Gli anziani hanno bisogno di un’assistenza mirata, che possa garantire la loro sicurezza ogni qualvolta hanno necessità di rivolgersi al Pronto soccorso per un’emergenza. Purtroppo, però, spesso accade il contrario a causa delle lunghe attese in reparto che li sottopongono a un rischio di peggioramento delle proprie patologie o a nuove infezioni che li costringono al ricovero. Per questo motivo, durante il loro ultimo congresso, gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) hanno avanzato la richiesta di ospedali più “a misura di anziano” che possano contare sulla presenza costante e omogenea del geriatra migliorerebbe la valutazione dei suoi bisogni clinici e lo potrebbe indirizzare verso i servizi assistenziali più appropriati di caso in caso.

I numeri

Secondo i dati illustrati durante il Congresso, gli accessi al pronto soccorso si attestano tra i 230 - 300 per 1000 abitanti nella fascia d’età tra i 40 e i 69 anni e addirittura superano i 500 su 1000 abitanti, dopo i 75 anni. Nonostante gli anziani siano le persone che maggiormente si rivolgono al PS, i reparti di primo intervento non sono sempre preparati a seguirli nel modo più idoneo. Per questo la figura del geriatra si rende necessaria – e lo hanno dimostrato anche i risultati degli studi pubblicati su BMC Geriatrics e sul Journal of the American Geriatrics Society, evidenziando una riduzione del 20% dei ricoveri ospedalieri grazie all’inserimento di questa figura nel programma di triage.

I fattori di rischio

Quali sono alcuni tra i principali fattori di rischio per gli anziani? Le lunghe attese in PS o una presa in carico non adeguata possono talvolta contribuire al declino cognitivo e al peggioramento delle condizioni fisiche. Non solo, allettamenti prolungati, terapie farmacologiche multiple, cambiamento negli abituali ritmi di sonno, mancanza di un’adeguata alimentazione e isolamento, aumentano l’incidenza di delirium, cadute e diffusione delle infezioni.

I vantaggi delle cure a domicilio

Secondo Andrea Ungar, presidente della Sigg, “questo fenomeno richiede un ripensamento dell’organizzazione della valutazione degli anziani che si presentano al pronto soccorso in modo tale da ridurre la loro permanenza all’interno di ambienti che potrebbero peggiorare, piuttosto che migliorare, le loro condizioni di salute. È quindi di primaria importanza ridurre i ricoveri non necessari e trattare quanto più possibile il paziente in contesto domestico. In questo quadro il geriatra ha un ruolo chiave nella corretta gestione dei bisogni clinici e assistenziali degli anziani”.

Il ruolo chiave del geriatra

Per risolvere il problema, gli esperti raccomandano quindi l’integrazione di geriatri tra le figure professionali che si trovano nei Pronto Soccorso. Il ruolo dello specialista è quello di prendere in carico pazienti che sono già in attesa di ricovero attraverso una valutazione multidimensionale della funzione cognitiva, della perdita di autonomia, del rischio di cadute e del benessere del caregiver in modo da impostare insieme ai medici del pronto soccorso, il piano di cura ottimale che favorisca il miglior percorso possibile di cura in tempi rapidi, tra cui la possibilità di essere seguiti a domicilio. L’efficacia è stata dimostrata anche da uno studio pubblicato su BMC Geriatrics che ha messo a confronto gli esiti relativi a pazienti over 80 presi in carico da una unità specialistica con esperti di geriatria, e pazienti nella stessa fascia di età seguiti da un team “standard”: secondo i risultati ottenuti, gli anziani seguiti dal team geriatrico hanno avuto minori ricoveri (31%) contro il 50% registrato da chi è stato preso in carica dal team tradizionale. Una differenza importante è stata rilevata anche nel tasso di dimissione: che per gli anziani seguiti dal team geriatrico è stata del 48.3%, cioè del 16% più alta degli anziani seguiti dal team tradizionale. Ungar ha poi concluso «Da ciò emerge che ‘geriatrizzare’ il pronto soccorso si rivela una scelta vincente per garantire agli anziani una migliore presa in carico. Il modello di assistenza emergenziale geriatrica include la formazione del personale interdisciplinare sui protocolli basati sull’evidenza per le sindromi e le condizioni geriatriche, il coordinamento dell’assistenza e le modifiche strutturali appropriate allo spazio fisico, tutti elementi che hanno dimostrato di migliorare con successo la qualità dell’assistenza e la sicurezza degli adulti più anziani». 

A cura di Sara Carrara