Un cane in casa? Troppo impegnativo. Un gatto? È più indipendente, ma richiede comunque attenzioni. Ed ecco che, in molti casi, la scelta ricade sul criceto, semplice da gestire e simpatico. Insomma l'ideale per le famiglie con bambini che desiderano un animaletto da tenere in casa. Ma è davvero così? «Molti genitori scelgono di "adottare" un criceto pensando che sia un buon "compagno" a quattro zampe per i propri figli»osserva Milena Martinelli, medico veterinario. «In realtà non è esattamente così. Se si decide di prendere questo piccolo roditore è indispensabile, per la sua sicurezza e per quella di chi gli sta vicino, conoscere meglio la sua indole, le sue esigenze e caratteristiche e rispettare alcune regole di base. Sicuramente è relativamente facile da gestire ma dal punto di vista dell'interazione non è particolarmente indicato soprattutto per i bambini più piccoli».

Dottoressa Martinelli, cominciamo da dove dovrebbe vivere...
Innanzitutto dobbiamo fare una premessa. I tipi di criceto più famosi in vendita nei negozi sono tre: il criceto dorato (Mesocricetus Auratus), il criceto russo (Phodopus Sungorus) e il Roborovskij (Phodopus Roborovskij). Queste tre specie hanno caratteristiche simili, così come lo è la loro gestione. Il loro ambiente ideale di vita, innanzitutto per la loro sicurezza, è la gabbia, in metallo o di plastica, che deve rispondere a un requisito fondamentale ovvero essere assolutamente sicura e a prova di fuga. Le gabbie di plastica sono decisamente più sicure. Se però se ne sceglie una in metallo, bisogna accertarsi che le maglie siano sufficientemente strette in modo da impedire fughe indesiderate con recuperi spesso difficoltosi e, ahimè, incidenti più o meno gravi. I criceti, soprattutto i Roborovskij, hanno dimensioni craniche molto piccole e, con opportune manovre riescono facilmente a superare gli spazi tra una sbarra e l'altra e a darsi alla fuga. Da questo momento la lista dei danni aumenta di giorno in giorno: divani che diventano tane perfette e introvabili, culminanti a volte in ramificati tunnel che farebbero invidia agli architetti più bravi, fili di elettrodomestici rosicchiati, porte con spigoli inferiori misteriosamente arrotondati, dispense depredate curiosamente ai piani bassi e altri inconvenienti meno divertenti che possono portare anche a morte il nostro piccolo amico.

Si può prendere in mano?
Il criceto va manipolato con attenzione perché spesso e volentieri, soprattutto all'inizio, non è molto abituato all'uomo e può mordere infiggendo ferite alle dita molto dolorose. Diretta conseguenza, solitamente, è la patologia nota come "criceto volante" con danni inenarrabili per il nostro piccolo amico. Prima di prenderlo in mano bisogna instaurare con lui un rapporto di fiducia, dandogli il tempo di abituarsi alla nostra voce e al nostro odore. Importante è poi metterlo nel palmo della mano, tenendo l'altra mano sulla sua schiena e assicurandosi che, nel caso l'animale tenti il salto, l'altezza della caduta non sia tale da causare fratture o traumi.

Passiamo all'alimentazione. Cosa gli si deve dare da mangiare?
Il criceto è da considerarsi onnivoro quindi può mangiare un po' di tutto, tenendo però sempre ben presenti le quantità. La base della dieta dev'essere la verdura amara (radicchio Milano, trevigiano, catalogna, ecc) con aggiunta di frutta (specialmente frutti di bosco ricchi di vitamina C), yogurt (una goccia due volte la settimana) pezzetti microscopici di tuorlo d'uovo cotto. Deve essere limitato, invece, l'uso di carboidrati quali biscotti, crackers, pane e di grassi come per esempio i semi che si trovano in commercio appositamente per criceti.

Ma possono convivere due criceti nella stessa gabbia?
Il criceto può essere adottato da solo o in coppia, anche se, questa seconda opzione va calibrata per bene. Se si scelgono individui di sesso opposto si va incontro a un aumento esponenziale e in tempi brevi del numero dei componenti della famiglia. La soluzione, in questo caso, rimane la sterilizzazione. Se si opta invece per esemplari dello stesso sesso ci si deve preparare a lotte spesso culminanti nel decesso del più debole.

L'ABC per una gabbia perfetta
La gabbia deve essere spaziosa, dotata di una lettiera assorbente sul fondo e di una casetta piena di ovatta (meglio in cotone classico) che funga da nascondiglio e luogo di riposo, posizionata in una stanza con temperatura costante senza correnti d'aria o sbalzi termici. È consigliabile arredarla con giochi appositi, come ad esempio la ruota (di dimensioni adeguate e senza pioli per evitare traumi o fratture) in modo che possa fare un po' di attività fisica, ma anche giochi fatti in casa come per esempio l'interno del rotolo di carta igienica o dello scottex, palline fatte con carta di giornale che i criceti amano rosicchiare. Non bisogna infatti mai dimenticare che sono roditori e hanno bisogno di rosicchiare spesso e volentieri (i denti incisivi continuano a crescere per tutta la vita; mentre in natura il roditore riuscirebbe da solo a limarsi i denti, in cattività deve essere il padrone a fare in modo che i denti non crescano troppo, perché causerebbero difficoltà a mangiare). All'interno della gabbietta, infine, ci deve essere un contenitore per il cibo e un abbeveratoio a goccia (definito a sifone), preferibile alle ciotole perché più igienico e pratico.

a cura di ELENA BUONANNO
con la collaborazione della DOTT.SSA MILENA MARTINELLI
Medico Veterinario a Leffe