È stata un'edizione da record la quinta Sagra della Mela, promossa dall'Associazione Frutticoltori Agricoltori della Valle Brembana, il Comune di Piazza Brembana e l'Associazione Alto Brembo, in collaborazione con Emozioni Orobie e Slow Food. Circa cinquemila persone, il 18 e 19 ottobre, hanno affollato il centro e il parco comunale di Piazza Brembana, tra degustazioni di prodotti, mostre, concorsi gastronomici, convegni e vendita diretta di prodotti del territorio, gastronomici e d'artigianato locale. Protagoniste, ovviamente, le mele prodotte in Val Brembana, Golden, Gala, Red Delicious, Renette Florina, Fuji, Topaz e Granny, ma anche di altre specialità tipiche del posto.

Coltivate da centinaia di appassionati, che nel 2007 hanno costituito l'Associazione Frutticoltori e Agricoltori Valle Brembana (AFAVB), le mele della Valbrembana non sono solo un prodotto di qualità (hanno anche un marchio di tutela), ma un "segno" dell'attaccamento al territorio e della voglia di creare opportunità di sviluppo economico e occasioni di occupazione in un mondo, come quello agricolo, che oggi sta vivendo un momento di rinascita un po' in tutta Italia. In questi anni, in Valle, sono state messe a dimora almeno 120.000 nuove piante. «Chi coltiva un albero da frutto segnala la volontà di restare in Valle, dimostra di crederci» sottolinea il presidente AFAVB Davide Calvi. «Il nostro impegno ha reso possibile il recupero di molti terreni, altrimenti abbandonati. La consulenza di tecnici esperti ci ha consentito di selezionare una qualità di alto livello, ottimizzando la resa dei frutteti e valorizzando al meglio le proprietà dei terreni. Le analisi hanno confermato che la Valle Brembana ha ottime peculiarità, che rivaleggiano con quelle di zone rinomate come il Trentino o la Valtellina». E ritornare alla terra significa anche rispettare la salute dell'ambiente in cui viviamo e la propria. «Spesso abbiamo un approccio clinico e problematico con l'alimentazione» sottolinea il dottor Paolo Paganelli, biologo nutrizionista e membro del nostro Comitato Scientifico che durante la Sagra ha partecipato a un'interessante tavola rotonda dal titolo "Compatibilità ambientale e alimentazione: una grande sfida per il futuro" e al laboratorio del gusto organizzato in collaborazione con Aspan (Associazione Panificatori Artigiani della Provincia di Bergamo) durante il quale le mele della Valle si sono "sposate" con la farina di tipo "1" ricavata da grano coltivato nella provincia di Bergamo. «Una giusta educazione del consumatore passa necessariamente attraverso i prodotti e il rigore con cui ne vengono seguite crescita e preparazione. In Germania si dice che è necessario "lavorare Local e pensare Global", per sottolineare come impegnarsi sul territorio, nel concreto della propria terra, sia una chiave decisiva di sviluppo sano e sostenibile» conclude Paganelli.

a cura di ELENA BUONANNO