Sarà "colpa" della crisi. Sarà merito della voglia di fare attività fisica all'aria aperta e allo stesso tempo vedere qualcosa di bello, senza fare troppi chilometri di strada e autostrada. Fatto sta che sono sempre di più i bergamaschi che, nel tempo libero o in vacanza, indossano scarpe da ginnastica e partono, a piedi o in bici, alla scoperta della loro città, andando alla ricerca di percorsi insoliti e alternativi tra natura, benessere, storia e arte. Negli ultimi anni si è molto diffusa la cultura della prevenzione, la cura della forma fisica e tutti ormai sanno che camminare è l'attività più semplice (oltre che economica) e alla portata di tutti per mantenersi in salute. Se poi oltre a fare un po' di sport si può anche "giocare" a fare i turisti a casa propria, ecco che il successo è assicurato. «A Bergamo, città che ha la fortuna di sorgere sui colli, gli itinerari che uniscono la possibilità di mantenersi in forma e godere di paesaggi naturali e architettonici incantevoli certo non mancano» sottolinea Perlita Serra, guida turistica e autrice, insieme alla figlia Valentina Bailo e a Roberto Cremaschi, già autore di numerose guide, di "Alle porte di Città Alta", libro giunto alla sua seconda edizione (è in stampa anche una versione in inglese per i turisti stranieri), che raccoglie l’elenco completo delle vie d’accesso a Città Alta, partendo da una linea ideale che circonda il Colle di Bergamo. «Sono tutte vie in salita, alcune molto note, altre più appartate, alcune facilmente percorribili, altre più impegnative» continua l'autrice.

Più di 30 itinerari per scoprire i colli, fino a Città Alta
«Il libro, che è stato realizzato con il sostegno dell'Associazione per Città Alta e i Colli e il contributo della Fondazione della Banca Popolare di Bergamo, è nato per rispondere a un'esigenza di mia figlia Valentina, che, come tanti bergamaschi di tutte le età, ama percorrere di corsa i sentieri dei Colli per rilassarsi dopo la giornata di lavoro, ma che, di fronte a un bivio, non sapeva mai esattamente dove sarebbe finita imboccando un’alternativa o l’altra e come avrebbe potuto chiudere l’anello che intendeva percorrere» spiega Perlita Serra «Da lì l'idea di fare un inventario completo dei sentieri, delle scalette, delle vie sui Colli di Bergamo, che potesse essere utile a tutti i bergamaschi curiosi di conoscere meglio la città in cui vivono e a chi viene a visitarla. Abbiamo scelto più di trenta itinerari, da fare rigorosamente a piedi o in bicicletta, che sono solo alcune delle infinite possibilità di percorrere la fitta rete che si intreccia sui Colli. Per ognuno si trovano indicazioni utili rispetto alla lunghezza della via, al tipo di fondo stradale, al numero dei gradini. Non c'è alcuna indicazione di tempo però: ognuno può e deve percorrere queste vie seguendo il proprio ritmo e il proprio passo».

Per iniziare...
«Uno degli itinerari più suggestivi per chi vuole fare una piacevole passeggiata con passo rilassato e godere della bellezza dei Colli, è quello che parte dal quartiere di Longuelo (che si raggiunge facilmente anche con i mezzi pubblici e che è ben dotato di parcheggi) ed entra da via del Celtro nella conca di Astino» spiega la Serra. «La strada asfaltata scavalca una roggia dall’apparenza insignificante, che è però la preziosa Roggia Curna, fatta realizzare dal Colleoni nella seconda metà del XV secolo, e prosegue fino a una curva a gomito che aggira una cascina con una torre medievale di difesa. Proprio sulla curva, sulla destra parte la via Ripa Pasqualina che sale fino al crinale che separa la Conca di Astino dalla Conca d’Oro. La via non è in buono stato e molti gradini sono sconnessi. Giunti alla sommità, la strada diventa carrabile e scende fino alla via San Martino della Pigrizia. Tenendo la sinistra, invece, si imbocca la via Sudorno che sale fino al Santuario, sempre alternando la vista tra la Conca d’Oro a est e la Conca di Astino a ovest. Raggiunto l’Istituto di suore "Casa Clelia", si incrocia la via Astino che sale dal monastero. A sinistra, invece, si imbocca una via molto sconnessa e sconosciuta ai più, la via Moratelli, che scende fino a una misteriosa e affascinante villa Liberty e diventa poi un sentiero in discesa che riporta all’imbocco della via Ripa Pasqualina».

Passeggiate tra storia e salute
Nel corso dell’anno l’Associazione per Città Alta e i Colli e altre realtà cittadine hanno organizzato delle passeggiate su alcuni degli itinerari proposti dal libro. «Queste occasioni sono state accolte con grande favore da molti bergamaschi di ogni età, che hanno apprezzato l’opportunità di scoprire curiosità, manufatti storici importanti ma spesso trascurati o nascosti (come le tracce dell’acquedotto medievale di Sudorno allo Scorlazzone), vie facilmente accessibili, ma mai percorse, come la via delle More (zona piscine)» continua l'autrice. «Oltre al beneficio della camminata, passeggiare sui Colli offre infatti anche l’opportunità di gustare i colori e i profumi del mutare delle stagioni, di cogliere i segni del lavoro dell’uomo che ha modificato fortemente la morfologia dei Colli con terrazzamenti, acquedotti, strade, scalette, di ammirare ville e giardini di grande eleganza. E non mancano edifici storici importanti, matrici di sistemi economici, sociali e spirituali complessi, come i monasteri di Astino e di Valmarina».

a cura di Viola Compostella
Foto Piero Brambilla
Perlita Serra  
Guida turistica, coautrice di "Alle porte di Città Alta" con Valentina Bailo e Roberto Cremaschi