La zanzara tigre è un insetto, lungo dai due ai dieci millimetri, diffusosi in Italia e in Europa a partire dagli anni Novanta. Non è difficile riconoscerlo perché, a differenza delle altre zanzare, presenta sul dorso una tigratura bianca e nera. Inoltre, si distingue per essere alla ricerca di nutrimento non solo all’alba o al tramonto, quando la temperatura diminuisce, ma nell’arco di tutta la giornata.

Le zanzare tigre iniziano a comparire nei mesi di aprile e maggio, permanendo fino ai mesi di ottobre novembre e dicembre. In autunno, quando le ore di luce diminuiscono e la temperatura si abbassa, la zanzara tigre deposita uova in grado di superare la stagione invernale resistendo a temperature spesso inferiori a -5 °C. Il ciclo biologico della specie si riattiva quando si raggiungono condizioni climatiche favorevoli, quindi con l’inizio della primavera. Le uova di zanzara tigre trovano ambienti ottimali per lo sviluppo in contenitori con piccole quantità di acqua ristagnante, come vasi, sottovasi, fognature otturate, grondaie e recipienti di scarto, e si schiudono una volta sommerse dall’acqua. Nemica dell’uomo è la specie femminile che punge al fine di prelevare il sangue necessario per la maturazione delle uova.

Perché punge, dove punge e quali sono le conseguenze della puntura
Le femmine sono molto aggressive e pungono generalmente di giorno e all’aperto prediligendo le ore più fresche della giornata. In presenza di infestazioni elevate si ritrovano anche all’interno degli edifici e perfino nei piani alti. Si nutrono su una vasta gamma di animali, ma sembrano privilegiare l’uomo. I luoghi di riposo degli adulti sono tra la vegetazione (erba alta, siepi, cespugli). La puntura causa la comparsa di pomfi pruriginosi, e spesso edematosi. Numerose punture contemporanee possono dare origine, in persone particolarmente sensibili, a reazioni allergiche localizzate. In caso di puntura è utile lavare e disinfettare la zona colpita, fare impacchi con ghiaccio o applicare una crema al cortisone, seguendo le indicazioni del foglietto illustrativo. Tali provvedimenti riducono il gonfiore e diminuiscono il prurito.

Il ruolo dell’Agenzia di Tutela della Salute
Da diversi anni l’Ats ha attivato un sistema di monitoraggio provinciale per la zanzara tigre con oltre cento postazioni di rilevamento dislocate su diciotto comuni della provincia di Bergamo. Questi comuni sono stati individuati sulla base della loro dislocazione sul territorio in pianura, montagna e zone lacustri, così da poter raccogliere dati i più rappresentativi possibili della situazione provinciale.

Il monitoraggio dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo ha inizio nel mese di maggio di ogni anno e termina alla fine del mese di ottobre e fornisce ogni quindici giorni dati sull’andamento della presenza dell’insetto nella bergamasca, che vengono poi utilizzati per attuare azioni informative e di profilassi in caso di forte presenza della zanzara.

I comuni inseriti nel piano di monitoraggio provinciale sono: Bergamo, Seriate, Treviglio, Romano di Lombardia, Dalmine, Urgnano, Grumello del Monte, Ponte San Pietro, Brembate, Nembro, San Pellegrino, Clusone, Villa d’Almè, Sarnico, Chignolo d’isola e Lovere.

Sulla base delle mappature effettuate nel corso degli anni 2007-2018, la nostra provincia è risultata fortemente interessata dalla presenza della zanzara Tigre.

La stretta collaborazione tra ATS e comuni è fondamentale per una efficace azione di prevenzione e informazione e contrasto.
Già nel mese di marzo, sono stati inviati a tutti sindaci le indicazioni ricevute da Regione Lombardia circa le azioni di prevenzione da porre in essere per l’anno 2019, ovvero la trasmissioni di un’ordinanza sindacale per i cittadini riportante le azioni da intraprendere e la disposizione di trattamenti larvicidi, nei mesi da aprile a ottobre, e adulticidi, periodicamente, per le caditoie situate in luoghi frequentati da pubblici sensibili (parchi giochi, asili, scuole, centri anziani, luoghi di ricovero e cura, luoghi di trattamento all’aperto, piazze, ecc.).

Cosa può fare il cittadino
> Pulire i tombini prima dell’inizio dei trattamenti.
> Trattare i tombini dei propri cortili (da aprile a ottobre) con i prodotti larvicidi (bacillus thuringiensis).
> Evitare l’abbandono e l’accumulo all’aperto di materiali che possano trattenere l’acqua piovana (copertoni, vasi, sottovasi, teli plastici, bottiglie, barattoli etc.)
> Eliminare le raccolte d’acqua da sottovasi, annaffiatoi, bidoni, copertoni e da qualsiasi altro contenitore, mantenendoli al riparo dalle piogge.
> Innaffiare direttamente, tramite pompe, gli orti e i giardini; nell’impossibilità, coprire i bidoni e altre riserve d’acqua con coperchi a tenuta o con zanzariera integra, fissata e ben tesa.
> Introdurre pesci rossi, che si nutrono delle larve di zanzara, nelle vasche ornamentali.
> Verificare che le grondaie non siano otturate per evitare ristagni d’acqua.
> Provvedere al regolare sfalcio dell’erba.

a cura DI ATS BERGAMO