Prendiamo 50 bambini e mettiamoli davanti a noi. Abbiamo l'equivalente di circa due classi di prima elementare. Guardiamoli bene poi diciamo loro addio: sono i cinquanta bambini che ogni anno, solo nel nostro Paese, muoiono per soffocamento causato da inalazione di corpi estranei con conseguente occlusione delle vie aeree. Secondo i dati dell'ISTAT il 27% delle morti classificate come "accidentali", nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per soffocamento causato dall'inalazione di un "corpo estraneo" come palline di gomma, giochi, caramelle e/o cibo.

Nelle fasce di età successive la percentuale diminuisce progressivamente, ma rimane tra le più significative. «E pensare che nella maggior parte dei casi questi bambini potrebbero essere salvati se venissero loro praticate le manovre di disostruzione: manovre semplicissime e alla portata di tutti che purtroppo sono ignote alla quasi totalità della popolazione» osserva Arturo Filippetti, referente per le manovre di disostruzione del Comitato Provinciale della Croce Rossa di Bergamo. «Si possono attuare semplicemente con le proprie mani, non servono attrezzature né competenze specifiche e si possono imparare anche solo guardandole nel video disponibile al sito della Croce Rossa Italiana (www.cri.it). Da tempo, infatti, la Croce Rossa Italiana ha messo in campo una task force a livello nazionale con l'incarico preciso di informare su queste manovre quante più persone possibile, mediante incontri rivolti sia a personale sanitario (medici, infermieri, soccorritori etc.) sia "laico" (maestre, insegnanti, allenatori, baby sitter, genitori, bagnini etc.), e di tenere corsi alla popolazione per addestrare e formare esecutori di manovre di disostruzione o di manovre salvavita pediatriche». Nella Provincia di Bergamo gli istruttori sono una novantina e nel corso dei primi 7 mesi di quest'anno hanno tenuto oltre 100 fra incontri e corsi formativi, divulgando le nozioni su questo argomento a oltre 2500 persone e formando 240 esecutori. «Gli istruttori della CRI sono disponibili a tenere incontri e corsi su tutto il territorio della Provincia in giorni e orari da concordarsi: chiunque può farne richiesta, è sufficiente che trovi il luogo in cui tenere l'incontro (asili, scuole, sale comunali, biblioteche, oratori etc.)» continua Filippetti. Ma in cosa consistono queste manovre e quando bisogna attuarle? «Spiegarle a parole non è facile. Come accennato è molto più utile guardarle sul filmato o vederle praticare su manichini in uno dei molteplici incontri che la CRI tiene su tutto il territorio. Possiamo però dare delle indicazioni sul comportamento da tenere quando un bambino o un lattante comincia a dare segni di sofferenza respiratoria (accentuati colpi di tosse, mani portate alla gola per esempio), ovvero quando ci si trova in presenza di quella che viene definita come "ostruzione parziale", situazione in cui c'è qualcosa in gola che dà fastidio ma l'aria può ancora passare anche se con difficoltà. Ebbene, bisogna evitare di fare la cosa che viene istintiva cioè picchiare ripetutamente sulla schiena nella speranza di rimuovere l'ostruzione: questo può provocare lo spostamento dell'oggetto estraneo che può così occludere completamente il passaggio dell'aria trasformando l'ostruzione da "parziale" a "totale". Allo stesso modo si deve evitare l'altra azione istintiva, cioè mettere un dito in gola per cercare di rimuovere l'ostruzione: è quasi sicuro che si riuscirà solo a spingerlo ancora più in giù!». Fino a quando il bambino tossisce, quindi, bisogna lasciarlo tossire. La tosse infatti è il rimedio naturale che l'organismo attua per risolvere le ostruzioni alle vie aeree. «Le manovre devono essere iniziate nel momento in cui il bambino/lattante smette di tossire o di piangere, senza che si abbia avuta l'espulsione di quanto inalato» conclude Filippetti.

Per maggiori informazioni o richieste: disostruzionepediatrica@cribergamo.it