlinico Gemelli di Roma per dipingere un corridoio di radioterapia oncologica» racconta Silvio Irilli. «I medici mi chiesero di provare a dare un’accoglienza diversa ai piccoli malati. L’obiettivo era creare interazione tra ambiente e paziente in un luogo normalmente associato ad ansia o tristezza. Ho pensato all’acquario come quelli che avevo dipinto ad Atlanta con onde, stelle marine, delfini e tartarughe sorridenti. I risultati sono stati entusiasmanti e il Policlinico mi ha incaricato di dipingere tutto il bunker di radioterapia, 1300 metri quadrati. In più ho trasformato l’acceleratore radioterapico in un sottomarino». E per i bambini sottoporsi alle cure è diventato quasi un gioco. Anzi qualche piccolo paziente tornato a casa chiedeva ai genitori “Ma quando torniamo nel sottomarino?”.

Ospedali dipinti
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Tel. 338 4403095 - info@irilli.com

Da allora Silvio non si è più fermato. Finora ha già cambiato il volto a tanti reparti di pediatria in diversi ospedali a cominciare dal Policlinico Gemelli di Roma, all’Ospedale di Novara, all’Annunziata di Taranto, al Frizzi di Lecce, all’Istituto dei tumori di Milano, al Monaldi di Napoli, al Ruggi d’Aragona di Salerno. Un acquario dietro l’altro. «Decorare un reparto di ospedale non è solo abbellire con delle immagini un ambiente» spiega. «Significa portare un messaggio di accoglienza, di supporto ai dottori che devono seguire il paziente e accompagnarlo per una terapia. Soprattutto vuol dire regalare un po’ di sollievo ai pazienti che devono affrontare un percorso dove occorre coraggio e dignità. Diventa ancora più importante quando la terapia la devono affrontare i bambini che si trovano in un contesto per loro fuori dal mondo. È allora importante creare il loro mondo in un reparto ospedaliero che consenta loro di continuare a sognare. Ecco perché ogni opera che realizzo deve interagire con i bambini raccontando loro una storia affinché il loro percorso di malattia e terapia diventi un gioco».

«Da quando è scoppiata questa emergenza ci siamo chiesti come potessero sentirsi i bambini ricoverati e le loro famiglie» dice la famiglia di Iaia. «Abbiamo accolto con grande gioia e gratitudine la notizia della donazione dei bellissimi separé all’ospedale: ci riempie il cuore pensare alla meraviglia che proveranno i piccoli pazienti quando vedranno queste opere. Il nostro più sentito grazie a Ospedali Dipinti, a Intergraphica (ndr. che ha contribuito alla donazione con la stampa digitale dei pannelli) e all’Ospedale Papa Giovanni XXIII per aver reso possibile questo sogno».

A cura di Lucio Buonanno