Il 40% delle donne, durante la gravidanza, soffre di vene varicose e l’80% di gonfiore alle caviglie e ai polpacci. Anche se nella maggior parte dei casi questi disturbi non sono pericolosi per la salute della mamme e del feto, possono diventare anche molto fastidiosi e influenzare negativamente questa fase della vita, ancora di più durante la stagione calda. Ne parliamo con Marta Ada Guerini, ostetrica.

Dottoressa Guerini, perché è così frequente che polpacci e caviglie si gonfino durante la gravidanza?
In gravidanza il corpo della donna si modifica per accogliere e far crescere una nuova vita dentro di sé. Per quanto riguarda le gambe, il fisiologico aumento di volume sanguigno mette le vene sotto pressione. Inoltre, l’aumento dell’ormone progesterone rilassa le pareti dei vasi, rendendo ancora più difficile per le vene far risalire il sangue dalla parte inferiore del nostro corpo al cuore. Inoltre il peso crescente dell’utero comprime le vene pelviche e la vena cava inferiore (una grande vena sul lato destro del corpo che riceve sangue dagli arti inferiori, dalla maggior parte degli organi pelvici e addominali e lo riporta al cuore). Tutto questo aumenta la pressione sanguigna nelle vene delle gambe e quindi la probabilità di sviluppare vene varicose. Il rallentamento della circolazione porta anche a un accumulo di liquidi che si manifesta con il gonfiore di piedi e caviglie.

Spesso ci si affida a prodotti fitoterapici, erbe o integratori per alleviare i sintomi di vene varicose ed edema. Ad oggi però non ci sono studi che dimostrino l’efficacia di questi prodotti in gravidanza e l’assenza di effetti collaterali per mamma e bambino)

In quale periodo compaiono in genere i fastidi?
Nella maggior parte dei casi nel primo trimestre, diventano più intensi con il progredire della gravidanza e si alleviano dopo poche settimane dal parto. I sintomi possono essere di diversa entità: dolore, intorpidimento, formicolio, crampi e una sensazione di pesantezza alle gambe. Possono anche essere presenti percezione che la vena pulsi, sensazione di prurito o bruciore. Se dovessero insorgere questi disturbi bisogna avvisare la propria ostetrica o ginecologo. Infatti, anche se molto improbabili, ci sono potenziali complicazioni, come trombi venosi (piccoli coaguli di sangue in vena), tromboflebite (infiammazione della vena), sanguinamento delle vene varicose, trombosi venosa profonda (coaguli di sangue nelle vene profonde, di solito gambe) ed embolia polmonare. Il movimento e una buona idratazione aiutano a prevenire queste rare complicazioni.

In aereo
I lunghi viaggi in aereo aumentano il rischio di trombosi venosa ed embolia in tutta la popolazione. Non è chiaro se le donne in gravidanza abbiano o no un rischio maggiore. Ci sono però delle semplici misure preventive per ridurre al minimo questi rischi:
> utilizzare calze a compressione graduata e muovere spesso le gambe;
> evitare capi d’abbigliamento stretti;
> fare una passeggiata di tanto in tanto;
> mantenere l’idratazione (ad esempio bere molta acqua, evitare la caffeina e non bere alcol).

Quali accorgimenti e rimedi si possono adottare per alleviarli?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e le più importanti Società Scientifiche ritengono che le strategie più efficaci, più economiche e più sicure per alleviare i sintomi di vene varicose e edema siano:
> evitare lunghi periodi sui due piedi. In gravidanza è meglio non rimanere ferme in piedi per lunghi periodi. Se ciò è inevitabile, è utile fare delle pause per riposare e sollevare le gambe oppure per fare esercizi di stretching. Ad esempio si consiglia una leggera flessione del piede per allungare i muscoli del polpaccio;
> dormire sul fianco. Negli ultimi mesi di gravidanza è utile riposare sul fianco, preferibilmente il sinistro. La vena cava inferiore scorre sulla destra del nostro corpo: dormendo sul fianco sinistro la si solleva dal peso dell’utero e si riduce così la pressione su gambe e piedi;
> immergersi in acqua. L’acqua è un toccasana per la circolazione, che sia quella del mare, della piscina o quella gelata dei nostri fiumi! E perché non regalarsi un bel pediluvio fresco mentre si guarda la tv o mentre si è in videoconferenza in smart working?
Un sollievo potrebbe essere dato anche dalla calze a compressione graduata. Sono più strette alla caviglia e gradualmente si allentano sulla gamba per incoraggiare il flusso sanguigno verso il cuore. Per essere efficaci però devono essere della giusta misura: calze troppo larghe non hanno alcun effetto; calze troppo strette invece fanno da laccio e peggiorano il ristagno di sangue. Se la calza cade oppure si arrotola di continuo probabilmente non è della taglia giusta. Non è necessario indossare le calze durante la notte perché le vene non devono combattere contro la forza di gravità mentre siete distese. Potrebbe essere più facile indossare le calze prima di alzarsi dal letto perché le gambe sono sicuramente meno gonfie.

A cura di Viola Compostella
con la collaborazione della dott.ssa Marta Ada Guerini
Ostetrica
Presso Politerapica, Terapie della salute Seriate (BG)