Al bambino spuntano i denti e sono storti: può succedere, soprattutto con i primi dentini, sia da latte sia permanenti. Nella maggior parte dei casi si raddrizzano da soli col passare del tempo, ma cosa fare se non succedesse? Quando è opportuno andare dal dentista? E quando diventa necessario l’apparecchio? Lo chiediamo al dottor Maurizio Maggioni, odontoiatra, direttore sanitario della Clinica Dentale Pianeta Sorriso, struttura specializzata in tutti i settori dell'odontoiatria e protesi dentaria e nell’approccio multidisciplinare anche e soprattutto per la cura delle situazioni complesse, grazie all’alta professionalità dei suoi specialisti e a strumenti sempre all’avanguardia.

Dottor Maggioni, è normale che un dente da latte cresca storto?
Sì, è abbastanza frequente, soprattutto se si tratta di incisivi centrali e laterali, sia inferiori sia superiori. Questo perché, avendo molto spazio a disposizione, possono prendere direzioni sbagliate. Nella maggior parte dei casi i dentini si rimettono lentamente al posto giusto, grazie all’azione degli altri denti che erompono e alla spinta dei muscoli di labbra e lingua.

Quando bisogna far vedere un dentino da latte storto al dentista?
Se una volta completata l’eruzione dei denti da latte alcuni continuano a restare storti, è opportuno chiedere il parere di un odontoiatra pediatrico. Dai tre anni in avanti portare il bambino in visita dal proprio dentista quando si va a fare l’igiene di prassi di noi adulti, è una buona cosa. Dai cinque anni in poi è corretto eseguire una radiografia panoramica per controllare che vi siano tutti i denti permanenti o i loro germi.

E se i denti permanenti crescono storti?
Allora è necessario identificare le cause, valutare anche le forme e dimensioni delle basi mascellari ossee e controllare l’asse, la via di crescita dei denti. A questo punto si procederà alla scelta terapeutica: agire con apparecchi mobili “di intercettiva” (cioè in grado di condizionare lo sviluppo delle ossa per migliorare le dimensioni e la conformazione della bocca) o attendere la crescita dei denti e poi mettere apparecchi fissi, il classico “trenino”. La diagnosi dovrà però essere fatta in modo preciso ed attento. Il resto è solo biomeccanica.

Qual è l'età giusta per mettere l'apparecchio ai denti?
In linea di massima il momento giusto per correggere l’assetto dei denti è fra gli otto e gli undici anni. Questo perché tra i sei e i sette anni c’è la prima fase di permuta dei denti, a cui segue un periodo di stabilità fino ai dieci anni, quando avviene la permuta di tutti gli altri denti. Bisogna specificare però che ogni situazione deve essere valutata individualmente, perché ogni bocca è diversa dalle altre. Molto dipende anche dalla familiarità delle diverse disfunzioni masticatorie che magari i genitori o i nonni dimostrano d’avere, la cosiddetta ereditarietà. Una corretta diagnosi è uno dei fattori più rilevanti per l’ottimizzazione del trattamento ortodontico. Bisogna ricordare che l’ortodonzia non è una spesa inutile, per avere un “bel sorriso”: le terapie ortodontiche sono fondamentali per raggiungere un perfetto allineamento funzionale dei denti, con miglioramento della masticazione e prevenzione di dolori mandibolari, carie, cefalee, cervicalgie e disfunzioni posturali, oltre a una stabilità psicologica.

LA PREVENZIONE
Molte delle anomalie di sviluppo ed eruzione dentale possono essere prevenute modificando alcune abitudini viziate dei bambini che sicuramente influiscono sulla crescita dei denti. Ecco cosa non fare:

•non usare il ciuccio oltre i 3 anni

•non succhiare il dito oltre i 2 anni

•non usare il biberon oltre i 5 anni

•non mordere penne e matite, mangiarsi le unghie (per i bambini più grandi)

•non digrignare i denti

a cura di FRANCESCA DOGI

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