“Capire la diversità implica guardarla, viverla e attraversarla con gli occhi, le braccia, le gambe di chi ne porta il peso quotidianamente e silenziosamente.” Questo è il leit motif che esprime al meglio l’essenza delle RSD, ovvero Residenze Sanitarie-assistenziali per Disabili. Come la RSD Habilita di Albino, una struttura a carattere socio-sanitario e socio-assistenziale, destinata a persone con disabilità prive del necessario supporto familiare o per le quali la permanenza nel proprio nucleo familiare non sia più possibile.

Qui l’approccio globale ai bisogni dell’ospite è garantito da un’équipe multidisciplinare e dalla definizione di un Progetto Individuale, condiviso con la famiglia, che garantisce a ciascun ospite le risposte ai suoi bisogni riabilitativi, educativi, di cura, socializzazione e integrazione sociale. In particolare, questo approccio globale è centrato prioritariamente sulla cura della persona, sullo sviluppo o mantenimento delle autonomie primarie, sullo sviluppo di interessi e abilità nelle diverse aree considerate (cognitiva, motoria, relazionale, occupazionale, della comunicazione), sulla valorizzazione degli spazi e sulla promozione di esperienze di integrazione sociale.

CENTRALITÀ DELL’OSPITE, LAVORO PER PROGETTI ED EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
«L’obbiettivo primario è assicurare gli aiuti e i sostegni necessari alle persone e ai nuclei familiari colpiti da patologie fisiche o mentali di natura permanente» introduce il dottor Umberto Bonassi, Direttore Sanitario della RSD. «Le attività di riabilitazione si rivolgono a pazienti che presentano condizioni di disabilità conseguenti a patologie invalidanti congenite o conseguenti a traumi di vario genere, che implicano un’adeguata assistenza medico-infermieristica e riabilitativa. Il servizio presso la Struttura si basa su tre elementi fondamentali: la centralità dell’ospite, il lavoro per progetti e l’equipe multidisciplinare». «Un approccio integrato, fondamentale per contrastare complesse patologie a origine multifattoriale, può realizzarsi soltanto attraverso una metodologia che si avvalga di una valutazione onnicomprensiva della persona disabile» prosegue la dottoressa Paola Sabattini, Responsabile delle Attività Riabilitative. «Questo ci permette di attuare un programma riabilitativo a sua volta globale, continuo, personalizzato e integrato, attento perciò agli aspetti psicologici, alle condizioni sociali, alle soluzioni assistenziali e abitative, alle risorse individuali, familiari e contestuali, in quanto parti costituenti del processo patogenetico (n.d.r. cioè di insorgenza della patologia)».

TRE AREE PER OFFRIRE RISPOSTE MIRATE
L'attività socio-sanitaria è stata pensata e strutturata in tre “sezioni” con l'elaborazione di percorsi mirati che prevedono la risposta ai bisogni fondamentali della persona.

• Persone con disabilità grave e molto grave, con forti limitazioni funzionali, psicologiche e relazionali (Sezione Pianeta Terra).

• Persone con disabilità medio-grave, con limitazioni funzionali compensate da capacità verbali (Sezione Caravaggio).

• Persone parzialmente autonome, con necessità di supervisione per lo svolgimento della routine quotidiana (Sezione Leonardo).

PERCORSI SPECIFICI PER PAZIENTI AFFETTI DA AUTISMO
All’interno di queste tre sezioni è stato organizzato uno specifico nucleo dedicato ai pazienti affetti da disturbi della sfera autistica, denominato “Pianeta Marte”. Le caratteristiche essenziali del disturbo dello spettro dell’autismo sono riconducibili a tre tipologie di sintomi: deficit dell’interazione sociale, deficit della comunicazione e deficit dell’immaginazione con interessi ristretti e stereotipati. Questi ospiti evidenziano esigenze di carattere assistenziale, educativo e psicologico diversificate, che implicano un intervento mirato a ridurre e, dove possibile, eliminare i comportamenti problema.

UN AMBULATORIO INTEGRATO PER LA DIAGNOSI E IL TRATTAMENTO DELLA DISABILITÀ
Le gravi disabilità per la loro compromissione multisistemica, sia fisica sia psichica, per l’elevato carico assistenziale e di intervento sanitario e per la loro evoluzione cronica invalidante sono considerate patologie con alta complessità clinico-gestionale e ad alto impatto sociale: necessitano quindi di una presa in carico integrata e duratura da parte di un’equipe multidisciplinare e di tempestivi interventi diagnostico-terapeutici-riabilitativi per ridurre il più possibile la cronicizzazione o il deterioramento del quadro clinico e funzionale. «Il passaggio dall’età pediatrica all’età adulta è spesso causa di interruzione delle prestazioni terapeutiche-riabilitative per i pazienti affetti da grave disabilità» spiega il dottor Ivano Venturini, Responsabile della RSD. «Per questo motivo è stato ideato l’ambulatorio integrato per la diagnosi e il trattamento della disabilità”, con l’obbiettivo di strutturare un percorso di presa in carico territoriale del paziente e della sua famiglia, in età adulta, al fine di garantire la continuità assistenziale all'interno del nucleo familiare, riducendo pertanto gli allontanamenti dalla famiglia e l'istituzionalizzazione. Inoltre il progetto vuole porre l’accento sulla necessità di identificare processi virtuosi e multidisciplinari per la diagnosi e la presa in carico precoce di alcune complicanze delle malattie neurodegerative quali la disfagia neurologica e la spasticità. Valore aggiunto è la peculiarità di un intervento presso l’ambito familiare e presso le Unità di Offerta del Sistema Socio-Sanitario (ADI, RSD, CDD e RSA) creando una rete sinergica fra questo nuovo servizio ambulatoriale e il territorio».

TECNOLOGIA, PET THERAPY E GIARDINAGGIO, TRA LE “TERAPIE” PER L’AUTISMO
L’orientamento del progetto rivolto a pazienti affetti da autismo si sviluppa su tre aree che racchiudono aspetti educativi, riabilitativi e ludici.

AREA 1 - Approccio a contenuto informatico/ ICT - Information and Comunication Technology. L’intervento per mezzo dell’ICT con soggetti autistici sembra particolarmente appropriato perché con il computer è possibile decidere di mantenere sullo schermo solo le informazioni strettamente necessarie in modo da minimizzare il problema della selezione e integrazione delle informazioni, con una scelta di materiale di tipo prevalentemente visivo. Attraverso l’ICT si possono ridurre le difficoltà in ambito sociale, poiché non sono coinvolti direttamente fattori di interazione.

AREA 2 - Pet Therapy e ippoterapia. L’uso terapeutico degli animali da compagnia ha messo in luce un nuovo rapporto uomo-animale. Essa viene anche definita "terapia dolce", proprio in virtù degli effetti benefici che possono essere riscontrati sia sotto il profilo psico-emozionale che fisico nei pazienti ai quali viene praticata. Il rapporto che si viene a instaurare tra il soggetto e l’animale intende sostenere lo sviluppo del versante affettivo-emozionale, di quello ludico e di quello psicomotorio.

AREA 3 - Progetto Green Therapy.

Attività dove il lavoro e la fatica che i nostri ospiti riservano alla terra ritorna loro come miglioramento della qualità della vita, non solo a livello individuale ma anche relazionale. Lavorare la terra per molti di loro significa avere un compito da portare avanti. Per gli ospiti con buone capacità cognitive vuol dire anche avere una responsabilità e un obbiettivo.


A cure di MARIA CASTELLANO

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