Un dispositivo semplice e poco fastidioso… per tanti benefici.
Palato stretto e affollamento dentale con conseguenti malocclusioni sono problemi molto diffusi tra i bambini. La soluzione in molti casi è rappresentata dall’espansore palatale, un semplice dispositivo utilizzato routinariamente in ortodonzia nei giovani pazienti. Come ci spiega il dottor Maurizio Maggioni, odontoiatra, direttore sanitario della Clinica Dentale Pianeta Sorriso, struttura specializzata in tutti i settori dell’odontoiatria e protesi dentaria e nell’approccio multidisciplinare anche e soprattutto per la cura delle situazioni complesse, grazie all’alta professionalità dei suoi specialisti e a strumenti sempre all’avanguardia
Dottor Maggioni, in che modo agisce l’espansore dentale?
Gli obbiettivi principali della terapia con espansore sono correggere il morso crociato posteriore, allargare l’osso mascellare e ampliare l’arcata dentale per risolvere l’affollamento. Per raggiungerli, l’espansore agisce sulla sutura palatina mediana e sulle suture circummascellari, cioè quelle suture che collegano tra loro le ossa dello scheletro facciale, e ne permette l’apertura. La procedura risale ormai a più di 50 anni fa, quando un medico la propose per la prima volta scatenando inizialmente pareri discordanti tra i suoi colleghi: alcuni infatti ritenevano il procedimento di apertura della sutura palatina mediana troppo rischioso o anatomicamente impossibile da realizzare, mentre altri ne rimasero affascinati e iniziarono a utilizzarla con successo.
Di che tipo di dispositivo si tratta? Come è fatto?
Il dispositivo presenta una vite centrale connessa a due anelli per lato che vengono posizionati sugli elementi dentali. La vite viene periodicamente attivata e la forza risultante determina l’apertura della sutura palatina. In circa 60/90 giorni lo spazio creatosi tra i due mascellari si ricalcifica perché nuovo osso si deposita dell’area dell’espansione. La sua azione, come accennato, non si limita alla sutura palatina mediana, ma coinvolge anche le suture circummascellari. In questo modo, oltre a ottenere una corretta relazione reciproca tra arcata dentale mascellare e mandibolare, si ottengono una serie di effetti positivi sulle vie aeree: in seguito all’espansione si assiste infatti a una riduzione della respirazione orale e alla risoluzione di molti problemi respiratori. Separando i due mascellari infatti si ottiene l’aumento delle dimensioni delle cavità nasali e l’allargamento del lume faringeo, ripristinando così la respirazione nasale.
I (TANTI) BENEFICI SU NASO E DINTORNI
Chi respira con la bocca non può beneficiare delle importanti azioni svolte dalla mucosa nasale (ovvero fornire l’umidificazione adeguata all’aria inspirata, filtrarla e riscaldarla): l’aria inspirata può così contenere microparticelle e inquinanti e può essere dannosa sui tessuti molli, favorendo infezioni e disturbi a livello di orofaringeo (cioè di bocca e naso). L’espansione favorisce un notevole miglioramento in queste situazioni, in particolare per quanto riguarda infezioni delle alte vie respiratorie, otiti, riniti allergiche, asma, problemi respiratori del sonno. In alcuni casi, poi, è possibile evitare l’intervento di adenotonsillectomia semplicemente effettuando un’abbondante espansione. E gli effetti benefici non si fermano qui: si riscontrano miglioramenti nell’alimentazione, nella parola e nei livelli dell’ormone della crescita. Non a caso si ritiene che esista una correlazione stretta tra anatomia e funzione respiratoria: se da un lato palato stretto e altre alterazioni anatomiche determinano respirazione orale e più o meno severi problemi respiratori, è anche vero che la respirazione orale influisce negativamente sullo sviluppo facciale. Un’ostruzione cronica del flusso aereo nasale porta il paziente a sviluppare un tipo di respirazione orale, con i conseguenti problemi a essa connessi. La respirazione orale, a sua volta, influenza la posizione della lingua e della mandibola, causando cambiamenti indesiderati nella crescita facciale. Alla luce di tutto questo, è molto importante trattare il problema della respirazione orale il più precocemente possibile. Dott.ssa Laura Pellegrinelli - Pianeta sorriso
a cura di FRANCESCA DOGI
CLINICA DENTALE
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