Aumenta l’autostima, migliora l’immagine di sé e il rapporto con gli altri, promuove il benessere e sviluppa le potenzialità individuali, attenuando i conflitti e diminuendo lo stress. In ambito clinico, contribuisce alla diagnosi, trattamento e presa in carico del disagio psicologico e sociale. Parliamo dell’arteterapia, insieme di tecniche di espressione artistica che ha come obiettivo il recupero e la crescita della persona e delle sue emozioni e la ricerca del benessere psicofisico. L’arteterapia cerca di tirare fuori le potenzialità, che ognuno di noi possiede, di elaborare creativamente tutte quelle emozioni che non si riescono a esprimere con le parole, rendendole così “visibili” e condivisibili con gli altri. Come ci spiega Francisca Bouza Cid, arteterapeuta.

Quali sono le origini dell’arteterapia?
Le origini dell’arteterapia moderna ci portano a dopo la Seconda guerra mondiale: con la scoperta della psicoanalisi, la comunità terapeutica si accorse dei benefici che offriva la pratica dell’arte, concepita come espressione dell’inconscio e quindi oggetto di studio. In Inghilterra fu introdotta negli ospedali come assistenza psicologica speciale, per la necessità di recuperare velocemente i soldati. Da li in poi s’innescò l’espansione come metodo terapeutico nella risoluzione di conflitti e come terapia per l’aumento della percezione di sé.

In che cosa consiste in particolare?
L’arteterapia non è un’attività da confondere con l’apprendimento dell’arte e la pittura a fine estetico, bensì una forma di espressione del proprio io più profondo, attraverso l’uso dei segni, dei simboli, del colore e della forma, in cui l’unica cosa che conta è il processo creativo in sé. I laboratori di arteterapia aiutano a riconoscere il nostro bambino interiore che ha ancora tanta voglia di giocare, facendoci ritornare a quella dimensione senza tempo in cui non esiste il giudizio dell’opera. I bambini fino agli otto nove anni si sentono ancora liberi di esprimere le loro fantasie e desideri. Amano disegnare e sono spontaneamente capaci di rispecchiare nei loro disegni quello che è importante nel loro mondo interiore. Questa capacità nell’adulto viene meno gradualmente. Non è che non ci piaccia più disegnare, in tanti casi siamo stati frenati dal confronto estetico, perché il nostro linguaggio dei segni nell’arte non corrispondeva a ciò che viene definito artistico.

Ma in quali casi può essere utile? E quali benefici offre?
L’arteterapia, soprattutto ma non solo con gli adulti, ha degli effetti molto benefici nella risoluzione dei conflitti e nella diminuzione dello stress. Basti pensare al beneficio psicologico delle terapie cosiddette occupazionali nei pazienti geriatrici, con aumento dell’autostima e fiducia in se stessi. L’arteterapia può essere utilizzata anche come terapia familiare, con l’obbiettivo di ricreare spazi e momenti di condivisione tra i membri della famiglia: in un periodo storico come il nostro in cui ognuno vive nel suo mondo, spesso fatto di contatti virtuali, colorare insieme dei soggetti già prestampati può diventare anche un momento d’unione in cui prendere consapevolezza di far parte di un “tutto” in cui ci sono anche gli altri. L’arteterapia può quindi essere utile per connetterci con il nostro Io, per condividere con l’altro, per riscoprire la comunità di appartenenza, per superare la paura del giudizio nostro e degli altri e le ansie da prestazione.

Dai centri di recupero alle aziende: utile in molti ambiti diversi 
Oggi l’arteterapia è ampiamente applicata negli ambiti del sociale, della sanità e della scuola: servizi psichiatrici e per la disabilità, centri di recupero per tossicodipendenti, strutture per l’adolescenza, scuole, aziende socio-sanitarie, centri di riabilitazione, istituti penitenziari, centri diurni e di ricovero per anziani, studi di psicoterapia e medici. Tra le realtà che si servono dell’arteterapia ci sono anche le aziende, che sempre più spesso la usano nel team building per la risoluzione dei conflitti, l’aumento della comunicazione e della collaborazione tra i colleghi.

Non solo colori
I materiali che si possono usare nei laboratori di arte terapia sono tanti, dai semplici colori alle tecniche più raffinate, ma sempre senza dimenticare che non hanno un fine estetico né di apprendimento accademico. A seconda del tema del laboratorio si possono usare colori acrilici, olio, cere, acquarelli, matite, pennelli, carta, le mani, elementi della natura da incollare, materiali riciclati, tessuto, plastilina, terra, pietre.


a cura DI ELENA BUONANNO
con la collaborazione di Francisca Bouza Cid
Laboratori di arteterapia di Bedizzole (BS)