Siete alla ricerca di un modo un po’ diverso dai soliti per ritrovare la pace interiore, rimettervi in contatto con voi stessi e allontanare lo stress? Perché non provate la meditazione e il rilassamento con le campane tibetane sulle amache? «Siamo immersi quasi ogni giorno in una vita frenetica che non ci permette di fermarci e lasciarci andare, guardarci dentro, riconnetterci alla nostra essenza e spesso sentiamo l’esigenza di poter ritagliare del tempo per darci nutrimento, attenzione e amore, ritrovare la nostra pace interiore.

Un aiuto per raggiungere questo scopo è concederci un incontro di meditazione e rilassamento con le campane tibetane sulle amache. Non vuole essere un semplice incontro di rilassamento, ma un’armonizzazione energetica. Attraverso i suoni delle campane tibetane infatti si vanno ad armonizzare i Chakra ed eventuali squilibri energetici che chi guida la meditazione avverte» spiega Almamorada Silvia, operatrice olistica e sonora, che al bagno sonoro unisce anche l’utilizzo dell’amaca.

Iniziamo con il bagno sonoro con le campane tibetane, che cosa è e come si pratica?
È un’esperienza molto rilassante e rigenerante, ormai abbastanza diffusa. Per chi non avesse mai visto una campana tibetana, ha una forma che ricorda una ciotola. Le campane tibetane sono forgiate con una lega composta da 7 metalli, connessi ai 7 pianeti del sistema solare. Il suono viene ottenuto sfiorando il bordo della campana o dando dei tocchi. Durante il bagno sonoro chi suona le campane può rimanere fermo o girare nello spazio dove le persone sono sdraiate a terra o sull’amaca e la vibrazione delle campane avvolge e attraversa il loro corpo. Quando invece si fa un trattamento individuale le campane possono anche essere appoggiate sul corpo, il lavoro è più mirato e si parla di massaggio sonoro. Le reazioni di chi si immerge in questo bagno sonoro sono molto soggettive: alcune persone si addormentano, altre si rilassano come non mai, altre descrivono di aver fatto un viaggio molto lontano e di aver provato emozioni e ricordi che riaffioravano. Il bagno sonoro viene preceduto da una meditazione guidata che dolcemente accompagna alla fase sonora successiva. I suoni e le vibrazioni di queste antiche campane tibetane, unite alla meditazione profonda, ci accompagnano in una dimensione più sottile, ci mostrano spesso quali sono i nostri blocchi e su cosa possiamo lavorare per migliorarci e crescere, ponendoci anche in contatto con quella parte più vera e autentica di noi che ci può offrire consiglio e supporto in momenti difficili. Durante il bagno sonoro si percepisce chiaramente che le vibrazioni non vengono solo udite dall’orecchio, ma tutto il corpo è in grado di recepirle; su questo si basa anche la musicoterapia.

Perché unire il bagno sonoro all’amaca?
L’amaca, come una sorta di nido, fa sentire le persone protette, al sicuro. Mentre godono un rilassamento profondo, sono cullate dall’amaca e inizialmente dalla voce che li guida in questo viaggio. La voce poi continua ad accompagnarli con le vibrazioni delle campane tibetane e il suono degli altri strumenti che eventualmente si inseriscono nel lavoro, in base alla necessità. L’amaca, che rievoca anche il grembo materno, fa sì che la persona sia più portata a fare un’esperienza profonda; la posizione fetale, che spesso si assume nell’amaca, richiama l’introspezione e il guardarsi dentro. Ci si sente avvolti, coccolati, e in contatto con ciò che c’è in quel momento dentro di sé. Chi partecipa a questi incontri racconta che ogni volta è un’esperienza unica e sempre diversa, perché diversi siamo noi ogni giorno.

Come si svolge un incontro?
La durata è di circa un’ora, più la successiva condivisione in cui si è invitati, se si desidera, a descrivere la propria esperienza agli altri partecipanti. S’inizia con una meditazione guidata alla quale segue l’armonizzazione sonora. Non serve una preparazione particolare, è meglio però cenare leggero o solo dopo l’incontro e usare indumenti comodi.

Una tradizione supportata dalla scienza
Il massaggio sonoro affonda le sue radici nell’antica “arte di guarigione” indiana, antica di 5.000 anni. Moderni studi scientifici nell’area delle neuroscienze confermano che le vibrazioni sonore possono intervenire in maniera positiva su diversi disturbi e più esperienze hanno dimostrato che ascoltare determinate frequenze influenza il battito del cuore e altera la pressione sanguigna. La musicoterapia è oggi ampiamente impiegata in medicina, in situazioni come il coma, a sostegno di disturbi comportamentali, difficoltà di socializzazione, deficit mentali e sensoriali, autismo, Alzheimer, etc.

a cura di LELLA FONSECA
ha collaborato ALMAMORADA SILVIA
Operatrice olistica e sonora
Presso Yoga Bergamo