463.100 Km percorsi, 17 milioni di passi al giorno. Sono questi i numeri della seconda edizione di “Moovin’ Bergamo”, iniziativa promossa da Ats Bergamo, Comune di Bergamo e Università degli studi di Bergamo e Sesaab per accendere l’attenzione dei bergamaschi su quanto sia importante (oltre che piacevole) camminare ogni giorno per mantenere un buono stato di salute fisica e mentale e incentivarli all’attività fisica. Testimonial di quest’anno Oliviero “Bosa” Bosatelli, vigile del fuoco 48enne di Gandino, campione di ultratrail e specialista di ultramaratona, con all’attivo il primo posto al Tor des Géants (gara valdostana di 330 km con 2.400 metri di dislivello).
Come lo scorso anno, anche per l’edizione 2019 si è scelto di puntare sulla competizione. Il progetto, durato dal 21 aprile al 18 maggio, infatti, si è basato su un contest che, attraverso un a app dedicata completamente ridisegnata e ottimizzata rispetto all’anno scorso, ha monitorato il movimento a piedi dei partecipanti. I cittadini della provincia e della città di Bergamo sono stati coinvolti in una vera propria e competizione, sia individualmente sia all’interno di gruppi, con protagonista l’attività fisica e i suoi efficaci risultati. E tutti i partecipanti hanno concorso alla realizzazione di un risultato collettivo. Uno dei punti di forza di “Moovin’ Bergamo”, infatti, è proprio nella collettività e nella condivisione di un comune obiettivo di salute. Per questo sono stati coinvolti nell’iniziativa Comuni, Rete Città Sane, Gruppi di Camino, Associazioni diabetici, pazienti Avis, scuole, Lilt, aziende, alpini e altre associazioni. Vincitore tra i partecipanti è stato Evasio Re, tra i gruppi ASD Runners Bergamo e tra i territori Dalmine.
Il risultato? In ogni edizione circa 10.000 utenti partecipanti e una distanza percorsa poco superiore alla distanza media Terra-Luna. La navicella spaziale di “Moovin’ Bergamo” per due volte ha raggiunto il nostro satellite, ma si è persa nel blu sulla via del ritorno. Un segnale promettente per la salute dei bergamaschi, che potrebbe essere superato nelle future edizioni.
Solo il 35,5%, dei lombardi (dati rilevati dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute), infatti, raggiungono il livello soglia raccomandato, ovvero fanno movimento per 30 minuti al giorno, almeno 5 volte alla settimana. Il 42,6% rientra nella fascia dei “parzialmente attivi”, ma, ancor più grave, il 21% può essere definito un “sedentario”.
«L’iniziativa ha come obiettivo stimolare, grazie al partenariato tra più realtà, l’adozione di comportamenti salutari basati sull’attività fisica, ritenuta fondamentale per prevenire malattie come diabete, obesità, tumori, depressione, malattie cardiovascolari e metaboliche, diversi tipi di demenza, maculopatie e fratture del collo del femore» spiegano il direttore sanitario di Ats Bergamo Carlo Alberto Tersalvi e Roberto Moretti, responsabile del Servizio Promozione della Salute - Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria.
«Praticare regolarmente una corretta attività fisica è un impegno che dovremmo imparare ad assumerci sin da piccoli. E il semplice camminare rappresenta una delle scelte possibili, valida per tutti, facilmente realizzabile, con grandi vantaggi individuali e collettivi in termini di salute» afferma l’Assessore allo Sport del Comune di Bergamo Loredana Poli. «Uno studio ha rivelato che il 40% degli adulti non cammina mai e questa cifra va aumentando con il passare del tempo dato che il progresso tecnologico ha reso le attività lavorative più facili, ma meno salutari».
E camminare non fa bene solo alla salute psico-fisica. Può diventare anche un modo per riscoprire la propria città. «La vita che si intreccia nella relazione delle sedi universitarie della città storica costruisce un itinerario “culturale”. Ogni cittadino e universitario, camminando, può responsabilmente reinventare ogni giorno un rapporto vivo e consapevole con la città, con la sua storia, con la sua moderna vivacità artistica e scientifica; mentre contribuisce a migliorare il proprio benessere fisico e mentale, concorre alla tutela dell’ambiente urbano» sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo.
a cura di Lella Fonseca